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TVTrascrizione
00:00Molti complimenti per questo lavoro che ha tutte le qualità per essere qualcosa anche
00:05di internazionale, che possa essere capito e compreso anche come dire da pubblici diversi.
00:11Quindi parto proprio da questo e faccio la domanda a Miriam, anzi due curiosità.
00:14Intanto siete venute, voglio di passare dall'altra parte, cioè quella di fare la giornalista
00:19e quindi vivere ulteriormente quello che viviamo noi, questa è una battuta però, e poi chiederti
00:25se come mi è sembrato sia un ruolo di svolta, dove l'asticella si è alzata, dove ti ho
00:31visto veramente meravigliosa nel fare determinate anche cose in scena, quindi volevo partire
00:36da questo.
00:37Grazie di cuore, allora la giornalista, diciamo l'ho interpretata, quindi in qualche modo
00:44mi sono messa anche nei vostri panni, Oriana diceva che quella della giornalista era una
00:51giacca che le stava stretta, perché in realtà lei ambiva alla letteratura, lei è stata
00:57un intellettuale del novecento, ha attraversato tutte le guerre dell'epoca moderna, dalla
01:02seconda guerra mondiale al famoso undici settembre ed è stata testimone in Vietnam, è una combattente,
01:11una giornalista che in qualche modo è sempre stata in guerra, ha sempre cercato un fronte
01:15e uno scontro con qualcuno, ma per tirare fuori appunto la libertà e la verità che
01:20c'è nell'essere umano, che è quasi sempre taciuta per ipocrisia o per lasciare lo status
01:28quo, perché andare a indagare la verità è molto scomodo e fa saltare troppe cose
01:33ed era una donna estremamente libera, non si è mai sposata, è stata una grandissima
01:38intellettuale in un mondo di soli uomini ed è riuscita anche a tirare fuori la sua femminilità
01:43poi col tempo, perché noi all'inizio della serie raccontiamo un'Oriana appunto in un
01:49mondo di uomini in cui deve farsi largo, deve farsi in strada e deve riuscire ad essere
01:53credibile, quindi per essere credibile la donna subito si mette la giacca, per essere
01:57credibile in un mondo di uomini. Piano piano, con l'esperienza di Los Angeles, di Hollywood,
02:02quando lei era inviata per l'Europeo a spiare Hollywood dal buco della serratura, comincia
02:06anche a diventare più forte e consapevole della propria femminilità e credo che questa
02:10sia una delle cose che ha dato più fastidio di Oriana. Il fatto che lei fosse una testa
02:14pensante, una donna intelligente, libera, capace di dire la verità, è anche molto
02:18femminile. Per te invece, da un punto di vista di sfida personale? Per me è stata una grandissima
02:25sfida, io mi sono buttata nel progetto con tutta me stessa, ho partecipato anche alla
02:30scrittura del progetto, insieme ai registi abbiamo lavorato ogni giorno, ci siamo messi
02:37in gioco tutti e in qualche modo Oriana era una persona che non faceva sconti eh a chi
02:42aveva davanti, anche noi ci siamo immaginati di di dover cogliere questa sfida con il massimo
02:47della serietà, cercare di renderle onore in qualche modo. È stato anche divertente
02:52perché poi ci sono gli anni glamour, noi una sorta di Misses Maisel diciamo così che
02:57raccontiamo, quindi questa New York anni cinquanta, Los Angeles, Stilmo Campbell, star hollywoodiane
03:03e poi l'aspetto invece tragico, drammatico e privato di una donna che nella propria vita
03:08privata e personale non ha avuto il successo che invece ha avuto nella sua professione
03:13e questo per esempio per me è stato un grande monito soprattutto quando avevo girato il
03:17corto con Alessandra Gonnella da cui è tratta questa serie, è un grande monito di non dedicare
03:22tutto il mio tempo e tutte le mie energie solo alla mia carriera ma di conservare parte
03:27della mia anima e della mia energia anche per la mia vita privata perché Oriana ha
03:29sofferto molto di non aver fatto questo e questo lo raccontiamo nella serie.
03:33L'ultima battuta è sull'aspetto registico, sull'aspetto produttivo, come lo possiamo
03:40definire questo lavoro? C'è quanto sacrificio, quanto lavoro c'è stato anche di ricerca
03:45perché viene fuori anche dai dettagli.
03:47Tantissimo, una vera follia, nel senso che abbiamo...
03:51Beh le follie pagano un certo punto.
03:53Sì, sì, infatti vivevamo costantemente nell'ossessione di riuscire a ridare un mondo ma anche nella
03:58paura di non riuscire mai a farcela perché comunque raccontare gli anni 50 a New York,
04:04a Los Angeles, io, l'Inghilterra che è la parte più difficile secondo me, sua, i loro
04:10due, Firenze, Roma, insomma era qualcosa di inimmaginabile, l'abbiamo girato completamente
04:17a Roma. Quindi è una grande sfida, a parte tre giorni
04:25di divulgazione e storia per Londra perché Londra è irriproducibile a Roma, però l'idea
04:32che si sia fatta a Los Angeles, New York, a Roma e magari qualcuno ci creda quando la
04:38vede vuol dire che abbiamo lavorato bene sui dettagli.