"Herbarie. Le chiamavano streghe", in scena al Teatrosophia di Roma
Ospite in collegamento Silvia Mazzotta, attrice
Torna in scena a Teatrosophia, dal 16 al 18 febbraio, lo spettacolo Herbarie. Le chiamavano streghe, il testo di Silvia Pietrovanni adattato da Isabella Moroni, con Silvia Mazzotta, Brunella Petrini, Elena Stabile, frutto di un lavoro di ricerca sulla figura ancestrale e sulle origini sacre della domina herbarum, l’erborista del popolo, definita saggia dalla gente del popolo e strega o ciarlatana dal potere che inizia così la distruzione capillare del sapere femminile.
Sulla scena Lucia, la giovane herbaria che ha imparato a leggere e scrivere ed ora possiede il sapere della medicina naturale, ripercorre la storia della sua famiglia: della nonna Mercuria che ha tramandato alla figlia Caterina e, dunque, a lei stessa la sua sapienza.
Mercuria, Caterina e Lucia, nella loro terra sono le farmaciste che coltivano le erbe medicinali; sono le levatrici che vanno di casa in casa, sono i punti di riferimento imprescindibili per il popolo. E sono anche le “accabadore” che sanno dare la buona morte.
A spezzare il sodalizio e a cambiare il corso della storia, sarà un Inquisitore, la cui figura appare anche come una proiezione del nostro tempo, ancora permeato del risentimento della medicina dotta e maschile nei confronti di quella popolare e femminile che si avvaleva dell’ascolto del paziente e dell'esperienza diretta sul corpo.
Mercuria soccomberà, ma le altre proseguiranno il loro lavoro lento e globale che è arrivato fino a noi e si sviluppa ancora in ogni angolo, anche il più remoto, del mondo intero.
Con Herbarie. Le chiamavano streghe, progetto culturale con una forte componente di teatro civile e di tematiche di genere, Argillateatri prosegue il percorso dedicato alle molteplici forme del femminile, iniziato nel 2005.
Le tre donne di Herbarie sono legate alle ritualità del femminile, alla natura e alla cura, elementi che rappresentano la loro libertà espressiva, la dedizione e la ribellione; l’anima creativa e quella politica di queste donne che, escluse dai libri e dalla scienza ufficiale, apprendevano le conoscenze, creando reti di cura e salvezza e trasmettendosi le proprie esperienze.
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Sulla scena Lucia, la giovane herbaria che ha imparato a leggere e scrivere ed ora possiede il sapere della medicina naturale, ripercorre la storia della sua famiglia: della nonna Mercuria che ha tramandato alla figlia Caterina e, dunque, a lei stessa la sua sapienza.
Mercuria, Caterina e Lucia, nella loro terra sono le farmaciste che coltivano le erbe medicinali; sono le levatrici che vanno di casa in casa, sono i punti di riferimento imprescindibili per il popolo. E sono anche le “accabadore” che sanno dare la buona morte.
A spezzare il sodalizio e a cambiare il corso della storia, sarà un Inquisitore, la cui figura appare anche come una proiezione del nostro tempo, ancora permeato del risentimento della medicina dotta e maschile nei confronti di quella popolare e femminile che si avvaleva dell’ascolto del paziente e dell'esperienza diretta sul corpo.
Mercuria soccomberà, ma le altre proseguiranno il loro lavoro lento e globale che è arrivato fino a noi e si sviluppa ancora in ogni angolo, anche il più remoto, del mondo intero.
Con Herbarie. Le chiamavano streghe, progetto culturale con una forte componente di teatro civile e di tematiche di genere, Argillateatri prosegue il percorso dedicato alle molteplici forme del femminile, iniziato nel 2005.
Le tre donne di Herbarie sono legate alle ritualità del femminile, alla natura e alla cura, elementi che rappresentano la loro libertà espressiva, la dedizione e la ribellione; l’anima creativa e quella politica di queste donne che, escluse dai libri e dalla scienza ufficiale, apprendevano le conoscenze, creando reti di cura e salvezza e trasmettendosi le proprie esperienze.
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00:00Non solo Roma, le notizie dalla regione con Elisa Mariani. Bentornati per l'ultima parte di Non
00:10solo Roma, siamo quasi giunti al termine di questa puntata, spazio come sempre all'arte.
00:16Torna al Teatro Sofia, un teatro incredibile, bellissimo, un piccolo gioiellino di Roma così
00:22come è stato definito. Dalla 16 al 18 febbraio lo spettacolo Erbarie le chiamavano streghe.
00:29Come capirete un po' dal titolo, al centro c'è la figura che possiamo definire ancestrale
00:36della Domina Erbarum, così era definita in un certo senso l'erborista del popolo. Ebbene,
00:42questa figura da una parte veniva ritenuta come la saggia, diciamo dalle fasce più poveri
00:47del popolo, dall'altra invece era ritenuta come una ciarlatana, come un'ingannatrice,
00:52dalle invece dal potere che forse si sentiva minacciato un po' in un certo senso dal sapere
00:58di queste donne. Di cosa tratterà questo spettacolo e quali sono le curiosità nascoste ce lo racconta
01:05una delle attrici, do il mio benvenuto in collegamento video a Silvia Mazzotta. Buongiorno Silvia.
01:11Ciao, buongiorno a tutti. Allora tutto pronto, manca pochissimo, si parte il 16 febbraio con
01:17Erbarie. Io ho fatto una piccolissima introduzione però so che dietro c'è una storia diciamo molto
01:24più lunga. La figura della Domine Erbarum era una figura che ha creato forse qualche
01:29problema in un certo senso. Sì assolutamente, diciamo che storicamente no, nel senso nei
01:37millenni e nel passato sicuramente la figura della donna come appunto farmacista, erboristerista e
01:45curatrice soprattutto del corpo e dell'anima era assolutamente qualche cosa di naturale accolto
01:52dalla popolazione. In realtà lo scontro è cominciato a esserci con l'avvento dell'inquisizione e quindi
01:59con questo contrasto come dicevi tu tra appunto la medicina adotta e tendenzialmente riservata
02:06agli uomini e quella popolare femminile. Diciamo è in questo contesto che si inserisce il nostro
02:12spettacolo, la nostra storia che è la storia di tre generazioni di donne, la nonna Mercuria,
02:19la madre Caterina e la figlia Lucia, che si trovano appunto ad affrontare questo momento
02:27di passaggio e di cambiamento per cui a un certo punto il potere instilla nella popolazione la
02:36paura e l'inquietudine del demonio, delle streghe, tant'è vero che a un certo punto vengono chiamate streghe e quindi assistiamo
02:45a questo passaggio fondamentale nella storia della donna erborista e curatrice, un passaggio
02:57anche drammatico se vogliamo, infatti nella nostra storia la nonna Mercuria purtroppo non
03:05sopravvive all'inquisizione e invece è la figlia Lucia che è il mio personaggio.
03:13Ah infatti stavo per chiederti, io pensavo tu interpretassi la figlia quindi l'ultima appunto
03:20in ordine di generazione, invece sei la mamma in sostanza. No no sono la figlia, sono Lucia,
03:25sì sì sono Lucia e diciamo la nonna che è interpretata da Brunella Petrini non sopravvive
03:33a questo impatto con l'inquisizione, la madre Caterina interpretata da Elena Stabile in realtà
03:41trova una sua altra strada ma lascia la figlia Lucia in un convento, in un convento dove può
03:48essere proietta dalla caccia alle streghe e soprattutto dove può continuare a coltivare
03:57le erbe e fondamentalmente a scrivere perché Lucia è l'unica, la più giovane che ha avuto
04:03la possibilità di imparare a leggere e scrivere e di scrivere tutti i saperi che le siano stati
04:10tramandati oralmente dalle generazioni precedenti. Ha la fortuna di saper leggere e scrivere perché
04:17gli è stato insegnato da un uomo perché ovviamente anche diciamo la cultura e la scrittura era
04:24riservata agli uomini, da un uomo che era stato salvato da queste tre donne grazie a dei
04:30medicamenti che gli hanno fatto togliere i sasti dai suoi reni ma in realtà appunto i calcoli
04:37renali. C'è un fascino incredibile in tutto ciò perché poi questi saperi che erano considerati
04:47pericolosi da una fetta di popolazione cioè da quelli che detenevano il potere in sostanza,
04:53correggimi se sbaglio, poi sono stati tramandati nel tempo, ancora oggi insomma sappiamo quanto
04:59ci siano delle erbe che siano particolarmente efficaci un po' per la nostra salute. Tra le
05:05altre cose io so che questo progetto rientra in un progetto un pochino più grande che è quello di
05:10argilla teatri che va avanti dal 2005 e mette in risalto diciamo molteplici forme del femminile,
05:18qui diciamo ci sono tante forme di femminile. Esatto, argilla teatri lavora da moltissimo
05:26tempo su queste tematiche anche in un senso assolutamente sociale e civico. Nello spettacolo
05:36in particolare si parla molto di questo senso di capacità di ribellione, capacità di tessere
05:42delle reti tra le comunità di donne in modo tale da mantenere un filo di sapienza e di
05:51trasmissione di questi saperi perché non vengano perduti e tutta questa ribellione anche in quel
05:57momento storico ha permesso oggi anche a noi di avere la possibilità, come dicevamo all'inizio,
06:04di conoscere i medicamenti e le possibilità di cure che si hanno anche con la medicina naturale che
06:13non deve essere vista come un contrasto con la medicina ufficiale mentre questo è accaduto in
06:19quel momento storico e quindi in questo senso la capacità delle donne di prendersi cura,
06:28di relazionarsi, di creare una rete è quella ribellione che ha permesso tutto questo.
06:33E' verissimo, immagino che questo sia il messaggio che tu vuoi trasmettere anche qua con il tuo
06:38personaggio. Sì assolutamente, il mio personaggio è un po' la narratrice di questa storia e la
06:49narratrice ovviamente in un momento exposta ricorda quello che è successo e ricorda i
06:56momenti bellissimi a casa con la nonna e con la madre che le insegnavano a usare ad esempio la
07:03mandragora che scaccia i demoni e attira l'amore oppure a che cosa serve il rosmarino o la bella
07:11donna. Quindi lei impara, ci sono questi momenti molto belli e gioiosi in cui c'è questo insegnamento
07:17di Lucia e poi c'è appunto il momento dell'arrivo dell'inquisitore. Tra l'altro l'inquisitore,
07:25anch'io, interpreto lo stesso inquisitore. Ah, tu quindi ti sei sdoppiata in due personaggi,
07:30incredibile. Esatto, e quindi lo spettacolo è un continuo flashback tra il momento della
07:39vita insieme, il momento del convento per Lucia e poi quel momento tragico dell'inquisizione.
07:45Devo dire anche qui ci sono anche dei messaggi un po' nascosti perché si vuole far vedere
07:53come gli stereotipi purtroppo non abbiano tempo e non abbiano neanche luogo. Assolutamente,
08:01ha solamente quel senso di poter dire che quello che non si conosce oppure che viene
08:09considerato diverso, strano o non sicuro possa essere considerato malefico e quindi da scacciare,
08:22da eliminare e da sopprimere più che altro. E questo è una cosa molto importante, voglio dire
08:30l'inquisizione che ha toccato non solamente l'aspetto della stregoneria ma anche l'aspetto
08:35tutto della letteratura, le varie intelligenze. Sono ovviamente degli esempi classici per cui
08:41quello che fa paura viene considerato diverso e deve essere eliminato. E purtroppo ancora oggi
08:49lo vediamo in tantissimi contesti Silvia. Allora prima di lasciarci, l'ultima domanda,
08:54stai già lavorando a qualcos'altro? Andrà in scena chiaramente al Teatro Sofia con Erbarie,
08:59ti stai già preparando ad altri spettacoli che magari ci puoi preannunciare? Allora sì,
09:05sarò al Teatro Sofia con Erbarie e poi stiamo lavorando sempre con Argilla Teatri alle Città
09:10Invisibili che abbiamo già fatto di Calvino essendo il centenario e faremo delle mattinee.
09:16Poi la notizia di qualche giorno fa è che probabilmente riprenderemo lo spettacolo
09:21Fantasme, riprenderò che ha una produzione di Teatro Sofia a Napoli a Pompei e quindi
09:27insomma questa è una cosa che mi rende molto felice. Bene, allora dove possiamo trovare i
09:33biglietti? È tutto immagino sul sito? Assolutamente, sul sito di Teatro Sofia è
09:40possibile prenotare i biglietti e anche prenotare telefonicamente. L'appuntamento è appunto da
09:50venerdì, debuttiamo venerdì 16 al 18, la domenica è pomeritiana e poi ricordo sempre che a Teatro
09:59Sofia dopo lo spettacolo c'è questo bellissimo aperitivo che ci permette di continuare a
10:04parlare di quello che abbiamo vissuto sul palcoscenico anche con il pubblico,
10:09quindi diventa uno scambio molto bello questo momento. Il commento post spettacolo è sempre
10:16bellissimo, prego assolutamente ti lascio in giro. Volevo solo dire che appunto lo spettacolo è tratto
10:23da questo testo di Silvia Pietrovanni ma l'adattamento è di Isabella Moroni e la regia
10:28è di Vincenzo Cozzi che è il regista di Argilla Teatri, quindi insomma ecco ci tenevo a dire questa
10:35cosa e anche che ci sono delle bellissime musiche di Tito Rinieri e i costumi anche molto belli,
10:40quindi insomma è uno spettacolo completo. Devo dire non manca nulla, c'è la storia, c'è la musica, c'è il divertimento, c'è tutto,
10:46allora non perdiamo davvero questo bellissimo appuntamento al Teatro Sofia. Grazie Silvia,
10:51è stato un piacere. Grazie a voi, buona giornata. Bene anche per oggi abbiamo terminato il tempo
10:59a nostra disposizione ma non solo Roma torna ovviamente domani sempre a partire dalle 13
11:05sempre in diretta sul canale 14 del Digita Terrestre ma torniamo anche in replica alle 18
11:10e tutte le puntate sono presenti sul sito di Radioroma.it che tra le altre cose è aggiornato
11:17quotidianamente con tutte le notizie di cronaca, attualità, politica, anche curiosità che riguardano
11:22Roma e provincia. Grazie a tutti voi per essere stati in nostra compagnia. Appuntamento a domani!