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I crimini dei più efferati serial killer della storia raccontati attraverso immagini di repertorio, interviste e testimonianze di chi li ha conosciuti realmente o di chi, per lavoro, non ha potuto fare a meno di imbattersi in essi. Malvagi, spietati, mostruosi, torturatori, sono uomini e donne determinati, ossessionati, senza un briciolo di pietà o rimorso, crudeli assassini divenuti vere e proprie impersonificazioni del male. Sono davvero nati per uccidere?


Theodore Robert Cowell, noto come TED BUNDY (Burlington, 24 novembre 1946 – Starke, 24 gennaio 1989), è stato un serial killer statunitense. Autore di almeno trenta omicidi di giovani donne tra il 1974 e il 1978, potrebbe avere colpito anche a partire dagli anni '60: viene ricordato dai media come un uomo affascinante, intelligente e garbato. Il suo modus operandi consisteva nell’attirare le vittime fingendo di essere disabile o in difficoltà oppure impersonando figure autoritarie per poi aggredirle e stuprarle in luoghi appartati. Talvolta ritornava sulla scena del crimine per avere rapporti sessuali con i cadaveri in decomposizione, almeno finché questi non fossero in una condizione tale da rendere questi atti impraticabili. La maggior parte delle sue vittime venne adescata nelle vicinanze di college o residenze universitarie, con la "tecnica" del braccio ingessato (chiedendo aiuto alla vittima per trasportare oggetti vari in macchina) resa poi famosa dall'attore che impersonò il maniaco scuoiatore "Buffalo Bill" nel film Il Silenzio Degli Innocenti. Quasi tutte le vittime erano studentesse universitarie, minute e dai lunghi capelli scuri con la scriminatura centrale. Alcuni (ma la teoria non è universalmente accettata) hanno sostenuto che Bundy cercasse ragazze simili alla sua ex fidanzata, in una sorta di "punizione simbolica" per la donna che l'aveva respinto. La sua biografa e conoscente personale Ann Rule lo ha descritto come "un sadico sociopatico che traeva piacere dal dolore altrui e dal senso di potere che provava verso le sue vittime, sia quando stavano per morire che dopo"; Bundy stesso si è definito "... il più insensibile figlio di puttana che tu abbia mai visto". Il procuratore Polly Nelson, uno dei membri che avevano il compito di difenderlo in tribunale, scrisse che "era la precisa definizione del male". Destinato alla sedia elettrica, fu giustiziato la mattina del 24 gennaio 1989. Fuori dal carcere, si radunò una folla che, con striscioni e urla, inneggiò all'esecuzione. Il corpo fu cremato e le ceneri disperse sulle Taylor Mountains...

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