• 7 ore fa
Ennesimo femminicidio che scuote l’Italia: sono 105 le donne uccise fino ad oggi; aumentano i casi tra gli under 30
Ospite in collegamento avv. Licia D’Amico, co-fondatrice e coordinatrice dell’area legale dell’ass. “Insieme a Marianna APS”

Ancora una donna, giovanissima, perde la vita per mano di chi diceva di amarla. Sono 105 le donne uccise dall’inizio dell’anno ad oggi da mariti, fidanzati, ex partner o famigliari.  Una vera e propria scia di sangue che non accenna a fermarsi e mentre c’è chi si interroga su dove e come intervenire questi numeri restano e generano uno sconforto incredibile in chi resta. E non c’è solo sconforto, c’è anche paura.

“Parliamo di un numero terrificante – ha sottolineato l’avv. Licia D’Amico – è necessario intervenire quanto prima soprattutto a livello istituzionale. Le donne che hanno anche il minimo sentore che ci sia qualcosa di anomalo devono denunciare, devono parlare. Qui si rischia la vita anche con chi non ci aspetteremmo mai, ed è dunque fondamentale non ignorare alcun tipo di segnale, anche quelli che potrebbero sembrarci banali”.

Giustizia e istituzioni che però non sempre ci assicurano di essere effettivamente al sicuro: anche le donne che trovano il coraggio di denunciare rischiano di essere uccise, allora come intervenire? “La nostra associazione, Insieme a Marianna APS, prende proprio il nome da Marianna Manduca – ha spiegato ancora la D’Amico – una donna uccisa che aveva presentato innumerevoli denunce e dunque è vero, non sempre siamo al sicuro. Ma ci sono associazioni come la nostra, famigliari, amici, chiunque possa aiutarci non va sottovalutato”.

Intanto si discute su una nuova legge e arriva la risposta della Premier Meloni alla Schlein: “Lavorare insieme? Lo stiamo già facendo”. La segretaria dem, nello specifico, ha proposto di approvare insieme alla maggioranza una legge che introduca l’educazione all’affettività nelle scuole. Valditara dice che è al lavoro, ma l’esecutivo punta sull’aumento delle pene.




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Trascrizione
00:00Non solo Roma, le notizie dalla regione con Elisa Mariani.
00:08Buongiorno e bentrovati ad un nuovo appuntamento dedicato all'informazione, all'approfondimento giornalistico
00:13sulle principali notizie di cronaca di attualità di eventi e sport che riguardano la nostra capitale ma anche la nostra regione Lazio.
00:20Tutto questo è non solo Roma, siamo in diretta sul canale 14 del Digitale Terrestre per Radio Roma Television.
00:28Iniziamo questa puntata in maniera particolarmente seria.
00:31105 è il numero delle donne uccise dall'inizio dell'anno, l'ultimo in ordine di tempo quello purtroppo di Giulia Cecchettin,
00:3922 anni appena che ha scosso l'Italia intera esattamente come è successo con i precedenti purtroppo.
00:46L'ordine cronologico è sempre lo stesso d'altronde, ci si indigna, si rimane basiti, si cercano perché e come,
00:52si grida basta, si cercano altri e possibili responsabili.
00:57E nel caso di Giulia Cecchettin è ovviamente troppo prematuro dare sentenze o giudizi,
01:03tutto è ancora da chiarire ed è un compito che ovviamente non aspetta a chi fa comunicazione.
01:08Ma proprio perché qui facciamo questo, comunicazione, abbiamo il dovere di parlare,
01:13di tenere sempre la luce accesa su un problema che sta diventando forse troppo potente per la nostra società,
01:20il problema della violenza di genere, il problema della violenza sulle donne e dunque qui non daremo giudizi,
01:25non daremo sentenze chiaramente, ma la comunicazione ha anche questo compito,
01:29fare luce su aspetti che stanno diventando davvero problematici per la nostra società
01:34e dunque aprire un dibattito, aprire un pensiero e vorremmo veramente che questa prima parte di Non Solo Roma
01:41fosse vista da più persone possibili.
01:45Ne parliamo nel dettaglio con l'Avvocato Licia D'Amico, cofondatrice e coordinatrice dell'area legale dell'Associazione insieme a Marianna.
01:53Buongiorno Avvocato, ben trovata.
01:55Buongiorno a voi, grazie dell'invito e grazie di continuare a parlare di questo tema che è ormai un'emergenza nazionale
02:03rispetto alla quale ciascuno di noi deve, senza ulteriori ritardi e tentamenti, fare tutto il necessario.
02:09105 donne e ragazze uccise alla data di ieri da ex mariti, partner, fidanzati,
02:16persone delle quali astrettamente avrebbero dovuto fidarsi e non avrebbero avuto timore
02:20e segnalano un'emergenza che è ormai al di là della strage.
02:24Non è più possibile perdere neppure un attimo, non è più possibile aspettare la prossima vittima, davvero non è più possibile.
02:31Assolutamente, perfettamente d'accordo con lei Avvocato.
02:34Il punto però è questo, che si continuano a trovare in un certo senso responsabili oltre a quelli materiali,
02:40quindi si mettono in discussione aspetti culturali, aspetti anche psicologici.
02:46Ora, nel caso di Giulia Cecchettin, come ho detto io in apertura, non possiamo chiaramente dare sentenze o dare giudizi,
02:53ma secondo lei sono davvero così importanti questi aspetti culturali e psicologici
02:58o c'è anche altro che dobbiamo considerare?
03:00Perché ad esempio di questo ragazzo si è detto che era un ragazzo molto mite, un ragazzo molto tranquillo,
03:06quindi non c'entrerebbero poco, sembrerebbero i legami psicologici, gli aspetti psicologici.
03:14Ma guardi, se fossero solo i cattivi ragazzi a fare del male alle loro ex donne o ex fidanzate,
03:22saremmo tutte un po' più tranquille, perché il cattivo ragazzo è un po' più facile da individuare.
03:27Il problema è che questa violenza incontrollabile si esprime anche da parte di persone
03:34dalle quali probabilmente non ci si sarebbe aspettato.
03:38Tuttavia, a quanto sembra, giustamente diceva lei, le indagini sono proprio nella fase assolutamente iniziale,
03:44bisogna essere cauti.
03:45Ma a quanto sembra anche nel caso di Giulia, dei campanelli di allarme,
03:51quelli che noi chiamiamo reati sentinella, c'erano comunque stati.
03:54Ora, il campanello d'allarme non necessariamente è un dato implacante e chissà quanto visibile,
04:00ma è un dato che si annida in una definizione svilente, in una denigrazione,
04:08in un invito a non coltivare i propri interessi, in un invito a rinunciare ai propri studi,
04:14ad una serie di piccole piccole cose che sono comunque il diniego dei diritti della ragazza
04:20e della donna che si ha accanto.
04:22Quelli sono campanelli d'allarme da non sottovalutare.
04:25A tutte le ragazze, diciamo, denunciate al primo schiaffo e questo è un segnale chiaro.
04:30Ma va aggiunto, denunciate al primo gesto di confessione della vostra libertà,
04:34della vostra identità, della vostra dignità.
04:37Perché la violenza che poi conduce Giulia nel canalone inizia spesso da atti apparentemente insignificanti
04:46e tuttavia rivelatori di un'escalation di violenza che comincia da lì.
04:51Assolutamente. C'è però da mettere in discussione una cosa importante
04:56e quello che sto per dire andrà anche a mio svantaggio, a mio sfavore, Avvocato,
05:01perché anche la comunicazione non fa un bel lavoro, no?
05:04Perché tantissimi articoli di giornale, tantissimi titoli di giornale
05:07parlavano del fatto che in fondo era un ragazzo molto mite, un ragazzo molto bravo
05:11e che Giulia era troppo buona.
05:13La mia domanda ora è questa. Dunque noi donne cosa dobbiamo fare? Diventare cattive?
05:18No, non dobbiamo diventare cattive, ma dobbiamo essere accorte, attenti.
05:23Ci sono nella vita di ciascuno di noi mille input e mille messaggi che non dobbiamo sottovalutare.
05:30Questo non significa criminalizzare i nostri compagni, gli uomini della nostra vita,
05:34non è questo il senso, ma stare attenti a segnali, a eventi che possono proprio indicare
05:41il tentativo di invadere la nostra sfera di libertà, i nostri diritti fondamentali.
05:47Purtroppo apparteniamo ad una società che fa ancora un po' fatica a spogliarsi
05:52di condizionamenti culturali, di stereotipi.
05:55Lei parlava prima della comunicazione, ma ce ne sono mille e mille.
05:59D'altra parte, basta di pensare che non è poi tantissimo che in Italia
06:04le donne esercitano il diritto di voto, non è poi tantissimo che esiste la legge
06:09sulla separazione e sul divorzio, che esiste il nuovo diritto di famiglia.
06:13Le società hanno tempi di adattamento che possono anche essere lunghi.
06:17Per un giovane, per un ragazzo, accettare che la propria compagna abbia un successo
06:21professionale maggiore, abbia una carriera migliore, magari abbia un guadagno
06:27più consistente può essere difficile, perché cozza con lo stereotipo
06:31della famiglia patriarcale.
06:33Bisogna cogliere i segnali, perché ci sono in molti dei femminicidi
06:39che io seguo direttamente e che quindi conosco, i segnali c'erano
06:43e che spesso noi non ci vogliamo rendere al fatto che un'invasione di libertà
06:50possa essere già il primo inizio di una violenza.
06:53Invece è esattamente così.
06:55Non è sempre così, ma una dose adeguata di attenzione e di precauzione
07:00può salvare la vita di una donna e di una ragazza.
07:03O forse anche perché, avvocato, anche noi donne siamo state educate
07:07e probabilmente quelle della mia generazione e della generazione precedente
07:11ha la questione che l'amore è un po' questo, è possesso, è essere roba di qualcuno.
07:17Invece forse anche questo va cambiato, ma anche nei termini della comunicazione
07:21quindi anche noi giornalisti dobbiamo fare un lavoro in questo senso
07:25perché tornando sempre al discorso degli articoli di giornali
07:28si legge spessissimo c'era troppo amore.
07:30No, non è questo ovviamente.
07:33Ma infatti non è questo.
07:35Questa è una grande trappola dalla quale dobbiamo uscire tutte e tutti noi.
07:40L'amore non è violento, l'amore non è prevaricazione,
07:43l'amore non è privazione della libertà altrui.
07:46Io mi sono fatta una domanda ieri e gliela giro negli stessi termini.
07:51Ma se in questo anno 2023, da gennaio ad oggi,
07:55fossero stati assassinati 105 uomini in luogo di 105 donne,
08:01la risposta in termini di attenzione sociale, dell'istituzione
08:05e anche in termini di ordine pubblico sarebbe stata la stessa?
08:09Ne siamo sicuri?
08:11Perché io ho una risposta certa.
08:13A questa domanda non ce l'ho, ma temo
08:16che probabilmente la risposta sarebbe stata più immediata,
08:21più accurata e più repressiva.
08:25Il fatto che si tratti di 105 donne ci porta
08:28in quell'ambito della comunicazione di cui diceva lei.
08:31È troppo amore, chissà cosa sta, la gelosia,
08:35lui era geloso, ha perso la testa.
08:38Il violento non perde la testa, il violento è violento e basta.
08:41Non forniamo alibi immotivati ai violenti.
08:44I violenti sono criminali, sono predatori,
08:47non sono uomini gelosi, non sono uomini possessivi, sono criminali.
08:51Cerchiamo di non fornire alibi di cui veramente non c'è bisogno.
08:55Ecco, e qui arriviamo secondo me al punto centrale.
08:58Avvocato, lei è d'accordo sulle proposte di inserire
09:02ad esempio educazione sessuale o affettiva nelle scuole.
09:06Ricordiamo che l'Italia è uno dei pochi paesi europei
09:08a non avere l'obbligo di questa materia scolastica nelle scuole.
09:12Mi sa, è rimasta l'Italia e alcuni paesi dell'est, se non vado errata.
09:18Dunque, guardi, questa somma di femminicidi
09:24a cui vanno aggiunti gli atti violenti, gli atti persecutori,
09:28i maltrattamenti e tutto quello che non conosciamo
09:31perché resta non denunciato, ci dà un segnale molto preciso.
09:35La sola risposta repressiva non basta.
09:38Noi abbiamo un sistema di norme repressive e punitive
09:41che può essere definito adeguato, comunque abbastanza adeguato.
09:44E tutto ciò non ha impedito che in questo scorcio di anno
09:47si sia arrivati ad una dimensione di violenza contro le donne
09:52Sul campo della prevenzione, della formazione, della informazione
09:56invece siamo assolutamente indietro.
09:58L'Associazione Insieme a Marianna, che lei ricordava prima,
10:01svolge questo lavoro nelle scuole ormai da anni in maniera curriculare,
10:05segue i ragazzi da ottobre a maggio, ragazzi e ragazze,
10:09introducendoli a temi non soltanto della responsabilità
10:14nei confronti della codicità di questa parte,
10:16ma anche allo studio dei diritti fondamentali
10:19che stanno nella carta costituzionale,
10:21al diritto delle libertà fondamentali che sono garantite alle donne,
10:25alle norme in sede internazionale e nazionale
10:28che tutelano tali libertà.
10:30Questa è una alfabetizzazione, cioè veramente l'alfabeto
10:35che le ragazze e i ragazzi devono imparare a conoscere
10:38già dall'età della prima formazione, dall'età delle scuole medie
10:42se non addirittura dalla scuola elementare,
10:44per intanto imparare a rispetto dell'altro e dell'altro.
10:49E poi, come dicevamo prima, per imparare a riconoscere subito,
10:54senza ritardo, il primo campanello d'allarme,
10:57il primo segno aurorale di una violenza che da sola non si ferma.
11:03Da sola non si ferma.
11:04Ciò che ferma la violenza è la richiesta di aiuto e la denuncia.
11:07La violenza da sola cresce e basta, non si ferma.
11:10Questo noi diciamo a tutte le ragazzine a partire dagli 11-12 anni
11:15e a tutte le ragazze.
11:17Il ceffone che si fa passare quasi per un buffetto un po' più aggressivo,
11:24il controllo dei messaggi sul telefono,
11:26il controllo, il pedinamento dei movimenti della ragazza
11:31sono l'inizio di un percorso di violenza che da solo non si ferma
11:37e che va fermato in un solo modo, chiedendo aiuto e denunciando.
11:42Non c'è altra strada.
11:44Io sono perfettamente d'accordo con lei,
11:47però è anche vero che ci sono stati casi di donne che hanno denunciato
11:50o questi uomini avevano l'obbligo di non avvicinarsi,
11:53eppure sono arrivati comunque al punto di uccidere lo stesso queste donne.
11:56Quindi siamo sicuri che veramente la sicurezza che ci ha fornito lo Stato
12:01sia abbastanza sufficiente.
12:02Forse va cambiato anche un attimino questo contesto.
12:06Ma lei ha sicuramente ragione in questo.
12:08L'associazione insieme a Mariana si chiama Mariana Manduca,
12:13una donna vittima di femminicidio dopo aver presentato 12 denunce circostanziate
12:17e questa donna diceva guardate che quest'uomo mi ammazzerà, aiutatemi,
12:21e nessuno l'ha ascoltata.
12:22È vero che il compendio normativo, che sinteticamente chiamiamo codice rosso,
12:27fornisce una serie di strumenti.
12:29Poi accadono eventi di una particolare tragicità.
12:33Un uomo munito di braccialetto elettronico,
12:37quindi in qualche maniera raggiunto da una misura cautelare limitativa
12:41della sua libertà di movimento,
12:43entra nella casa della sua vittima perché in quel momento
12:46il braccialetto elettronico non sta funzionando.
12:48È evidente che queste situazioni non si debbono produrre mai più
12:52in nessun caso, in nessun contesto.
12:55Questa è la patologia della tutela.
12:58E la patologia della tutela è la corretta.
13:00Non c'è veramente niente altro da dire.
13:03Io voglio ringraziarla davvero di cuore.
13:05Avvocato, so che lei ha degli impegni tra le altre cose legati
13:08proprio sempre al suo lavoro e in maniera specifica anche a questi argomenti,
13:11quindi la ringrazio davvero per il tempo che ci ha dedicato quest'oggi.
13:16Ci risentiremo sicuramente nei prossimi giorni
13:18perché so che in occasione del 25 novembre,
13:20giornata internazionale contro la violenza sulle donne,
13:23la vostra associazione sta portando avanti
13:25un progetto davvero interessante.
13:27Quindi avremo sicuramente modo di risentirci per parlarne di nuovo.
13:30Grazie davvero, Avvocato.
13:31Noi facciamo tante iniziative in questa settimana
13:34che è dedicata a una riflessione approfondita
13:40sulla violenza contro le donne.
13:42Tutte le initiative di questa settimana
13:44sono da me dedicate a Giulia.
13:46La storia di Giulia, in maniera particolare,
13:51è un dramma insuperabile.
13:53L'espresso di questa ragazzina
13:55ce l'abbiamo negli occhi e nel cuore.
13:57Quindi tutte le iniziative della settimana
13:59per questa settimana sono degli aggiunti.
14:01Grazie davvero, Avvocato. Allora, a presto.
14:04Grazie a voi.
14:05Grazie a voi sempre per quello che fate.
14:07Grazie.

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