Signor D ed Exretr0 portano il rap nell’Icatt di Eboli

  • mese scorso
Il rap in carcere. La musica hip hop declinata come forma di riabilitazione e di ricerca della libertà. Focus dell’indimenticabile giovedì vissuto dai detenuti dell’Icatt, l’Istituto a custodia attenuata di Eboli, ma pure dal rapper di Battipaglia Signor D, nome d’arte dell’avvocato Dario De Rosa, e da Exretr0, pseudonimo del producer Mario Barbato, faccia a faccia con i giovani reclusi a Castello Colonna nell’ambito d’una meritoria iniziativa promossa dalla Revolutionary Records, l’etichetta discografica nata in seno all’Empa, associazione di promozione sociale battipagliese. I due artisti hanno animato un dibattito con i detenuti, particolarmente coinvolti nella discussione, orientata sulla mission della Rev: la riscoperta delle origini dell’hip hop, inteso come veicolo di pace sociale e non come mitizzazione della criminalità. Un messaggio di libertà espressiva tra pareti che non servono soltanto a punire, ma pure a rieducare. Dopo 70 minuti di piacevole conversazione, il rap di Signor D la musica e gli scratch di Exretr0, protagonista pure d’un dj-set, hanno chiuso in bellezza la mattinata. «È stato un momento di crescita sia per me che, mi auguro, per i detenuti – le parole di Signor D, visibilmente emozionato, a margine dell’evento – e dai numerosi interventi fatti dai giovani sembra che il messaggio valoriale che ho espresso sia stato percepito». Momenti che segnano l’artista e l’uomo: «La maggior parte dei ragazzi dell’Icatt si trova in queste condizioni perché spesso ha un destino già scritto, senz’altre alternative per poter vivere dignitosamente. Mi chiedo perché, ad eccezione d’alcune validissime figure, come la direttrice dell’Icatt e i suoi collaboratori, iniziative simili non vengano promosse da chi di dovere e invece devono sempre partire dai cittadini». Parole di speranza, quelle della dottoressa Concetta Felaco, direttrice dell’Icatt: «Siamo onorati – dice – d’aver ospitato gli artisti e i ragazzi della Revolutionary Records nella casa di reclusione di Eboli, perché parlare della libertà espressiva e d’essere sé stesso è un modo unico per poter coltivare i valori della rieducazione, a noi tanto cari. Signor D ed Exretr0 si sono focalizzati su un tipo di musica, quella che portano avanti, volto al recupero delle origini e all’approfondimento d’un mondo che va conosciuto al di là delle apparenze. Vorremmo vivere giornate tanto ricche, belle e importanti a cadenza quotidiana, e ci auguriamo di poter replicare quest’esperienza in tempi brevi». Allietato dalla piacevole mattinata anche Emilio Del Vecchio, presidente di Empa: «Abbiamo voluto trasmettere la nostra passione per le attività che portiamo avanti con Empa e, in particolare, con l'etichetta Revolutionary Records. Oltre alle produzioni musicali ci sta a cuore parlare di noi e dei nostri valori da trasmettere. Formare e creare spazi di confronto e attività di interesse generale ci dà la responsabilità di alzare sempre di più l'asticella».

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Trascrizione
00:00Giochi a chitare la colpa, lava le mani ben un'altra volta, davvero non sai chi ha scelto
00:10la giostra, guarda allo specchio e la sola risposta, tipica frase domani lo faccio, tagli
00:15la maschera triste pagliaccio con queste scuse come non ci fa un cazzo, sappi sti giorni
00:19non ritornerà.
00:20Oggi con la Revolucionary Records siamo stati presso l'eCat di Eboli, giorno giovedì 26
00:26di settembre in compagnia di Signor D e Dex Retro, abbiamo avuto un incontro piacevole
00:31con i detenuti, è stata una giornata molto distensiva, molto allegra, accompagnata soprattutto
00:37dalle note di scratch in particolare del nostro DJ a fine dibattito, è stata interessante
00:44e voglio ringraziare pubblicamente la direttrice dell'eCat di Eboli e tutti i funzionati non
00:51che i detenuti hanno dimostrato una grande disponibilità all'ascolto.
00:55Siamo noi a ringraziare, anzi vorrei dire che vorremmo tanto avere l'opportunità di
01:01vivere quotidianamente giornate così ricche, così belle e così importanti come quelle
01:06che abbiamo trascorso stamattina, è stato veramente un viaggio non solo nella storia
01:11di una musica, di un tipo di musica che chiaramente va a recuperare anche quella che è la sua
01:16identità, la sua origine, ma anche una storia in quello che è la conoscenza di un mondo
01:22nel quale bisogna andare al di là delle affarenze e cercare un poco di recuperare quelli che
01:26sono i valori essenziali della vita e attraverso delle modalità e quelle della musica che
01:31consentono anche per i ragazzi che sono qui insomma di vivere questo momento con maggior
01:37pathos, con maggiore attenzione, quindi penso che sia stato per loro ma anche per noi tutti
01:42un'esperienza veramente molto significativa e ci auguriamo di poterla replicare in tempi
01:46brevi. Replicheremo sicuramente.

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