Firenze, 20 dic. (askanews) - "L'Avvocatura di Stato nella stragrande maggioranza dei casi ha fatto appello contro i risarcimenti alle vittime delle stragi nazifascite. E il Mef si rifiuta di ricorrere alle transazioni, che comporterebbero un risparmio di tempo per i familiari delle vittime e di soldi per lo Stato". Lo ha spiegato il senatore del Pd, Dario Parrini, in una conferenza stampa, nella sede regionale del Pd a Firenze, sulla mobilitazione per i risarcimenti ai familiari delle vittime di crimini nazifascisti."Ci sono processi penali che si sono celebrati a cavallo del 2010 che hanno avuto, assieme a delle condanne penali, la condanna al pagamento di provvisionali immediatamente esecutive in favore dei familiari delle vittime e che hanno già portato a fare richieste di accesso al fondo istituito dal Decreto Draghi del 2022. Per ora risultano pochi pagamenti di queste sentenze che sono già effettuati. In questo caso, si tratta di fare pressione perché i pagamenti avvengano rapidamente", ha sottolineato Parrini."Ci sono cause civili poi -ha proseguito- in corso, avviate sulla base del Decreto Draghi del 2022, nelle quali il problema è doppio. Da una parte l'Avvocatura sta in giudizio con eccezioni pretestuose e inaccettabili che sono tese ad ostacolare i ricorrenti e ad allungare i tempi. Quando interviene una sentenza favorevole e quasi in ogni caso i giudici hanno fatto sentenze favorevoli, l'Avvocatura ricorre sistematicamente in appello, impendendo il passaggio in giudicato della sentenza, e questo allunga i tempi perché i ristori non possono essere pagati se non con una sentenza definitiva. Poi c'è la colpa grave del Mef non solo di pagare in ritardo ma di non percorrere una via prevista del Decreto Draghi che è quella delle transizioni che sarebbero un fatto positivo per i ricorrenti perché una soluzione extragiudiziale permetterebbe di arrivare al risultato in tempi più brevi, ma anche per lo Stato stesso che -ha concluso Parrini- andrebbe incontro a un esborso molto inferiore a quello che sarà se invece si aspetterà per pagare il terzo grado di giudizio".
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00:00Ci sono processi penali che si sono celebrati a cavallo tra la fine del primo e l'inizio del secondo decennio dell'anno 2000 che hanno avuto, insieme alla condanna penale, delle condanne al pagamento di provisionali immediatamente esecutive in favore dei familiari delle vittime e che hanno portato già a fare richieste di accesso al fondo istituito dal Decreto Draghi del 2022.
00:25Per ora risultano pochi i pagamenti di queste sentenze che sono già pagabili e in questo caso si tratta di far pressione perché i pagamenti avvengano rapidamente.
00:36Ci sono cause civili in corso perché sono state avviate sulla base del Decreto Draghi del 2022.
00:42In queste cause civili il problema è doppio.
00:45Da una parte l'avvocatura sta in giudizio con eccezioni pretestuose e inaccettabili che sono tese a ostacolare i ricorrenti e allungare i tempi.
00:54Quando interviene una sentenza favorevole e quasi in ogni caso i giudici, specialmente a Firenze, hanno fatto sentenze favorevoli, l'avvocatura ricorre sistematicamente in appello impedendo il passaggio in giudicato della sentenza
01:07e questo fa sì che i tempi si allunghino perché ovviamente gli stori non possono essere pagati con una sentenza di primo grado ma solo con una sentenza definitiva.
01:16Poi c'è la colpa grave del MEF, non solo quella di aver pagato in ritardo, ma quella di non percorrere una via prevista dal Decreto Draghi che è quella delle transazioni
01:25che sarebbero un fatto positivo per i ricorrenti perché una soluzione stragiudiziale permetterebbe di arrivare al risultato in tempi più brevi
01:34ma anche un fatto importante per lo Stato stesso che andrebbe incontro a un sborso molto inferiore a quello che sarà se invece si aspetterà per pagare il terzo grado di giudizio per tutte le sentenze.