• 2 settimane fa
Uno dei testimonial di questa prima giornata, per raccontare la propria esperienza è stato Pietro Bartolo, medico attivo sul territorio di Lampedusa.

Ed è grazie al suo intervento e alle sue testimonianze che è riuscito ad emozionare la sala. Il suo impegno sul campo a difesa dei migranti mette in luce l'altra faccia della medaglia, quella del sacrificio e dello sforzo, a volte, vano.

Lo ascoltiamo.

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Trascrizione
00:00La migrazione, che qualcuno l'ha fatto diventare un problema, qualcuno lo chiama fenomeno, non è né un problema né un fenomeno, è qualcosa di naturale, si è sempre stato e ci sarà sempre e ovviamente sta interessando noi perché è un momento particolare ma già da tempo e questo mi ha portato ovviamente a dedicarmi a queste persone da medico, da uomo, da volontario, ecco perché l'ho fatto sempre da volontario,
00:26quando qualcuno pensa l'ho fatto perché era giusto farlo, perché crea di certi valori, valori che sono la solidarietà, l'accoglienza e mi sono dedicato a loro per trent'anni, mi dicono che ho avuto due record, uno è quello di aver visitato più di 350.000 persone, persone parliamo, persone non numeri, donne, uomini e bambini,
00:44l'altro record di cui mi vergogno, devo dire che dovremmo vergognarsi un po' tutti, soprattutto l'Europa, ma l'Italia ovviamente, è quello di essere il medico che ha fatto più ispezioni cadaveriche del mondo, questa cosa mi fa tanto male.
00:56Quando senti parlare di trasferimento in centri in Albania, lei che è stato in posti che accoglievano e non accoglievano?
01:04Abbiamo notato che è stato un fallimento, per cui questa cosa non potrà andare avanti, anche perché si tratta di deportazione, questo significa violare quelli che sono i diritti umani, perché deportare le persone è qualcosa che non esiste, anche perché il primo porto è l'Italia per quelli che vengono dal Mediterraneo,
01:26quindi portarli in Albania per poi riportarli in Italia significa veramente non avere capito nulla, oltretutto effettivamente quel posto non è altro che un CPR, parliamo dei centri in cui queste persone vengono rinchiusi e sono delle carcere, come quelle che hanno creato in Italia, carcere per persone che non hanno commesso nessun reato.

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