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Venezia, 11 ott. (askanews) - Una protagonista dell'Arte Programmata e una lezione artistica che resta di grande attualità, soprattutto all'epoca della società digitale. La Collezione Peggy Guggenheim di Venezia ospita, per la prima volta, una mostra dedicata a un'artista vivente, Marina Apollonio, la cui carriera viene ripercorsa da questa importante retrospettiva. "Rivedere queste opere - ha detto l'artista ad askanews - mi fa ricordare tutta la mia vita e tutte hanno una storia, ricordo dove sono state fatte, come sono state fatte, dove sono state esposte. è un'emozione anche rivederli, poi messi in un ambiente così inimmaginabile come il Guggenheim di Venezia".La mostra, intitolata "Oltre il cerchio", ci fa capire come le opere di Apollonio spingano la forma oltre i limiti della superficie e della cornice, dinamizzando lo spazio e la percezione, che ci appare ora aperta verso nuove dimensioni. "L'idea - ci ha spiegato la curatrice Marianna Gelussi - è quella di usare un linguaggio universale, che è il linguaggio universale della geometria, un linguaggio che possa essere capito da tutti e quindi passare attraverso l'emozione e attraverso la relazione anche con colui che guarda per rivoluzionare anche il modo di percepire l'arte. L'idea è quella che appunto colui che guarda è parte attiva dell'opera".Il cerchio è la forma chiave della mostra, ma non l'unica: tutte sono però contraddistinte da una pulizia geometrica che, negli anni Sessanta era anche una presa di posizione contro l'interpretazione profondamente individualista del lavoro degli artisti. E la mostra di Marina Apollonio è pure un modo per non fermarsi a una lettura semplicistica della Collezione di Peggy Guggenheim. "Sono molto contenta - ha detto la direttrice del museo veneziano, Karole Vail - che abbiamo potuto organizzare questa mostra insieme a lei, con il suo consenso, con il suo aiuto, e credo che sia anche una bellissima opportunità per il museo. Credo che sarà anche una sorpresa, perché quando pensiamo alla collezione Peggy Guggenheim, normalmente non pensiamo ad artisti viventi e dunque che ci sia ancora un'artista donna, una delle pochissime artiste viventi in collezione, mi sembra anche una storia molto bella"."C'è un rigore profondamente metodico in questa avanguardia - ha aggiunto Gelussi - ma è proprio nel rigore che nasce la libertà, cioè nel senso che le opere che si creano sono delle opere ambigue, sono opere in movimento, sono opere che non sono mai uguali a loro stesse, sono delle opere che sono in divenire, che sono al presente, come dicevano in quegli anni".La mostra è aperta al pubblico negli spazi della Collezione dal 12 ottobre 2024 fino al 3 marzo 2025.

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00:00Una protagonista dell'arte programmata è una lezione artistica che resta di grande attualità,
00:05soprattutto all'epoca della società digitale.
00:08La collezione Peggy Hugenheim di Venezia ospita, per la prima volta,
00:11una mostra dedicata a un'artista vivente, Marina Pollonio,
00:15la cui carriera viene ripercorsa da questa importante retrospettiva.
00:19Il rivedere mi fa ricordare tutta la mia vita
00:26e tutti hanno una storia, dove sono stati fatti, come sono stati fatti,
00:33dove sono stati esposti, è un'emozione anche rivederli,
00:44poi messi in un ambiente così, inimmaginabile,
00:49che finissi al Cughen di Venezia.
00:52La mostra, intitolata Oltre il cerchio, ci fa capire come le opere di Pollonio
00:56spingano la forma oltre i limiti della superficie e della cornice,
01:00dinamizzando lo spazio e la percezione, che ci appare ora aperta verso nuove dimensioni.
01:05L'idea è quella di usare un linguaggio universale,
01:08che è il linguaggio universale della geometria,
01:10un linguaggio che possa essere capito da tutti e quindi passare attraverso l'emozione
01:15e attraverso la relazione anche con colui che guarda,
01:20per rivoluzionare anche il modo di percepire l'arte.
01:23L'idea è quella di colui che guarda parte attiva dell'opera.
01:27Il cerchio è la forma chiave della mostra, ma non l'unica.
01:30Tutte sono però contraddistinte da una pulizia geometrica che, negli anni Sessanta,
01:35era anche una presa di posizione contro l'interpretazione profondamente individualista
01:39del lavoro degli artisti.
01:41E la mostra di Marina Pollonio è pure un modo per non fermarsi
01:44a una lettura semplicistica della collezione di Peggy Cughenheim.
01:48Sono molto contenta che abbiamo potuto organizzare questa mostra insieme a lei,
01:53con il suo consenso, con il suo aiuto,
01:56e credo che sia anche una bellissima opportunità per il museo.
02:00E credo che sarà anche una sorpresa, perché quando pensiamo alla collezione Peggy Cughenheim,
02:04normalmente non pensiamo ad artisti vivi, viventi,
02:10e dunque che ci sia ancora un'artista femminile,
02:14una delle pochissime artiste viventi in collezione,
02:17mi sembra anche una storia molto bella.
02:19C'è un rigore profondamente metodico in questa vanguardia,
02:22ma è proprio nel rigore che nasce la libertà,
02:25nel senso che le opere che si creano sono delle opere ambigue,
02:29sono delle opere in movimento, sono delle opere che non sono mai uguali a loro stesse,
02:33sono delle opere che sono in divenire, che sono al presente, dicono, in quegli anni.
02:37La mostra è aperta al pubblico negli spazi della collezione
02:40dall'11 ottobre 2024 fino al 3 marzo 2025.

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