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Roma, 5 dic. (askanews) - L'8 dicembre a Roma Papa Francesco concederà nel Concistoro, per la prima volta nella storia, la porpora cardinalizia a Ladislav Nemet, arcivescovo di Belgrado. Una decisione festeggiata in Serbia e vista come un concreto segnale di come la politica della Santa Sede verso l'Ortodossia stia diventando più concreta. Askanews ne ha parlato con Jovan Palalic, a Roma proprio per assistere al Concistoro, deputato del Parlamento Serbo e presidente del Gruppo di Amicizia con l'Italia e la Santa Sede."Siamo felici di poter partecipare alla nomina del primo cardinale della storia in Serbia, Sua Eminenza Ladislav Német. La decisione di Papa Francesco in questo senso significa il riconoscimento per la nostra Patria, il nostro Paese. E sicuramente rafforza per il futuro i rapporti tra il Vaticano e la Serbia - spiega Palalic -. Questa nomina poi conclude una serie di importanti visite, e di importanti incontri, che ci sono stati quest'anno: a settembre è venuto a Belgrado il Segretario di Stato S.E. Il Cardinale Pietro Parolin, ma in Serbia sono venuti tanti altri vescovi, ad esempio poche settimane fa il nostro Patriarca Porfirio ha incontrato il Vescovo di Trieste. Tutto questo rappresenta un punto di partenza per rafforzare i nostri rapporti".Per Palalic "si tratta di un momento importante, in presenza della crisi in Ucraina, della guerra, per trovare uno spazio di dialogo tra la Chiesa Ortodossa e la Chiesa Cattolica. E nella nomina del Cardinale Német riconosciamo la volontà della Santa Sede di vedere la Serbia come un ponte possibile per il dialogo con la Chiesa Ortodossa. Il Patriarca Porfirio è stimato dalla Santa Sede per la sua apertura e la sua volontà di dialogare e di trovare spazio per creare prima di tutto un'atmosfera pacifica nella regione balcanica. Quindi la nomina indica un passo avanti. Il Cardinale Német ha grande esperienza nel mantenimento del dialogo con la Chiesa Ortodossa, è molto stimato in Serbia e sicuramente darà il suo contributo nel processo di dialogo tra Serbia e Santa Sede".

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00:00Posso dire che noi siamo molto felici di poter partecipare alla nomina del primo
00:06cardinale nella storia, cardinale in Serbia, a sua eminenza Ladislav Nemet e
00:14praticamente quella decisione del Papa Francesco, della sua assaltità Papa
00:23Francesco, praticamente significa riconoscimento per nostra patria, per
00:30nostro paese e sicuramente rafforza in futuro i nostri i nostri rapporti.
00:38Per la nomina conclude una serie di importanti visite e di importanti
00:46incontri che sono stati durante quest'anno. A settembre a Belgrado
00:55in Serbia è stato il segretario di Stato, a sua eminenza il cardinale Pietro Parolin
01:00e tantissimi altri vescovi, per esempio due settimane fa il nostro patriarca
01:08Porfirio è incontrato il vescovo di Trieste.
01:13Questo, come ha detto, praticamente presenta un punto di partenza per
01:22rafforzamento dei nostri rapporti. In questo momento è molto importante, quando
01:27abbiamo la crisi in Ucraina, quando abbiamo una guerra, di trovare spazio per
01:35dialogo tra la Chiesa ortodoxa e la Chiesa cattolica.
01:40Assolutamente tra quale nomina noi riconosciamo la volontà da parte
01:50della Santa Sede di vedere la Serbia come un ponte possibile per dialogo con la
01:57Chiesa ortodoxa. Il nostro patriarca Porfirio è molto
02:06stimato da parte della Santa Sede per la sua apertura, per la sua volontà di
02:14dialogare e di trovare spazio per creare un'atmosfera prima di tutto
02:20pacifica nella regione balcanica. Questa nomina del
02:28Cardinale Nimet significa un passo avanti.
02:33Il Cardinale Nimet ha grande esperienza per quanto riguarda il mantenuto del
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02:48darà un contributo nel processo del dialogo tra
02:57Serbia e la Santa Sede.

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