Blu Notte - Graziella Campagna

  • mese scorso
Carlo Lucarelli racconta la vicenda di Graziella Campagna, uccisa il 12 dicembre 1985 a soli 17 anni con cinque colpi di lupara calibro 12 a distanza ravvicinata perché aveva scoperto la vera identità di Gerlando Alberti junior, noto latitante di Cosa Nostra...

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Trascrizione
00:00Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
00:30Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
01:00Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
01:31Questa è una brutta storia.
01:33È una storia misteriosa, toccante, assurda e anche vergognosa.
01:37Ma è una brutta storia perché ha come vittima una ragazza di 17 anni,
01:41una bella, tranquilla, normale ragazza di paese,
01:44il cui destino un giorno imbocca la strada sbagliata
01:47e finisce dove non dovrebbe.
01:49È brutta per lei, per Graziella.
01:51Ma è brutta anche perché ha come sfondo un intreccio di trame,
01:54intrighi e sbagliate.
01:56Ma è brutta anche perché ha come sfondo un intreccio di trame,
01:59intrighi e poteri, di cui quella ragazza non sa niente
02:02e non saprebbe niente mai se non fosse proprio per quel destino
02:05che ce la porta dentro.
02:07Ed è per questo che, oltre a essere una brutta storia,
02:10è una storia che fa paura.
02:12Si svolge in Sicilia, in un paesino sul mare
02:15che si chiama Villafranca Tirrena ed è in provincia di Messina.
02:18È il 12 dicembre 1985.
02:21È il caso che determina la nostra storia.
02:24Ed è per caso che qualche mese prima una ragazza
02:27vede un cartello appeso ad un negozio.
02:40La ragazza si chiama Graziella Campagna,
02:42abita in un paese vicino
02:44ed è lì per accompagnare la sorella dal ginecologo.
02:47Sta cercando lavoro e c'è quel cartello appeso ad una lavanderia.
02:50Cercasi aiutante.
02:52Aiutante in una lavanderia.
02:54Un lavoro molto semplice e molto tranquillo.
02:56Pagato poco.
02:57150 mila lire al mese.
02:59Tutto in nero.
03:00Però è meglio di niente.
03:02Sì perché Graziella, da quando ha smesso con gli studi,
03:04non riesce a stare con le mani in mano.
03:06È una ragazza molto carina.
03:08Nera di capelli e di occhi.
03:10Tranquilla, senza grilli per la testa,
03:12che pensa soltanto a lavorare.
03:14Una ragazza così.
03:16Ce la racconta il fratello, Pietro Campagna.
03:18Graziella era una ragazza abbastanza dolce,
03:21una ragazza sempre con sorriso in bocca,
03:23tranquilla, calma.
03:25Andavamo molto d'accordo.
03:27Rispettava la famiglia, lavoleva bene, ci teneva.
03:30Infatti il lavoro l'ha trovato per contribuire alla famiglia.
03:34Essendo noi una famiglia numerosa,
03:36lei ci teneva molto a farci stare bene.
03:39Magari faceva dei regali alle sorelle più piccole,
03:43a mia figlia che era piccola.
03:45Infatti la maggior parte del suo tempo lo dedicava al lavoro.
03:49Ricordo perfettamente che lei,
03:51quando era libera dal lavoro,
03:53la sua passione era il ricamo.
03:56Essendo mia madre che ha fatto la sarta,
03:59ha insegnato pure alle mie sorelle il ricamo.
04:03Ricordo pure che ci stava facendo una maglia di lana
04:09che non l'ha potuta completare, è rimasta a metà.
04:12Lavare, stirare, aiutare nelle consegne a domicilio.
04:15Forse la vita di Graziella non sarebbe stata sempre così.
04:18Forse avrebbe trovato un altro lavoro,
04:20si sarebbe sposata, avrebbe avuto dei figli.
04:22Invece no.
04:29Perché il destino cambia strada e se la porta dietro.
04:3412 dicembre 1985.
04:37Sono le 8 e come tutte le sere Graziella esce dalla lavanderia
04:41assieme alla proprietaria, la signora Franca,
04:43e Agata, una sua collega.
04:46La signora deve accompagnare Agata con la macchina,
04:49mentre Graziella, come sempre,
04:51va ad aspettare l'autobus poco distante.
04:56Mentre aspetta la fermata si avvicina un'auto.
04:59A bordo c'è Franco Giacobbe,
05:01un ragazzo che avrebbe voluto fidanzarsi con lei
05:03e è andato anche a parlare con i genitori,
05:05ma qualcosa non ha funzionato.
05:07Forse neppure Graziella piace.
05:09C'è un po' di tensione tra i due.
05:11Così Franco scambia la macchina
05:13e va a fare benzina al distributore vicino.
05:23Da lì non può vedere Graziella,
05:26però vede passare l'autobus
05:28e quando esce dal benzinaio Graziella non c'è più.
05:32Avrà preso la corriera, pensa, come tutte le sere.
05:35Dieci minuti di strada, quindici al massimo,
05:38e Graziella è a casa dai suoi come tutte le sere.
05:41Invece no, quella sera no.
05:46La madre di Graziella l'aspetta alla fermata dell'autobus,
05:49a Saponara.
05:57L'autobus arriva, ma Graziella non scende,
06:00non è sulla corriera.
06:12Lo conferma anche l'autista.
06:14Su quell'autobus, quella sera, Graziella non c'è mai salita.
06:24Se Graziella fosse stata un'altra ragazza,
06:27un altro tipo in un'altra città,
06:29forse avremmo avuto altre spiegazioni.
06:32Ma con lei no.
06:34Graziella non ha mai fatto tardi,
06:36non è mai uscita con nessuno,
06:38non ha mai dormito una sola notte fuori casa.
06:41Se non è su quell'autobus, vuol dire che è successo qualcosa.
06:45La famiglia si preoccupa e comincia a cercarla.
06:51Il padre e il fratello scendono a Villa Franca,
06:54vanno a casa del signor Francesco, il titolare della lavanderia,
06:58e parlano con la signora Franca e con lui.
07:02Dov'è Graziella?
07:04L'hanno lasciata alla fermata dell'autobus,
07:06ma sull'autobus non c'è.
07:08Dov'è?
07:09È proprio il signor Francesco il primo ad avere l'idea.
07:12Non bisogna preoccuparsi.
07:14Perché? Perché è una cosa da niente,
07:16una cosa che succede, è una fuitina.
07:18La fuitina, ancora oggi,
07:20è uno dei mezzi a cui si ricorre
07:22per aggirare l'opposizione al matrimonio di parenti e di genitori,
07:25per fare in fretta,
07:27quando le famiglie non hanno abbastanza soldi
07:29per i mobili, per la casa, per il ricevimento.
07:32I ragazzi scappano,
07:34passano assieme alcune notti
07:36e quando tornano deve necessariamente
07:38seguire un rapido e quindi meno costoso
07:40matrimonio riparatore.
07:42Sarà così, Graziella sarà fuggita,
07:44magari proprio con il fidanzato, Franco Giacobbe.
07:47La cosa però non quadra.
07:49Primo, la fuitina spesso si fa in accordo con i genitori
07:52e la famiglia di Graziella non sa niente.
07:55Secondo, tra Graziella e Franco
07:57non è che ci fosse proprio questa grande intesa.
08:00Terzo,
08:05il padre di Graziella telefona Franco Giacobbe
08:08per avere notizie e Franco è proprio lì,
08:10a casa sua e non sa niente di Graziella.
08:16E allora?
08:17Il padre e il fratello di Graziella
08:20vanno dai carabinieri di Villa Franca
08:22assieme al signor Francesco.
08:24Nella caserma c'è il maresciallo che comanda la stazione,
08:27che li ascolta e si dichiara d'accordo
08:29con il signor Francesco.
08:30È una fuitina.
08:32Graziella aveva un altro fidanzato all'insaputa della famiglia.
08:35Impossibile.
08:37Magari Graziella è salita con qualcuno.
08:39Impossibile.
08:40Graziella non saliva in macchina con nessuno,
08:42neppure con i cugini.
08:44Accettava passaggi soltanto dai fratelli,
08:46dai genitori e dai datori di lavoro.
08:49È una fuitina, insistono il maresciallo e il signor Francesco.
08:53Graziella è scappata con Franco Giacobbe.
08:56Ma sei a casa.
08:57Finge.
08:58È scappato con Graziella
08:59e poi è tornato per stornare i sospetti.
09:01Il signor Francesco si dà da fare
09:03e trova anche una testimonianza.
09:07Una donna
09:08che dice di aver visto Graziella salire su una macchina scura,
09:11di grossa cilindrata,
09:12e allontanarsi.
09:16Salire di sua spontanea volontà,
09:18senza violenza.
09:19Visto?
09:20Una fuitina.
09:21Il maresciallo non è talmente convinto
09:23che il giorno dopo va in vacanza in un'altra città con la famiglia.
09:26Ecco, a questo punto
09:28dobbiamo inserire un altro personaggio,
09:30un personaggio molto importante.
09:32Lo abbiamo già visto prima.
09:34È il fratello di Graziella, Pietro Campagna.
09:39Pietro abita in un altro posto lontano,
09:42a Reggio Calabria,
09:43e per due giorni nessuno gli ha detto niente
09:45per non preoccuparlo.
09:46Ma a questo punto bisogna avvertirlo.
09:51Incontra il padre al casello dell'autostrada
09:53e si fa raccontare tutto.
09:57E poi Pietro fa un mestere particolare.
10:00È un carabiniere.
10:02Io arrivo verso le...
10:04all'incirca potevano essere le orte 30 di mattina,
10:06arrivo ai caselli dell'autostrada di Fometta Marea,
10:09dove vi incontro mio padre,
10:11mio fratello
10:12e uno dei titolari della lavanderia
10:14che ho conosciuto in quel momento,
10:16almeno così si è presentato,
10:18al quale mi tranquillizzava
10:20dicendo che mia sorella
10:21si... era fatta una fuitina
10:24con il Giacobbe.
10:25Io allora ho chiesto a mio padre
10:27se avevano cercato mia sorella
10:29e mi hanno detto che si erano fatti un giro
10:31con i carabinieri nel nazionale,
10:33nel lungomare,
10:34nei torrenti
10:35e con il proprietario della lavanderia
10:37avevano cercato nei vari posti di montagna
10:41per mia sorella.
10:42Ho detto io che c'era qualcosa che non andava,
10:44da che cosa loro credevano che si era fatta la fuitina
10:46e gli stessi mi hanno detto che il maresciallo
10:49era venuto a conoscenza
10:50che vi era una testimone
10:51che aveva visto mia sorella
10:52salire con i suoi piedi su una macchina.
10:54Tranquillamente.
10:55Tante cose non convincono
10:57in quanto da qualche parte doveva stare.
11:02Mia sorella è uscita dalla lavanderia
11:04per cui se non è arrivata a casa
11:09essendo che lei pure non accettava passaggi da nessuno
11:12lei prendeva la corriera, saliva con me in macchina
11:15con mio fratello e con i titolati della lavanderia.
11:17Lei rifiutava i passaggi anche dai parenti,
11:20da donne, maschi, da tutti.
11:22Lei saliva solo con me, mio fratello,
11:24il proprietario della lavanderia e la corriera.
11:27Per cui che dovevo pensare?
11:31Il proprietario insisteva che mia sorella
11:33si era fatta la fuitina con Giacobbe,
11:35siamo andati a trovare il Giacobbe,
11:37io mi femmo a parlare con il Giacobbe,
11:40ho mandato via mio padre e i proprietari della lavanderia
11:43con mio fratello
11:45e con Giacobbe mi sono fatto quattro chiacchiere.
11:47Da là ho capito che lui a mia sorella non l'aveva vista.
11:51Franco Giacobbe era già stato sentito dal maresciallo
11:54e aveva sempre negato tutto.
11:58Pietro va a trovarlo nell'officina in cui lavora.
12:04Lo fronteggia, quasi lo aggredisce.
12:07Poi però si convince, lo sa, lo sente,
12:10Franco non c'entra a nulla.
12:14E allora, Graziella dov'è?
12:16Pietro comincia a cercarla.
12:19Si fa prestare da un cugino una moto da cross
12:22e via per torrenti, sentieri,
12:24pista interrabattuta, campagna,
12:26piazza,
12:27piazza,
12:28piazza,
12:29piazza,
12:30piazza,
12:31piazza,
12:32piazza,
12:33piazza,
12:34piazza,
12:35piazza,
12:38capita interrabattuta,
12:40campagne,
12:41alla ricerca di Graziella
12:42o di un indizio che possa portare a lei.
12:46Chiede informazioni a tutti quelli che incontra.
12:49Si ferma vicino ad una panineria su una collinetta
12:51dove di solito si fermano per uno spuntino
12:53passanti e cacciatori.
12:55Sono le tre e mezzo del pomeriggio.
13:02Lì accanto
13:03c'è una caserma della forestale
13:04chiede informazioni. Nessuno ha visto nulla.
13:07Pietro sta per ripartire quando arriva una BMW
13:10da cui scende un signore preoccupatissimo,
13:12molto agitato.
13:18Lassù, accanto a un muro del forte campone,
13:21c'è un corpo.
13:22Un corpo, di che sesso? Chiede Pietro.
13:24Una donna, una ragazza.
13:26E com'è vestita?
13:28Indossa un giubbotto rosso e pantaloni neri,
13:30come Graziella.
13:35Pietro monta sul furgone assieme alle guardie forestali
13:38e corre al forte, seguendo la macchina dell'uomo.
13:47Otto chilometri di strada sterrata tra i boschi.
13:58Arrivato al forte, Pietro non ce la fa più.
14:00Scende dal furgone e corre sul luogo.
14:05A vedere quella ragazza, sperando che non sia lei,
14:07che non sia Graziella.
14:10E invece, è proprio lei.
14:12È Graziella.
14:26D'allora in poi,
14:28la ragazza si spaventa.
14:31D'allora in poi,
14:36quella giornata è indimenticabile.
14:38Ci siamo portati con le guardie forestali sul posto
14:42e ho visto quello che ho visto.
14:44Ho visto mia sorella che era a terra.
14:46È stata sparata con cinque colpi di fucile.
14:50Graziella è a terra.
14:52Ranicchiata vicino alla stradina in terra battuta
14:54che porta fino al forte.
14:56È vestita come quando era scomparsa
14:58e ha 30 tracce di violenza carnale.
15:00Le hanno sparato.
15:01Cinque colpi di lupara.
15:03Cinque colpi di fucile da caccia calibro 12, a canne mozze,
15:06i cui bossoli vengono ritrovati accanto al corpo di Graziella.
15:10Il primo l'ha colpita alla mano e al braccio,
15:13segno che Graziella ha cercato di coprirsi
15:15quando ha capito cosa le stava succedendo.
15:17Gli altri l'hanno colpita alla testa, allo stomaco,
15:20ad una spalla e al petto,
15:22quest'ultimo sparato quando Graziella era già a terra.
15:26I colpi sono stati sparati dalla stessa arma,
15:28da distanza ravvicinata
15:30e presumibilmente attorno alle 21 di quel 12 dicembre.
15:34Cinque colpi di lupara, sparati a bruciapelo,
15:37di cui uno, quello alla testa, in faccia.
15:39Sembra un'esecuzione,
15:41un modo feroce di uccidere che di solito è riservato
15:43ai grandi criminali, ai boss della mafia.
15:46E Graziella allora cosa c'entra?
15:48Graziella non era un boss della mafia.
15:50Graziella era una ragazza di 17 anni,
15:52molto carina, molto tranquilla,
15:54senza grilli per la testa.
15:59Il suo massimo svago è uscire la domenica pomeriggio
16:01per passeggiare con le amiche,
16:03lungo il corso di Saponara,
16:05che è un piccolo paesino in cui non succede mai niente
16:07e in cui la maggior parte delle ragazze
16:09impara a ricamare dalle proprie madri
16:11e aiuta in famiglia contribuendo con la raccolta
16:13delle patate e delle arance.
16:15Ecco, il ricamo era proprio la passione di Graziella.
16:18Quando è a casa, cuce e ricama lenzuoli,
16:21centrini e magliette,
16:23come quella che stava facendo per la figlia piccola di Pietro.
16:26Se no, lavora alla lavanderia.
16:34Lì c'è gente che viene e che va,
16:36clienti fissi, conosciuti,
16:38come l'ingegner Cannata e il suo amico Giovanni Lombardo,
16:40che ci vanno molto spesso
16:42a portare la biancheria da lavare.
16:44Molto spesso, quasi tutti i giorni.
16:47L'ingegner Cannata è un uomo sui 45 anni,
16:49di Palermo, come Lombardo.
16:51Un signore distinto, conosciuto e stimato da molti,
16:54il vice sindaco, per esempio, che ne parla benissimo.
16:57Quando arrivano, l'ingegner e il suo amico
16:59ridono e scherzano con tutte, ma niente di più.
17:03Insomma, una brava ragazza.
17:05E allora perché la ritroviamo al forte,
17:07ammazzata da cinque colpi di lupara sparati a bruciapelo?
17:14Va bene, non è una fuitina.
17:16Gli investigatori finalmente se ne rendono conto.
17:19Il 14, quando ritorna dalle vacanze,
17:21il maresciallo si trova alla caserma piena di gente.
17:24Graziella è appena stata ritrovata.
17:27E a quanto ricorda, nella caserma,
17:29c'è il maggiore che comanda il reparto operativo
17:31dei carabinieri di Messina
17:33e poi c'è il capitano che comanda la compagnia di Messina Centro.
17:36Il maresciallo dice che c'è anche un magistrato
17:39e non ci sarebbe niente di strano
17:41se non fosse che quel magistrato è molto fuori zona,
17:44perché fa il pretore a patti a 70 km di distanza.
17:47Ma non importa.
17:48Va bene, non è una fuitina, però Franco Giacobbe qualcosa c'entra.
17:52È lui, secondo gli investigatori, l'uomo da indagare.
17:56Vengono fatte alcune perquisizioni in casa sua
17:59e vengono sequestrati due fucili da caccia.
18:01Franco Giacobbe viene interrogato pressantemente,
18:05molto pressantemente,
18:06stando alle denunce che farà al processo,
18:08che parlano di percosse e di sigarette spente sulla pelle.
18:12Intanto Pietro, da persona ostinata e decisa,
18:15da fratello di Graziella, da carabiniere,
18:18continua ad indagare da solo.
18:24Il giorno dopo torna sul luogo in cui è stata uccisa sua sorella.
18:29È un luogo che fa paura.
18:30È nascosto tra gli alberi di un bosco
18:32ed è accessibile soltanto attraverso quella stradina sterrata.
18:36E alla fine, all'improvviso, il forte.
18:41Una specie di piccolo castello con un ponte-elevatoio,
18:44due torri
18:45e c'è le segrete scavate lungo le mura.
18:51È un posto nel quale potrebbe succedere di tutto
18:54e lì Pietro trova qualcosa.
18:57Io domani mattina sono risalito sul posto
19:02e ho guardato bene il posto.
19:04Mia sorella giaceva in un piazzale
19:07dove a pochi metri vi erano i muri di un forte.
19:10All'incirca 20 metri vi era l'entrata in questo forte
19:14che vi era un ponte-elevatoio abbassato
19:16che si entrava con la macchina.
19:18Io ho visto delle tracce di macchina
19:20che portavano all'interno di questo forte
19:22dove c'erano parecchie stanze
19:24di cui una stanza proprio di fronte all'ingresso
19:27vi era dei residui di fuoco spento,
19:29delle impronte di scarpe stampate per terra.
19:35Potevano essere qualche cinque scarpe diverse
19:38per cui là vi sono state delle persone
19:40cicche di sigaretta, qualche bottiglia di plastica
19:43per cui mi ha dato il soffietto
19:45che mia sorella sia stata portata là.
19:47Io mi sono precipitato subito in caserma
19:49a riferire questo particolare
19:51in quanto per me mia sorella è stata portata là
19:54perché qualcuno doveva attendere là
19:56per il posto dove era.
19:58Poi ho saputo che non hanno fatto nulla
20:00anzi dico che nei verbali di sopralluogo
20:03non esiste completamente questo forte.
20:05Assolutamente.
20:08Il metro cerca di ricostruire le ultime ore della sorella,
20:11il tragitto che può aver fatto per arrivare fino al forte.
20:14Tutte le sere Graziella
20:16prende l'autobus a pochi metri dall'uscita della lavanderia.
20:19Non è la fermata ufficiale che si trova 100 metri più avanti.
20:22Graziella si ferma lì, alza il braccio
20:24e la corriera si ferma a caricarla.
20:26Quella sera Graziella sale su un'auto di grossa cilindrata
20:30e dove va?
20:33Per arrivare al forte, dal punto in cui si trova Graziella,
20:36ci sono due modi.
20:38Si può fare inversione, tornare indietro,
20:41attraversare l'abitato di Villa Franca
20:43e poi salire fino al monte.
20:46Però è all'opposto della strada di casa,
20:48all'opposto di Saponara.
20:50Graziella se ne sarebbe accorta,
20:52si sarebbe allarmata,
20:53forse avrebbe chiamato aiuto
20:55e a quell'ora in giro di gente ce n'è ancora parecchia.
20:58E poi la donna che ha visto Graziella salire sull'auto
21:01ha detto che la macchina ha proseguito verso Saponara,
21:04come la corriera.
21:05Ecco, lungo quella strada, poco dopo la fermata di Graziella,
21:09c'è una stradina che sale.
21:11È una strada che pochi conoscono e che nessuno fa
21:14perché è ripida e sterrata,
21:16però porta dritta fino al forte.
21:24Non è così facile caricare Graziella,
21:26ma forse è possibile convincerla a salire lo stesso.
21:30Fingere di accompagnarla a casa
21:32e poi all'improvviso girare e portarla via.
21:37C'è almeno mezz'ora di strada molto accidentata.
21:41Forse chi ha rapito Graziella
21:43si è fatto aiutare da qualcuno che è salito a metà strada
21:46per tenerla ferma,
21:47senza che possa chiamare aiuto, fino al forte.
21:51Ma per il maresciallo non è vero.
21:53Non è convinto e quindi non batte la stradina
21:56e non va neppure fino al forte
21:58a controllare la segnalazione di Pietro
22:00sui resti trovati laggiù.
22:17Anzi, gli dice che il Maggiore è arrabbiato con lui
22:20perché ha parlato con la polizia
22:22che parallelamente si sta occupando delle indagini.
22:26Lo invita ad andarci a parlare con il Maggiore
22:28e quando Pietro ci va, nell'ufficio del comandante,
22:31trova anche un altro ufficiale,
22:33un colonnello, il colonnello Donia lo chiamano.
22:36Il colonnello Donia gli dice che è tutto a posto,
22:38che ha tutto in mano lui
22:40e che sta conducendo una perizia sui colpi
22:42che hanno ucciso sua sorella.
22:43Tutto a posto.
22:45Però c'è qualcosa di strano,
22:47c'è qualcosa che non quadra.
22:49Pietro se ne accorge un po' di tempo dopo
22:51mentre in servizio di pattuglia con alcuni colleghi
22:53nella provincia di Messina
22:55vede passare il colonnello Donia
22:57e si stupisce perché i colleghi non lo salutano.
22:59Quello, dicono i colleghi, ma quello non è un colonnello.
23:02Quello è un informatore dei Carabinieri,
23:05è un sedicente esperto d'armi,
23:06una persona strana dalle frequentazioni ambigue.
23:09Strano.
23:10Comunque non importa, c'è già un presunto colpevole.
23:13È Franco Giacobbe, il fidanzato respinto.
23:16Solo che Franco non confessa
23:18e le perizie fatte sui fucili sequestrati gli
23:21danno esito negativo.
23:22E allora?
23:23Che ha ucciso Graziella?
23:26A questo punto succede una cosa.
23:28Per raccontarla facciamo tre passi indietro.
23:31Il primo, 8 dicembre,
23:33quattro giorni prima che Graziella scompaia.
23:37È la festa dell'Immacolata,
23:39sono le 5 di sera e ci sono pattuglie in giro
23:42a controllare il traffico sulle strade.
23:44I Carabinieri sono fermi a Orto Liuzzo,
23:46vicino a Villa Franca.
23:48Bloccano una ritmo targata Milano
23:50per un normale controllo.
23:54Dentro ci sono due normali cittadini,
23:57un ingegnere di Palermo che si chiama Eugenio Cannata
24:00che consegna patente e libretto
24:02e un geometra che non ha con sé i documenti
24:04ma che dichiara di chiamarsi Rosario Fricano
24:07e di essere anche lui di Palermo.
24:10La macchina è intestata a lui
24:12e i Carabinieri chiamano la centrale
24:14per un normale controllo sul terminale.
24:16L'ingegnere si spazientisce, affretta,
24:19dice che è conosciuto a Villa Franca
24:22Intanto passa un'auto a velocità sostenuta
24:25e i Carabinieri fermano anche quella.
24:27Allora succede una cosa strana.
24:29Approfittando della distrazione dei Carabinieri
24:32l'ingegnere Cannata mette in moto e riparte,
24:35scappa lasciando la sua patente ai Carabinieri.
24:38I Carabinieri restano sconcertati.
24:41I controlli avevano anche dato esito negativo
24:44tutto a posto.
24:45E allora?
24:46I Carabinieri vanno a Villa Franca
24:48a chiedere al Maresciallo
24:49e il Maresciallo conferma
24:51sì, certo, quello è l'ingegnere Cannata
24:53e le ricerche finiscono lì.
24:56Il secondo passo, 9 dicembre,
24:58tre giorni prima che Graziella venga portata al forte.
25:03Sono le otto e mezzo di sera
25:05e Graziella è appena tornata a casa.
25:07Va dalla madre che è in cucina
25:09perché deve dirle qualcosa di importante,
25:11qualcosa che l'ha colpita.
25:13Le dice che alla lavanderia,
25:15mentre lavorava,
25:16si accorta che dentro la biancheria di un cliente
25:18c'era un foglietto.
25:19Che tipo di foglietto?
25:20Graziella non lo specifica.
25:22Un documento?
25:23Un'agendina?
25:24Qualche cosa comunque di importante.
25:30Lo ha preso per guardarlo
25:32e Agata, la collega,
25:33gliel'ha preso di mano.
25:36Era strano quel foglietto
25:38perché da lì si capiva che il cliente
25:40non aveva lo stesso nome
25:41con cui veniva conosciuto di solito.
25:44E chi è quel cliente?
25:45È l'ingegnere Cannata.
25:47«Mamma, lo sai che l'ingegnere Cannata non è lui?»
25:49Così dice Graziella a sua madre.
25:51È un'altra persona.
25:52Chi è l'ingegnere Cannata?
25:55Graziella ha ragione.
25:56L'ingegnere Cannata non è l'ingegnere Cannata.
25:58Ha un altro nome, molto diverso,
26:00molto onorato in certi ambienti
26:01ma anche molto temuto.
26:02Si chiama Gerlando Alberti Junior.
26:06Gerlando Alberti Junior
26:07è il nipote di un grosso boss della mafia,
26:10della famiglia di Porta Nuova di Palermo,
26:12Gerlando Alberti Senior,
26:13detto Uquacare,
26:15amico di personaggi del calibro di Pippo Calò,
26:18il cassiere della mafia,
26:19e di Vittorio Mangano.
26:21Altro che ingegnere,
26:22Gerlando Alberti Junior è Cosa Nostra,
26:24è mafia,
26:25ed è latitante da tre anni.
26:27Il suo amico,
26:28il geometro africano,
26:30è Giovanni Lombardo,
26:31o meglio, Giovanni Sutera.
26:33Il suo guardiaspalle
26:34è un personaggio che viene ritenuto
26:36uno dei killer più feroci di Cosa Nostra.
26:39Il terzo passo, 10 dicembre,
26:41due giorni prima che Graziella venga ammazzata.
26:45Secondo la ricostruzione della polizia,
26:47Gerlando Alberti si trova dal barbiere
26:49quando si accorge all'improvviso
26:50di aver smarrito qualcosa.
26:52Un documento, una agendina, un foglietto,
26:54qualcosa che sta in una busta di plastica
26:56e che è molto importante.
26:57È convinto di averlo lasciato
26:59nella tasca di un indumento portato in lavanderia
27:01e la corre a cercare di recuperarlo.
27:06Ma tutto quello che è rimasto nella custodia
27:08è un santino di Papa Giovanni,
27:10a cui Alberti è molto devoto.
27:13Allora Alberti si arrabbia,
27:15sbatte tutto sul tavolo e se ne va.
27:19Quando viene rintracciato e arrestato,
27:21Gerlando Alberti Junior nega
27:23e nega anche Giovanni Sutera.
27:25Ma il barbiere e il personale della lavanderia
27:27confermano la scena ricostruita dalla polizia.
27:30È per questo che è stata uccisa Graziella?
27:33Perché aveva visto qualcosa che non doveva vedere?
27:36Per la polizia non ci sono dubbi.
27:43Graziella è stata sequestrata,
27:45caricata in un'auto con una scusa,
27:47magari con l'aiuto di una persona di cui si fidava.
27:58La portano nel bosco senza che possa farci niente,
28:01in mezzo a quella strada nascosta fra gli alberi,
28:03fino al forte, a quel luogo isolato.
28:13Lì la interrogano, per sapere cosa abbia capito,
28:16cosa possa dire, dove sia quel documento.
28:19E poi la uccidono.
28:43Perché era pericolosa Graziella?
28:45Era la sorella di un carabiniere.
28:48Nel 1989, Gerlando Alberti Junior e Giovanni Sutera
28:53vengono rinviati a giudizio per lo scopo di uccidere
28:56un'autore di un documento.
28:58Graziella è stata uccisa in un'auto,
29:00in mezzo a quella strada nascosta fra gli alberi,
29:03fino a quella strada nascosta tra gli alberi,
29:06fino a quella strada nascosta tra gli alberi,
29:09fino a quella strada nascosta tra gli alberi,
29:11e sono rinviati a giudizio per l'omicidio di Graziella Campagna.
29:14Il processo si ferma subito.
29:17È lo stesso pubblico ministero
29:19a richiedere l'annullamento del rinvio al giudizio
29:21e di tutti gli atti svolti fino a quel momento,
29:23motivo un vizio di forma.
29:25Gli avvocati della difesa si dichiarano d'accordo
29:28e si dichiarano d'accordo anche gli avvocati di parte civile.
29:31Tutti d'accordo. Si rifà.
29:33Gli atti tornano al pubblico ministero,
29:36che chiede il proscioglimento degli imputati.
29:39Nel frattempo si è convinto che Gerlando Alberti Junior
29:42e Giovanni Sutera non c'entrano niente
29:44con l'omicidio di Graziella Campagna.
29:46Gli atti tornano al giudice struttore,
29:49che si dichiara d'accordo,
29:51prosciolti per non aver commesso il fatto.
29:54Il procuratore generale di Messina vista la sentenza
29:57e il caso viene archiviato.
29:5918 aprile 1990.
30:01E Graziella? Chi l'ha uccisa?
30:06Chi l'ha caricata su una macchina
30:08che portava quel forte a sparare le cinque colpi di lupara?
30:11E cosa ci facevano due latitanti, pericolosi e ricercati,
30:14nel paesino di Villafranca?
30:16Non si sa. Silenzio.
30:18Silenzio sull'omicidio di Graziella Campagna.
30:21È un silenzio che dura molti anni.
30:23Poi, per fortuna, succede qualcosa.
30:26Scoppia il caso Messina.
30:28Come nel 1908, Messina trema.
30:30Trema per le dichiarazioni di un pentito, Luigi Isparacio,
30:33che nella città dello stretto, per conto di Cosa Nostra,
30:36ha fatto il bello e il cattivo tempo.
30:38E adesso che ha sollevato il coperchio, Luigi Isparacio va oltre.
30:41Infiltrazione nell'università di Messina,
30:43decine di arresti e di indagati,
30:45in carcere anche cinque medici.
30:47Le indagini sulle infiltrazioni mafiose nell'Ateneo messinese
30:50vanno avanti da anni.
30:52E oggi si è dimesso il rettore dell'università, Diego Cuzzocrea.
30:55Nuova bufera giudiziaria sulla gestione della giustizia a Messina,
30:59altri quattro magistrati.
31:01E a rendere più torbido il clima nel palazzo di giustizia
31:04nella città dello stretto,
31:06anche il furto di 4 kg di droga custoditi in tribunale.
31:09Fino quasi alla fine degli anni 90,
31:11Messina veniva considerata una provincia babba.
31:14Una città in cui non succede niente,
31:16dove non si ammazza nessuno,
31:18dove la criminalità non si organizza.
31:20Una città in cui, a differenza del resto della Sicilia e dell'Italia,
31:23la mafia non esiste.
31:25L'unico omicidio che poteva dirsi lontanamente simile a un omicidio mafioso
31:29era quello di una ragazzina di 17 anni
31:31che si chiamava Graziella Campagna
31:33e aveva ucciso chissà perché.
31:35Bene, non è vero.
31:37Perché se uno a volo d'uccello prova a ripercorrere
31:44un periodo lungo della storia di questa capitale di mafia,
31:50si accorge che ciò che impedisce di accendere un riflettore
31:56nel corso degli anni
31:58e di avvertire la gravità del livello di inquinamento mafioso di questa città
32:05è rappresentata proprio dalla cartolina illustrata di Messina città babba,
32:12come si usa a dire,
32:14cioè provincia tranquilla, paciosa,
32:17dove non accade quasi mai nulla di rilevante.
32:20Vi è una straordinaria e abilissima capacità di manipolazione
32:25dell'immaginario collettivo
32:27appunto disegnando Messina come territorio amafioso,
32:32territorio appartato rispetto alle grandi capitali di mafia.
32:36Usando questa immagine Messina diventa un comodissimo riparo
32:42sia per chi fugge sia per chi intreccia sinergie e relazioni pericolose.
32:48Dati tanti che prendono il caffè con i carabinieri,
32:50collegamenti con il continente, affari sporchi, affari importanti,
32:53trattati con tranquillità sotto la cartolina della città babba.
32:57Salterà tutto fuori nel 1998 dopo l'omicidio eccellente
33:01di un medico universitario, il professor Matteo Bottari.
33:05È mistero fitto a Messina dopo l'omicidio del professor Matteo Bottari,
33:08direttore del reparto di endoscopia digestiva del Policlinico.
33:12I killer sono entrati in azione ieri sera poco dopo le 22
33:15mentre il medico si trovava in auto fermo ad un semaforo.
33:18Da un'altra vettura sono stati esplosi due colpi di fucile a pompa
33:22che hanno raggiunto il primario in pieno viso.
33:24La vettura sulla quale si trovava il clinico ha compiuto
33:27ancora alcune decine di metri e si è schiantata davanti ad una lavanderia.
33:32Le inchieste mettono sotto accusa il complicato sistema di poteri
33:36che governa lo stretto.
33:38Docenti universitari di fama, imprenditori, boss mafiosi,
33:41massoni, magistrati, politici e Gerlando Alberti Junior?
33:46Le inchieste che scoperchiano la pentola di Messina portano a galla
33:50una quantità di collaboratori di giustizia che parlano di un sacco di cose.
33:54Tra queste c'è anche Gerlando Alberti.
33:57Il nipote di Upacare sarebbe in zona per trattare un traffico di droga
34:01tra Palermo e Messina, trattando con trafficanti
34:04dello spessore dei Cugini Greco e di Pietro Aglieri,
34:07i massimi livelli della mafia siciliana.
34:10Le rivelazioni dei collaboratori di giustizia fanno anche un altro nome,
34:14quello di Santos Fameni.
34:17Era un mamma santissima di Cosa Nostra, era un amico degli amici,
34:23era un uomo delle tante mafie che si raccordano,
34:28era un uomo tra virgolette delle istituzioni,
34:32nel senso che le sue molteplici frequentazioni istituzionali
34:37lo rendevano, pur essendo al di sotto di ogni sospetto,
34:41molto al di sopra dell'esercizio dell'azione penale.
34:46L'axe mafiosa che imperava i tempi della città Babba
34:50trovava in soggetti come Santos Fameni i loro elementi di riferimento.
34:56Messina in quegli anni non conobbe alcuna strage,
35:00alcun particolare crimine ferato come avvenne in altre parti della Sicilia.
35:05L'unica vittima di episodi di questo genere fu proprio Graziella Campagna.
35:10Solo di questo era stata testimone oculare Graziella Campagna
35:15e solo per questo Graziella Campagna fu uccisa.
35:18Santos Fameni, secondo i collaboratori di giustizia,
35:21è il capo carismatico che aggiusta i processi,
35:24corrompe giudici e magistrati,
35:26crea collegamenti tra diversi gruppi mafiosi
35:28e garantisce la tranquillità dei latitanti
35:31che si trovano nella sua zona, Villa Franca.
35:34È uno dei protagonisti del cosiddetto rito peloritano.
35:38Capitava che la mattina Tizio faceva il magistrato,
35:41Caio faceva l'avvocato e poi c'erano anche i mafiosi
35:44ma solo a volte venivano imputati.
35:46In realtà poi la sera li si trovava tutti a cena insieme.
35:48Questo era il rito peloritano.
35:50Era un rito che comportava il fatto che i più potenti carmi mafia messinesi
35:54non avevano mai conosciuto vicende processuali,
35:59erano sempre rimasti estranei al pianeta giustizio.
36:02Continuamente questo avveniva
36:05e contestualmente questi soggetti che venivano esclusi
36:09dall'interessamento della giustizia nei loro confronti,
36:11ovviamente aumentavano il potere
36:13e i soggetti che a Messina riuscivano a giustare processi
36:16per conto dei più potenti mafiosi di Cosa Nostra,
36:19che riuscivano a garantire latitanze dorate
36:21agli stessi potenti capi mafia,
36:24ovviamente all'interno dell'organizzazione Cosa Nostra aumentavano di potere.
36:29Secondo i collaboratori di giustizia,
36:32Santos Fameni è al centro di molte cose
36:34e amico di molte persone importanti.
36:36Per esempio?
36:38Quel procuratore generale di Messina,
36:40quel presidente della corte d'assise,
36:42quel giudice istruttore e quel pubblico ministero
36:45che hanno assolto Gerlando Alberti Junior e Giovanni Sutera
36:48nel processo per l'omicidio di Graziella Campagna.
36:51Non sono le uniche persone della nostra storia
36:54a finire nei guai per presunti rapporti con la mafia.
36:57C'è anche quel pretore di patti
36:59che dicono fosse nella caserma di Villa Franca
37:01quando è stata ritrovata Graziella,
37:03messo sotto accusa per concorso esterno in associazione mafiosa.
37:08Sulla vicenda si è dilungato approfonditamente
37:12un collaboratore di giustizia nell'ultimo processo,
37:15Santi Timpani, il quale ha dichiarato,
37:17secondo quanto riferitogli proprio da Santos Fameni,
37:20che per quella sentenza di proscioglimento
37:22i due magistrati che avevano richiesto
37:25e definito il proscioglimento,
37:27cioè il PM e il giudice istruttore,
37:29percepirono la somma di 500 milioni.
37:32Per Santi Timpani,
37:34cognato di uno dei più potenti boss di Messina,
37:36quel giudice istruttore e quel PM
37:39hanno ricevuto dei soldi per aggiustare il processo
37:41per l'omicidio di Graziella Campagna.
37:43Tanti soldi, circa 500 milioni.
37:46Lo confermerà anche nel dibattimento,
37:49ritrattando in parte le accuse a carico del PM.
37:53Manca un nome all'appello.
37:55Manca quello del colonnello Donia.
37:57E invece no, c'è anche lui.
37:59Da alcune informative dei carabinieri
38:01risulterebbe un amico di Santos Fameni
38:03e anche di Gerlando Alberti.
38:05Attenzione però, sono ipotesi,
38:07accuse di pentiti, inchieste aperte
38:09e processi in corso,
38:11al cui spetta il compito di stabilire la verità.
38:13Mettiamoli da parte.
38:15Torniamo a Graziella Campagna.
38:17Cosa c'entra Graziella in tutto questo?
38:21Lei è molto di meno e molto di più.
38:24È una ragazzina che casualmente
38:27osserva questo contatto.
38:31Lo scopre senza aver avuto consapevolezza
38:34di averlo scoperto.
38:36Il contatto, la collusione organica
38:38tra Stato e antistato.
38:40Allora va soppressa.
38:42Naturalmente nella stessa dinamica
38:44che ne ha scandito l'omicidio
38:47si trova la genesi del depistaggio,
38:50di questa straordinaria impostura
38:53che porterà a mettere molta sabbia
38:56sul cadavere martoriato di Graziella Campagna.
38:59Questo è il paradosso dell'omicidio di Graziella Campagna?
39:02In quel periodo a Messina
39:04non ci sono omicidi eccellenti.
39:06L'unico omicidio eccellente
39:08è quello di Graziella Campagna.
39:10L'omicidio di un soggetto che
39:12né per le proprie qualità professionali
39:14né per le proprie qualità personali
39:16è il soggetto tipico
39:18di un omicidio eccellente.
39:20Non è un magistrato,
39:22non è un giornalista.
39:24In quel periodo a Messina
39:26non c'era lotta alla mafia.
39:28Graziella Campagna paradossalmente
39:30di bambina di Paese
39:32era uno dei pochi ostacoli
39:34che una mafia potentissima
39:36e silenziosissima
39:38poteva trovare sul suo percorso.
39:42Non c'entra niente Graziella
39:44ed è pericolosa proprio per questo.
39:46Perché troppo semplice, troppo giovane,
39:48troppo piccola per essere ricattata,
39:50blandita, obbligata a stare zitta.
39:52Potrebbe parlare, come fanno i bambini,
39:54magari proprio con quel suo fratello carabiniere.
39:56E allora via Gerlando Alberti Junior
39:58e il suo guardiaspalle.
40:00Via Santos Fameni che dovrebbe proteggerne
40:02la latitanza e gli affari.
40:04E via uno a uno tutti gli anelli della catena.
40:06Meglio farla stare zitta.
40:08Meglio ucciderla.
40:10Anche se troppo giovane, troppo semplice,
40:12troppo piccola.
40:18Nel settembre del 1996
40:20sulla base delle dichiarazioni
40:22di nove collaboratori di giustizia
40:24il pubblico ministero Carmelo Marino
40:26chiede la riapertura delle indagini
40:28per l'omicidio di Graziella Campagna.
40:30Due anni dopo, nel 1998,
40:32inizia il processo a carico
40:34di Gerlando Alberti Junior
40:36e di Giovanni Sutera per omicidio
40:38e a carico della signora Franca,
40:40del signor Francesco,
40:42di Agata e del barbiere per favoreggiamento.
40:44Manca Santos Fameni.
40:46La sua posizione è stata stralciata.
40:48Verrà processato a Catania
40:50per associazione mafiosa
40:52assieme a quel procuratore di patti
40:54e a quel giudice struttore.
40:58L'ho scelto dopo aver conosciuto
41:00Piero Campagna, il fratello
41:02e la mamma di Graziella Campagna.
41:06Sono facce,
41:08sguardi che non si possono dimenticare.
41:12In realtà,
41:14lo faccio solo modestamente,
41:16però occorreva chiedere scusa
41:18ai familiari di Graziella Campagna
41:20per tutte le traversie
41:22e per tutte le distruzioni
41:24che gli avevano fatto passare.
41:26Nel mio piccolo tento di farlo.
41:28Sembra un romanzo.
41:30Un romanzo di Leonardo Sciascia
41:32e uno di quelli di Andrea Camilleri.
41:34E invece è una brutta storia vera,
41:36una storia che fa paura.
41:38E non soltanto perché ha come vittima
41:40una ragazzina di 17 anni
41:42che un giorno legge un cartello
41:44fuori da una lavanderia
41:46e dà alla sua vita una piega sfortunata,
41:48ma anche perché è una storia italiana
41:50il più diverso, il più piccolo,
41:52non si ha mai al sicuro.
41:54Il processo per l'omicidio di Graziella Campagna
41:56è ancora in corso.
41:58Se si è fatto,
42:00è grazie alla tenacia e al coraggio
42:02di persone come l'avvocato Fabio Repici
42:04o come Pietro Campagna,
42:06il fratello carabiniere di Graziella.
42:08Non vedo il perché una ragazza così dolce,
42:10una ragazza innocente,
42:12una ragazza che ha perso la vita
42:14per andare a lavorare per 150.000 lire
42:16per contribuire alla famiglia.
42:18Che devo fare? Come posso smettere?
42:20Come posso dire non è successo nulla?
42:22Come posso vivere
42:24senza che non ci sia giustizia?
42:26Io mi sono visto
42:28la famiglia distrutta,
42:30i miei genitori invecchiare,
42:32le mie sorelle piangere,
42:34tutt'oggi, perché ogni infesta che c'è
42:36ci manca mia sorella, ci manca.
42:48Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
43:18Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
43:48Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
44:18Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org

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