Sanità e liste di attesa, "Cittadinanzattiva": nel Lazio tempi rispettati per 1 cittadino su 2
Ospite in collegamento Elio Rosati, segretario regionale di "Cittadinanzattiva"
Suonano come l'ennesima conferma i risultati dell'ultima indagine online di Cittadinanzattiva sulla situazione sanità nel Lazio nel 2023. Questa volta ci si è concentrati sul problema più urgente e dibattuto anche tra le fila della politica: le liste d'attesa. Un tema che, soprattutto nell'ultimo periodo, anima le fila della politica.
Ben il 48,8% dei cittadini residenti nel Lazio dichiara di non aver ottenuto l’appuntamento per la prenotazione richiesta nel 2023, il 70% ha sperimentato liste di attesa chiuse, oltre il 58% ha ottenuto visite ed esami con tempi superiori a quanto previsto dal codice di priorità indicato dal medico, il 38% si è dovuto spostare in un luogo lontano o difficile da raggiungere per ottenere la prestazione nei tempi giusti; e quasi il 29% ha ricevuto la proposta di effettuare la visita o l’esame nel canale intramurario.
Guarda anche: Per Rocca la sanità è una priorità
Codici di priorità: quanto ne sappiamo?
Circa 1 utente su 3 dichiara di non conoscere le tempistiche associate ai codici di priorità (U-Urgente: entro le 72h; B-Breve: entro 10gg; D-Differibile: entro i 30gg se trattasi di visita specialista ed entro i 60gg per gli accertamenti diagnostici; P-Programmabile: entro 120gg). Soltanto uno su due (51,2%) dichiara di aver ottenuto l’appuntamento richiesto nei tempi previsti dalla impegnativa, nove su dieci ritengono che i tempi di attesa nel Lazio non siano compatibili con le proprie esigenze di salute e oltre il 37% pensa che la situazione sia ulteriormente peggiorata negli anni.
"I cittadini del Lazio si rivolgono ai nostri servizi soprattutto per segnalare difficoltà di accesso ai servizi sanitari e su questo abbiamo registrato un sensibile aumento di richieste dovuto ad un effetto post covid che ha determinato ulteriori ritardi nell’erogazione delle prestazioni non erogate nel periodo pandemico e di quelle che si sono aggiunte una volta superato tale periodo. Mancano inoltre percorsi strutturati per patologia che, nonostante le norme siano chiare, vedono ancora frammentarietà, disomogeneità territoriali e farraginosità nelle procedure burocratiche; così come è evidente una carenza del personale sanitario specialistico sul quale saranno necessari interventi specifici" ha sottolineato Elio Rosati.
"Crediamo fondamentale che si proceda su due strade: - ha spiegato ancora Rosati - l’adeguamento e riorganizzazione del sistema Recup rispetto al quale la Regione Lazio ha attivato un percorso che può essere la giusta via per organizzare, monitorare e verificare la domanda/offerta di prestazioni; un rafforzamento del lavoro dell’Osservatorio regionale per il governo delle liste di attesa perché diventi sempre più luogo di confronto costante per monitorare, verificare e correggere, se necessario, azioni e programmi".
Le proposte di Cittadinanzattiva
In un quadro evidentemente allarmante, Cittadinanzattiva propone di risolvere così: definire gli ambiti territoriali di garanzia entro cui erogare la prestazione sanitaria così da permettere ai cittadini di ottenere visite ed esami vicino alla propria residenza. Rendere davvero efficaci ed esigibili gli strumenti di tutela, come la possibilità di ricorrere, con procedure semplificate, al privato convenzionato o alla libera professione intramuraria dietro pagamento del solo ticket.
Potenziare la multicanalità dei servizi di prenotazione a disposizione del cittadino (app, siti web, call center Cup, piattaforme terze, etc.), per consentire di avere un servizio sempre più efficace ed efficiente per gestire la domanda e l’offerta delle prestazioni, in modo da garantire il rispetto dei tempi di attesa.
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Suonano come l'ennesima conferma i risultati dell'ultima indagine online di Cittadinanzattiva sulla situazione sanità nel Lazio nel 2023. Questa volta ci si è concentrati sul problema più urgente e dibattuto anche tra le fila della politica: le liste d'attesa. Un tema che, soprattutto nell'ultimo periodo, anima le fila della politica.
Ben il 48,8% dei cittadini residenti nel Lazio dichiara di non aver ottenuto l’appuntamento per la prenotazione richiesta nel 2023, il 70% ha sperimentato liste di attesa chiuse, oltre il 58% ha ottenuto visite ed esami con tempi superiori a quanto previsto dal codice di priorità indicato dal medico, il 38% si è dovuto spostare in un luogo lontano o difficile da raggiungere per ottenere la prestazione nei tempi giusti; e quasi il 29% ha ricevuto la proposta di effettuare la visita o l’esame nel canale intramurario.
Guarda anche: Per Rocca la sanità è una priorità
Codici di priorità: quanto ne sappiamo?
Circa 1 utente su 3 dichiara di non conoscere le tempistiche associate ai codici di priorità (U-Urgente: entro le 72h; B-Breve: entro 10gg; D-Differibile: entro i 30gg se trattasi di visita specialista ed entro i 60gg per gli accertamenti diagnostici; P-Programmabile: entro 120gg). Soltanto uno su due (51,2%) dichiara di aver ottenuto l’appuntamento richiesto nei tempi previsti dalla impegnativa, nove su dieci ritengono che i tempi di attesa nel Lazio non siano compatibili con le proprie esigenze di salute e oltre il 37% pensa che la situazione sia ulteriormente peggiorata negli anni.
"I cittadini del Lazio si rivolgono ai nostri servizi soprattutto per segnalare difficoltà di accesso ai servizi sanitari e su questo abbiamo registrato un sensibile aumento di richieste dovuto ad un effetto post covid che ha determinato ulteriori ritardi nell’erogazione delle prestazioni non erogate nel periodo pandemico e di quelle che si sono aggiunte una volta superato tale periodo. Mancano inoltre percorsi strutturati per patologia che, nonostante le norme siano chiare, vedono ancora frammentarietà, disomogeneità territoriali e farraginosità nelle procedure burocratiche; così come è evidente una carenza del personale sanitario specialistico sul quale saranno necessari interventi specifici" ha sottolineato Elio Rosati.
"Crediamo fondamentale che si proceda su due strade: - ha spiegato ancora Rosati - l’adeguamento e riorganizzazione del sistema Recup rispetto al quale la Regione Lazio ha attivato un percorso che può essere la giusta via per organizzare, monitorare e verificare la domanda/offerta di prestazioni; un rafforzamento del lavoro dell’Osservatorio regionale per il governo delle liste di attesa perché diventi sempre più luogo di confronto costante per monitorare, verificare e correggere, se necessario, azioni e programmi".
Le proposte di Cittadinanzattiva
In un quadro evidentemente allarmante, Cittadinanzattiva propone di risolvere così: definire gli ambiti territoriali di garanzia entro cui erogare la prestazione sanitaria così da permettere ai cittadini di ottenere visite ed esami vicino alla propria residenza. Rendere davvero efficaci ed esigibili gli strumenti di tutela, come la possibilità di ricorrere, con procedure semplificate, al privato convenzionato o alla libera professione intramuraria dietro pagamento del solo ticket.
Potenziare la multicanalità dei servizi di prenotazione a disposizione del cittadino (app, siti web, call center Cup, piattaforme terze, etc.), per consentire di avere un servizio sempre più efficace ed efficiente per gestire la domanda e l’offerta delle prestazioni, in modo da garantire il rispetto dei tempi di attesa.
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NovitàTrascrizione
00:00Buongiorno, buon lunedì a tutti i telespettatori e le telespettatrici di
00:04non solo Roma. Inizia una nuova settimana e anche noi siamo prontissimi a
00:08raccontarvi Roma e provincia con i nostri approfondimenti, le nostre notizie
00:13in compagnia dei nostri ospiti. Suona un po' come un ulteriore ennesima conferma
00:19quanto esce, quanto è il risultato da un'indagine online svolta da Cittadinanza
00:26per un tema caldissimo per i cittadini del Lazio, la sanità. Indagine che è stata
00:31svolta considerando l'anno 2023. Numeri drammatici, numeri preoccupanti, partiamo
00:37esattamente così oggi a non solo Roma dandovi giusto qualche numero in
00:42apertura. Il 48 per cento dei cittadini che hanno risposto a questa indagine ha
00:47dichiarato che l'appuntamento per la prenotazione richiesta non è stato
00:52ottenuto. Il 70 per cento ha trovato liste di attesa chiusi. Insomma, temi che
00:58voi già conoscete ampliamente, qualcuno magari l'avrà già sperimentato anche
01:03purtroppo sulla propria pelle. La sanità in crisi, la Regione Lazio cerca di
01:08rimediare come può anche con nuovi provvedimenti. Il Presidente Francesco
01:13Rocca sta lavorando per ridurre appunto il problema relativo proprio alle liste
01:18d'attesa. Però noi partiamo così oggi con questo
01:20report di cittadinanza attiva. Guardate. Ci sono tempi d'attesa davvero troppo
01:25lunghi per sottoporsi a visite d'esami negli ospedali e negli ambulatori
01:28pubblici del Lazio. L'ultimo report di cittadinanza attiva eloquente in alcuni
01:32casi è persino impossibile prenotare. Le liste risultano chiuse nell'Asda Roma 6
01:37per la polipectomia endoscopica dell'intestino, così come nella Roma 4
01:42per chi volesse prendere appuntamento per una prima visita neurologica. Lo stesso
01:46problema si presenta anche a chi nella Roma 2 deve essere sottoposto a una
01:51cardiotac con mezzo di contrasto e dopo essersi rivolto al recup si sente dire
01:57che non è prenotabile. A Roma 3 per chi ha esenzioni, la E3 per titolari di
02:02pensione sociale ad esempio, ingresso sbarrato per un oicodoppler e un angio
02:06cardio di scintigrafia. Al policlinico Umberto Primi invece tra la visita appena
02:11effettuata e l'intervento di cataratta passano 14 mesi. La situazione dell'accesso
02:16alle prestazioni sanitarie appare costantemente la prima richiesta dei
02:20cittadini laziari ai nostri servizi. Affermedio Rosati, segretario di
02:23cittadinanza attiva Lazio. La regione sta portando avanti un programma di
02:28reingeneralizzazione complessiva del sistema recup con il coinvolgimento
02:32attivo e l'uso dell'informatizzazione utile a tenere sotto controllo i
02:36percorsi, ma gli effetti di questo lavoro dovrebbero cominciare a mostrarsi entro
02:40la prossima estate. Il nostro compito continuerà a essere quello di pungolo,
02:45critica costruttiva e proposte. Ecco proposte che sono davvero
02:50effettivamente molto interessanti. Noi oggi abbiamo il segretario regionale di
02:55cittadinanza attiva, proprio colui che si è dichiarato in merito a questa
02:59indagine online svolta dall'associazione appunto per la sanità nel 2023, Elio
03:05Rosati, a cui do il buongiorno e ovviamente il bentornato a non solo Roma.
03:09Buongiorno a tutti gli spettatori, buongiorno a te Elisa.
03:14Buongiorno Elio, grazie per la tua rinnovata presenza nei nostri spazi.
03:18Allora, numeri, insomma, li possiamo definire impietuosi, Elio, è corretto?
03:24Diciamo in generale due aspetti che potrebbero sembrare quasi contraddittori
03:30ma in realtà non lo sono perché il tema dell'accesso ai servizi è sempre stato
03:34un problema con più sfaccettature, un problema complesso.
03:39Dato che ci sono questi spazi messi a disposizione credo che sia anche utile
03:43spiegare bene quali sono, diciamo così, i problemi.
03:46Da un lato sicuramente il versante negativo c'è il tema dell'accessibilità ai
03:51servizi che come detto confermo essere la prima voce, diciamo, di lamentazione, di
03:56segnalazione da parte dei cittadini ai nostri servizi ed è una pratica
03:59praticamente quotidiana dove oltretutto noi intercettiamo anche una minima parte
04:04diciamo delle segnalazioni delle lamentate dei cittadini stessi.
04:10Questo è un aspetto che purtroppo negli anni è rimasto un dato fisso, quindi
04:16purtroppo questo è il dato sicuramente negativo.
04:20L'altro versante che però ci tengo a sottolineare, poi magari se avrò tempo
04:24spiegherò anche i motivi, è dato dal fatto che noi nella prossima estate cioè
04:29in quest'estate 20-24 abbiamo avuto rassicurazioni da parte della Regione
04:33Lazio che grazie a un lavoro che è stato fatto in questi mesi, poi vi spiegherò
04:37anche di che cosa si è trattato, sul sistema RECUP avremo a disposizione
04:42circa 3 milioni di visi e esami in più e questo grazie oggettivamente a un
04:50lavoro di reingegnerizzazione, di studio, di analisi di quelli che sono i deficit
04:56strutturali di questo sistema. Questo è un lavoro sicuramente importante, noi su
05:02questo abbiamo detto monitoreremo e verificheremo logicamente in corso
05:06d'opera cercando però di essere anche molto proattivi con le istituzioni
05:12sanitarie perché su questo è un altro aspetto positivo che voglio sottolineare
05:16noi abbiamo moltissima disponibilità da parte delle aziende sanitarie e
05:20dell'azienda ospedaliere a risolvere anche le problematiche che ci vengono
05:23segnalate in tempi rapidi. Banalmente noi gestiamo i casi che ci
05:30arrivano e diamo indicazione e strumenti ai cittadini ma allo stesso tempo lì
05:34dove vediamo che ci sono problemi oggettivi molto forti ci interfacciamo
05:39direttamente con le ASLE, con le aziende ospedaliere e queste danno una risposta
05:43in tempi oggettivamente molto molto rapidi quindi bisogna creare un'alleanza
05:48vera tra istituzioni, organizzazioni civiche e cittadini per far sì che
05:53queste problematiche che sono problematiche di sistema vengano
05:58risolte. Quindi ripeto questi sono i due grandi
06:01capitoli, sembrano un po' il sole e la luna ma in realtà fanno parte della
06:05stessa della stessa partita e bisogna giocare su questi due fronti.
06:10Quindi Elio ci stai dicendo in sostanza che sì c'è un problema però da come
06:15almeno abbiamo cercato di capire c'è comunque una presa di coscienza da parte
06:19delle istituzioni per quanto riguarda il problema sanitario,
06:22vediamo anche un po' quello che sta facendo Rocca, sta investendo molto
06:27sulla sanità, questo bisogna sottolinearlo? Assolutamente, sul tema
06:32delle visite d'attesa io vorrei diciamo così darvi una indicazione perché il
06:37dato dei 3 milioni di prestazioni visite e esami che saranno messe nel contenitore
06:43RECUP, facciamo finta cerco di parlare diciamo non in gergo sanitario perché
06:48deve arrivare a tutti questa informazione, il RECUP è il sistema
06:53attraverso il quale il cittadino può e deve passare per prenotare una visita o
07:00un esame. Qual è il problema e qual è stato il
07:02problema fino ad oggi? Che quel contenitore che si chiama RECUP doveva
07:06essere alimentato da due fonti, una prima fonte l'offerta sanitaria delle aziende
07:12sanitarie locali piuttosto che delle aziende ospedaliere, una seconda fonte
07:16il privato accreditato, cioè il privato accreditato sono tutte quelle strutture
07:20dal poliambulatorio sotto casa fino alla grande struttura convenzionata che
07:26può chiamarsi gemelli piuttosto che campus che mettono a disposizione
07:30facendosi pagare dalla regione una serie di visite esami e
07:36quant'altro. Qual è stato il problema fino ad oggi? Il problema fino ad oggi che le
07:41strutture private accreditate caricavano sul sistema RECUP cioè mettevano a
07:45disposizione per l'offerta pubblica tra lo 0,4% e l'1,5% dell'offerta quindi lo
07:52scorso anno al 31-12-20-23 la regione ha ripreso un accordo del 2015
08:00diciamo che è qui il problema, un accordo che la regione in qualche modo non aveva
08:04mai se posso dire monitorato, verificato, fatto attuare e ha fatto sì che due
08:10passaggi in modo sintetico, il primo le agende cioè tutto ciò che doveva essere
08:17informatizzato da parte della sanità privata accreditata fosse
08:21informatizzato e messo a disposizione del RECUP regionale che è il sistema
08:25attraverso il quale appunto le persone possono prenotare e questa cosa ha
08:31prodotto e sta per produrre l'aumento di 3 milioni di visite esami e quant'altro
08:37a disposizione dei cittadini del Lazio cioè banalmente che cosa vorrà dire
08:42questo? Che nel momento in cui queste prestazioni sono caricate nel sistema
08:47RECUP automaticamente le liste di attesa avranno una decurtazione, un
08:52abbassamento proprio grazie a questo lavoro. La domanda che ci poniamo e
08:56continuiamo a porre tante volte alla politica perché qua si tratta di buona
09:00amministrazione è ma perché questo accordo del 2015 viene sostanzialmente
09:04monitorato solamente oggi che siamo nel 2024? Questa è una domanda importante
09:10però ce lo chiediamo anche noi in effetti Elio.
09:14Perché capire bene che lato privato accreditato non è stato sostanzialmente
09:20monitorato per un diverso tempo quantomeno non è stato fatto un lavoro
09:24approfondito. L'altro versante qui c'è una questione che bisogna sottolineare è
09:30che sicuramente ci sono, e questo è un punto diciamo anche dolente, c'è un tema
09:36che riguarda il personale sanitario nel senso che mancano gli specialisti
09:40magari non per tutte le branche però alcune branche, alcune specialità sono
09:44di maggiore sofferenza quindi qualora ci dovessero essere anche
09:48numeri importanti di disponibilità di prestazioni visive e quant'altro dobbiamo
09:52però fare i conti anche con la disponibilità del personale che serve
09:57radiologi, c'è tutto diciamo un numero importante di professionisti che sono necessari a svolgere queste operazioni.
10:09E questo rischia di allungare i tempi di attesa Elio, corretto? Perché se manca lo
10:13specialista il paziente deve aspettare necessariamente o come è emerso poi
10:18dalla vostra stessa indagine è costretto a recarsi in un posto più lontano
10:22rispetto alla residenza, ma magari pagare anche privatamente?
10:27Esattamente, tenendo conto anche di alcune differenze, allora il tema di visita d'attesa è
10:33complesso perché è fatto di più pezzi, c'è sicuramente una parte che riguarda
10:36il personale sanitario, banalmente se non abbiamo gli specialisti necessari che
10:41servono per fare 100 TAC, piuttosto che 100 visite al ginocchio umani abbiamo
10:47la metà, è evidente che le visite d'attesa si allungano, è fisiologico, dall'altro
10:51punto di vista noi abbiamo quel problema diciamo così legato e che ho
10:54cercato di spiegare, spero di essere stato chiaro, la tematizzazione di messa a
10:58disposizione dell'offerta sanitaria sia pubblica che privata convenzionata,
11:03perché poi voglio ricordare una cosa, il privato convenzionato una volta che è
11:07definito tale, accettato tale, diventa servizio pubblico, non è che stiamo
11:11parlando di un'altra cosa. Bisogna quindi contemperare questi due
11:18grandi problemi e cercare di risolverli, da un lato, dall'altro logicamente e qui
11:23ci sono delle smagliature che bisogna andare sicuramente a rimettere al
11:26sistema, abbiamo il tema della prossimità quindi del territorio, voi tenete conto
11:31che il piano di governo dell'Istituto d'Artesa 2019-2021, che è ancora quello in vigore,
11:35prevedeva, abbiamo partecipato a scriverlo anche noi, prevedeva che le
11:40prime visite disponibili fossero cercate dall'operatore del RECUP nel
11:44distretto di residenza della persona, qualora non ci fosse stata
11:48disponibilità nei distretti limitrofi, comunque sempre all'interno della stessa
11:51ASLA. Oggi purtroppo questo meccanismo è saltato del tutto e quindi capita, sta
11:57capitando, che persone che sono, che ne so, residenti a Fosinone si sentono dare
12:01la prima disponibilità magari anche diciamo in tempi accettabili ma a Viterbo
12:06o viceversa. Certo che non è proprio vicinissimo. Ecco Elio, mando un pochino di
12:12pubblicità, ti chiedo di restare ancora in nostra compagnia perché effettivamente
12:16c'è anche un altro aspetto che vorrei sottolineare, che è emerso dalla
12:19vostra indagine, è la questione codici di priorità e poi ci sarebbero anche le
12:23proposte che voi di cittadinanza attiva avete avanzato, che insomma meritano un
12:28approfondimento ancora maggiore. A tra pochissimo qui a Non Solo Roma, restate
12:32qua. Bentornati a Non Solo Roma, continuiamo
12:36con le nostre notizie, i nostri approfondimenti. Piccolo riassunto per chi
12:41avesse acceso la tv sul canale 14 proprio in questo istante abbiamo aperto
12:46parlando di un tema molto caldo, il problema sanità che nel Lazio è molto
12:51sentito, si fanno nuove proposte, si avanzano nuove proposte ulteriormente
12:57per risolvere quello che è un problema forse cronico, tra mancanza di
13:01personale, mancanza di medici, liste d'attesa troppo lunghe, si cerca di
13:05intervenire, di risolvere quantomeno un problema che va avanti purtroppo da
13:10anni. E c'è un'ultima indagine che è stata condotta online da cittadinanza
13:15attiva che ha analizzato un numero di cittadini del Lazio e ha riscontrato
13:20come ben un cittadino su due abbia atteso troppo tempo per ottenere una
13:26prestazione sanitaria, addirittura 7 cittadini su 10 si sono presentati dei
13:32fenomeni quantomeno impietosi, quelli delle liste d'attesa praticamente
13:36chiuse, altri cittadini sono costretti addirittura a recarsi in un comune
13:40diverso da quello di residenza per ottenere effettivamente una prestazione
13:44sanitaria e dunque il problema sanità è molto sentito, si cerca di correre ai
13:50ripari e stiamo analizzando proprio i risultati di questa indagine insieme al
13:54segretario regionale di cittadinanza attiva Elio Rosati. Elio,
13:59ritorniamo sul discorso, voi avete analizzato anche la questione codici di
14:03priorità, per chi non lo sapesse sono quei codici di riferimento che vengono
14:07prescritti dal medico e testimoniano in un certo senso il livello di urgenza di
14:14quella prestazione sanitaria e molto spesso purtroppo a causa anche un po'
14:18delle liste d'attesa chiuse, dei personale medico che manca, questi codici
14:22di priorità non vengono rispettati, è corretto?
14:26Sì esattamente così perché appunto il problema qual è? Che un medico in scienza
14:31e coscienza inserisce nella prestazione che va a richiedere delle letterine, sono
14:38quattro letterine, devono essere messe nella ricetta perché altrimenti il
14:41problema è che nel momento in cui la persona va a prenotarsi presso il recup
14:46automaticamente viene messo nella prestazione a 120 giorni, quella con la
14:51letterina P programmabile significa la P, le letterine sono U
14:57urgente entro 72 ore, B breve entro 10 giorni, D differibile entro 30 giorni, P
15:03programmabile entro 120 giorni. Logicamente anche su questo c'è stato
15:09anche un miglioramento bisogna dire negli anni, i dati che ci ha fornito la
15:13regione ci dicono ad esempio che i medici di base utilizzano la
15:17ricetta dimaterializzata con i codici al 91%, si sta lavorando adesso con i
15:21medici specialisti che sono i soggetti che spesso richiedono esami
15:27specialistici e sui quali bisogna intervenire con maggiore urgenza da
15:32questo punto di vista, ma anche lì ad esempio la ricetta dimaterializzata ha
15:37raggiunto quota al 71%, quindi vuol dire che si sta continuando a fare un
15:42lavoro di miglioramento di questi asset. Logicamente il tema delle
15:47priorità è legato poi all'efficacia dell'azione amministrativa, cioè se
15:55riesco a fare o meno quella prestazione entro i termini previsti e l'altro
15:59aspetto che volevo somminiare erano i cosiddetti percorsi di tutela, cioè
16:03tutte quelle volte che un cittadino purtroppo non ha avuto modo di fare una
16:10prestazione entro i termini previsti ha sostanzialmente fino ad oggi utilizzato
16:15due strade, o il ricorso al privato pagando, oppure dovendo scegliere
16:21magari per condizioni economiche e quant'altro rinuncia a fare la
16:27prestazione. E lì è più grave? È più grave perché poi logicamente quella
16:32persona qualora dovessero esserci problematiche importanti serie poi
16:37diventa un problema prima di tutto per la persona e per il contesto
16:42familiare ma poi anche per tutto il servizio sanitario perché magari si va
16:46incontro a maggior costo con interventi chirurgici, operazioni, ricoveri
16:51prolungati e un'assistenza diciamo molto più costosa. Quindi questo significa se
16:57gestita bene tutta la partita dell'accessibilità significa che noi andiamo
17:00a fare anche un grande risparmio. L'altra questione che diciamo che sulla
17:04quale noi stiamo puntando è quella dell'effettiva presa in carico. Che cosa
17:09significa la presa in carico? Quando una persona viene individuata che ha una
17:14patologia, una determinata patologia, dal nostro punto di vista quella persona per
17:18quel tipo di patologia non dovrebbe più entrare nel sistema recup cioè dovrebbe
17:24essere già preso in carico dal servizio sanitario nazionale ad avere già
17:28prenotate, che ne so, tutte le visite che deve fare, i controlli che deve fare, gli
17:33esami che deve fare entro un anno. Sono diabetico, io dal primo
17:37gennaio fino al 31 dicembre devo avere dal mio centro che mi cura o da tutta la
17:43filiera che mi prende in carico, che può essere il centro di riferimento vicino
17:48casa piuttosto che il centro più importante ospedaliero, avere già
17:53prenotate in automatico tutte le visite e gli esami che devo fare per la mia
17:57patologia. Ecco questo significherebbe sicuramente
18:00aumentare la capacità anche di relazione di efficacia nella
18:05appropriatezza, come si dice, degli esami, delle visite, ma anche delle cure che
18:10vengono fatte da un lato e dall'altro si lascerebbe spazio a chi deve fare
18:14magari una prima visita per sapere, per avere una prima diagnosi, perché spesso
18:20capita anche questo, che le prime diagnosi avvengono poi nei luoghi più
18:24impensati come ad esempio il pronto soccorso e questo logicamente va a
18:28detrimento di una filiera di presa in carico e di procedure che poi sono
18:32complicate da dover recuperare. Assolutamente sì e questa è una delle
18:37vostre proposte, ce ne sono altre? Sì, diciamo che vorremmo potenziare
18:44sicuramente l'utilizzo dell'informatizzazione e dei canali
18:47attraverso i quali il cittadino può prenotare visite, esami e quant'altro
18:51con app o piuttosto che con luoghi. Pensate che in altre regioni già da
18:55diverso anno si può andare in farmacia a fare la prenotazione dell'esame, della
19:00visita o quant'altro, questo sicuramente è un aiuto anche immaginando le persone
19:04ad esempio che dovrebbero utilizzare lo speed nel sito Salute Lazio, magari sono
19:14persone anziane e non hanno questa capacità. Ecco che spesso crea
19:19problemi anche a noi, insomma, che siamo relativamente un po' più giovani, no Elio?
19:23Quindi figuriamoci. Magari una prossimità con luoghi conosciuti come la farmacia
19:29piuttosto che il medico di base potrebbero sicuramente essere dei canali
19:33attraverso i quali entrare nel canale delle prestazioni.
19:38Un'ulteriore cosa è rimettere al centro il tema degli ambiti territoriali, quindi
19:42il discorso della prossimità per quanto possibile, perché logicamente per esami
19:47di alta specialità ci sono pochi, ed è giusto che sia così, centri e su quello
19:54bisogna continuare a puntare. Logicamente, e su questo credo che come
19:59Regione Lazio ci sia anche un elemento ulteriore positivo, il decreto legge che
20:04è stato varato, che prevede ad esempio una piattaforma nazionale unica,
20:11l'istituzione di un organismo di verifica e controllo e tutta una serie
20:17di interventi. Paradossalmente la Regione Lazio, grazie a questo
20:22lavoro sul RECUP, ha già questa piattaforma, quindi diciamo che va
20:26implementata, va ulteriormente alimentata con il caricamento da parte delle
20:32aziende sanitarie locali e ospedaliere e le aziende private accreditate e che
20:38questo canale sia sostanzialmente e diventi prassi quotidiana e prassi comune.
20:45Beh, ce lo auguriamo davvero. Ultimissima domanda prima di lasciarti Elio,
20:50ovviamente ringraziandoti ancora per il tuo approfondimento. Cosa ne pensi
20:53dell'ultima disposizione firmata, nuovamente da Francesco Rocca, che aumenta
20:58il personale medico? Sarà sufficiente secondo te?
21:03Allora, sicuramente è una buona notizia perché è oggettivo il dato della
21:07sofferenza, diciamo, del personale dal punto di vista della numerosità e della
21:11qualità. Non ci dimentichiamo, insomma, gli anni trascorsi che sono stati molto
21:15pesanti per tanti e tanti motivi. C'è bisogno di un numero sicuramente
21:21maggiore di personale. Probabilmente c'è bisogno anche di fare una selezione su
21:26quali aree intervenire, quindi non solo e non tanto immaginarci di avere il più
21:33personale punto, ma probabilmente cercando di cercare di fare uno studio
21:38approfondito su quali sono le branche, le specialità di cui si ha sicuramente più
21:42bisogno. Alcune di queste le conosciamo, anestesisti, radiologi, infermieri in
21:47generale. Questo è sicuramente una problematica seria che va messa sotto
21:54controllo. L'altra questione che logicamente noi siamo molto interessati
21:59e molto attenti è tutto ciò che riguarda l'impatto di questo sull'effettivo
22:04numero di personale sanitario che sarà disponibile sul territorio, perché adesso
22:09si parla moltissimo di case della comunità, ospedali di territorio e si sta
22:15per mettere in pieti veramente tutta la macchina. Il problema vero è che bisogna
22:19capire con quali risorse. La sfida nei prossimi anni sarà anche
22:23legata a questo. Infatti, sfida che ci aspettiamo davvero che venga
22:30raggiunta, che venga superata con risultati sicuramente migliori di quelli
22:35che stiamo vivendo oggi. Elio, ti ringrazio davvero di cuore per
22:38essere stato ancora una volta nostro ospite e aver appunto approfondito il
22:42tema caldo della sanità. Grazie. Grazie a voi. Buona giornata. A presto.