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Roma, 17 dic. (askanews) - Prosegue con successo dopo la Giornata del Fai la mostra IOSONOVUNERABILE, che sarà ospitata a Roma a Villa Altieri, Palazzo della Cultura e della Memoria Storica, fino all'11 febbraio. L'esposizione nasce dal progetto transdisciplinare di Sergio Mario Illuminato nato dalla residenza artistica nell'ex Carcere Pontificio di Velletri.L'esposizione a Villa Altieri è l'ultimo capitolo di una narrazione visiva che esplora l'umanità nella sua finitezza, attraverso opere di pittura e scultura, il cortometraggio Vulnerare e la serie fotografica Terre rare. Tutti progetti nati nel 2023 nella residenza nell'ex Carcere, che attingono alla storia del luogo, per dar vita a un racconto sull'umanità e sul suo potenziale di trasformazione.L'ex Carcere Pontificio di Velletri, uno spazio di oltre mille metri quadri, costruito nel 1861 e chiuso definitivamente nel 1991, si è trasformato per l'artista, per sei mesi, in un luogo di arte e dialogo, dove pareti di pietra e sbarre di ferro sono servite come tela per esplorare il tema tanto universale quanto intimo della vulnerabilità umana. Lì sono nate le opere oggi in mostra, che, prima di approdare a Roma, erano state esposte all'Istituto di Cultura Italiana di Parigi.

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00:00Prosegue con successo, dopo la giornata del FAI, la mostra Io sono vulnerabile, che sarà
00:06ospitata a Roma a Villaltieri, Palazzo della Cultura e della Memoria Storica, fino all'11
00:13febbraio. L'esposizione nasce dal progetto transdisciplinare di Sergio Mario Illuminato,
00:19nato dalla residenza artistica nell'ex carcere pontificio di Velletri. L'esposizione a Villaltieri
00:26è l'ultimo capitolo di una narrazione visiva che esplora l'umanità nella sua finitezza
00:33attraverso opere di pittura e scultura, il cortometraggio Vulnerare e la serie fotografica
00:39Terre Rare. Tutti progetti nati nel 2023 nella residenza dell'ex carcere che attingono alla
00:46storia del luogo per dar vita a un racconto sull'umanità e sul suo potenziale di trasformazione.
00:53L'ex carcere pontificio, uno spazio di oltre mille metri quadri, costruito nel 1861 e chiuso
01:00definitivamente nel 1991, si è trasformato per l'artista, per sei mesi, in un luogo di arte e
01:08dialogo dove pareti di pietra e sbarri di ferro sono servite come tela per esplorare il tema
01:14tanto universale quanto intimo della vulnerabilità umana. Lì sono nate le opere oggi in mostra che,
01:21prima di approdare a Roma, erano state esposte all'Istituto di Cultura Italiana di Parigi.

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