• anno scorso
Trascrizione
00:00Avevo 12 anni, vivevo nel cuore della Genova Bene, avevo appena iniziato la seconda media.
00:08Avevo 12 anni quando sono stata violentata fisicamente e psicologicamente tra le mura
00:13di casa mia, ripetutamente per mesi e mesi, da un uomo di cui mi fidavo, da un uomo che
00:18nessuno avrebbe pensato potesse essere un mostro, un dirigente genovese, il vostro bravo
00:23ragazzo.
00:24Lui mi diceva di stare zitta e che dovevo essere il nostro segreto, dovevo giurargli
00:29di non raccontare niente a nessuno mentre sottostavo le sue torture, il dominio dell'uomo,
00:34del padre, la mia mente e il mio corpo sotto la sua autorità, l'emblema del patriarcato.
00:38Ma altro io non potevo fare, perché nessuno mi ha mai detto che potevo parlarne, nessuno
00:43mi ha mai chiesto perché ero diventata introversa all'improvviso, eppure non sono mai stata
00:47una bambina silenziosa.
00:49Ma la società intorno corre, dove corre non si capisce, certo è che non si ferma a guardare
00:54chi bene non sta, perché questa società non ha tempo e non ha spazio per curarsi delle
00:59persone.
01:00Avanza, costruisce dighe e strade, avanza verso il progresso e nuove promesse, avanza
01:05dimenticandosi di proteggere e curare il bene prezioso della vita.
01:09Così le persone diventano sempre meno importanti, abbandonate, lasciate sole nell'affrontare
01:13il proprio dolore, da una parte il carnefice e dall'altra la sua vittima, in mezzo la
01:17sofferenza.
01:18Per un pezzo di vita mi sono rassegnata, fino a credere che me lo ero meritata, me la sono
01:22cercata, non so bene come, ma non avevo alternativa, sono arrivata a colpevolizzarmi al punto di
01:27ferirmi fisicamente, mi sono coperta le cicatrici sulle braccia per anni, nessuno mi ha mai
01:32chiesto perché tenessi sempre le maniche lunghe, ma il dolore era l'unica emozione che mi faceva
01:36provare ancora qualcosa.
01:38Non ho mai denunciato quell'uomo, non sapevo neanche che cosa fosse una denuncia a 12 anni,
01:43a scuola studiavamo Napoleone Bonaparte, nessuno parlava di emozioni, consenso, sessualità,
01:48sossegno alla fragilità.
01:50Nel mondo degli adulti non c'era un singolo volto in cui potrevo trovare rifugio e protezione,
01:54quando ho provato a parlarne anni dopo mi sono sentita giudicata, iniziavo il discorso
01:58e notavo disgusto, ma poi dicevo sto scherzando, chiudevo velocemente il discorso, ho iniziato
02:04a fumare a 13 anni, non mi piaceva fumare, ma mi consolava l'idea che qualcosa bruciasse
02:09dentro di me, quel dolore andava soffocato in qualche modo, nessuno voleva ascoltarlo
02:14e io non avevo gli strumenti per capirlo.
02:17Mi guardo indietro oggi e a distanza di decenni nulla è cambiato, gli uomini continuano a
02:22violentare nel silenzio complice di una società che non dà gli strumenti, che non vuole fermarsi
02:28a capire, che ritiene più facile e dignitoso nascondere il problema piuttosto che ammettere
02:33che questo cortocircuito è responsabilità del profondo vuoto che le istituzioni scelgono
02:38di non colmare, abbiamo un problema, abbiamo le soluzioni, dovremmo solo scegliere di applicarle,
02:44ma le dighe, le strade, i centri commerciali continuano a essere più importanti rispetto
02:49alla salute mentale e fisica delle persone. Il 25 novembre è passato, ci vediamo l'anno
02:54prossimo con la conta dei numeri che sull'elenco dei morti, dei cadaveri, chi nel silenzio
02:59muore dentro, vittima due volte dello stupratore e della società che guarda dall'altra parte,
03:04l'unica differenza, non staremo più zitte, nella mia fica farò una bandiera che brillerà
03:09nella notte nera.
03:14Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org

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