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Alessandro Nesta si prepara a sfidare il suo passato. Monza-Milan chiuderà il sabato di Serie A e l'allenatore ha parlato dei rossoneri, soffermandosi in particolare sul periodo complicato di Rafa Leao

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Trascrizione
00:00Non è che ho fatto tante squadre nella mia vita, ho giocato al Milan dieci anni, nella Lazio sono andato che giocavo quando avevo otto anni, sono entrato nel settore giovanile, ho fatto tutto, poi ho giocato a Montreal e poi a Chennai in India ho giocato io, questa è la mia carriera, perciò le squadre, il Chennai non penso di rincontrarlo, il Montreal non so se mai, ma il Lazio e il Milan mi fanno piacere quando li incontro, molto.
00:30Leao ne parlano tutti, ma quando si accende Leao si accende tante volte il Milan, credo che sia un giocatore da capire, chiaramente ci vuole un pochino più complesso portarlo al 100%, perché il 100% di Leao credo che ancora non si è visto, o si è visto in parte, è un giocatore strepitoso.
00:50Io quando mi chiedevano quando allenavo, stavo due anni a casa, mi chiedevano di Leao, che potevo parlare liberamente, dicevo che va accettato, è un giocatore che si prende delle pause, ma comunque determina, poi dopo due anni ognuno fa le proprie valutazioni, però è un giocatore fenomenale, è il calcio moderno, è quelli che fanno la differenza.
01:10Poi il Milan ce n'è anche altri, la cosa del Milan è che ha tanti giocatori che creano, che hanno fisicità, dinamismo, tecnica, perciò il Milan per me è una squadra molto forte.
01:22Ma io credo che il coraggio cresca in base anche ai risultati, più fai risultati e più il coraggio viene fuori, perché se sei ultimo il coraggio è un pochino... però deve essere un nostro marchio di fabbrica.
01:34Alcune partite le abbiamo decise noi di stare più basso, tipo l'Inter, io ho pensato che quella partita non potevamo andare forte a prenderle perché non avevamo quel periodo né le gambe né essere coordinati così bene per andare alto.
01:48In questa scelta siamo stati basi, altre partite dovremmo andare più alti, però l'importante è il coraggio, io intendo che quando ci va non si deve guardare indietro, se uno esce deve andare forte e soprattutto con la palla, perché se uno è frenetico e non ha coraggio con la palla poi la riperdi e poi vai sott'acqua.
02:06Non è che abbiamo avuto 300, però l'Atalanta ti obbliga a non tirare tanto, però siamo cresciuti, abbiamo fatto nelle ultime tre partite sei gol, uno era buono, per me sei e stiamo crescendo.

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