A Orvieto la Natività è narrata da Lucifero: suggestivo presepe nel Pozzo della Cava, c'è anche la mela con il nastro. «La storia di Lucifero è il filo conduttore del 35esimo presepe nel Pozzo, quindi un angelo bellissimo, il più bello e il più luminoso». Così l'ideatore del presepe, Marco Sciarra. (Servizio di Gianluigi Basilietti)
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NovitàTrascrizione
00:00La storia di Lucifero è il filoconduttore del 35esimo presepe nel Pozzo, quindi un
00:06angelo bellissimo, il più bello, il più luminoso, che ci resta male quando scopre
00:12che Dio vuole popolare il paradiso terrestre di umani, per cui è la sua
00:19lotta, i suoi tentativi di distruggere il genere umano e di screditarlo agli
00:24occhi di Dio. Naturalmente l'astio diventa feroce
00:28quando il figlio prediletto di Dio è un umano e non un angelo e sono tutti i
00:34tentativi per non mandare a buon fine la gravidanza di Maria. Non ci riesce, fa di
00:41tutto perché il parto avvenga nelle grotte, sottoterra, nel suo
00:47ambiente, per cercare di sconfiggerlo, ma non ci riesce e ne esce lui sconfitto.
00:53Lungo il percorso troviamo anche un momento che si richiama l'arte
00:57contemporanea, c'è la mela innastrata. Ci sono diversi elementi che scimmiotano,
01:06riprendono, citano dell'arte contemporanea, da Fontana Burri fino a
01:11Cattelan. Alla fine di questo percorso, di questa rappresentazione, si ha in
01:17qualche modo la sensazione che Lucifero sia stato sconfitto, ma è davvero così
01:23Certo, lo sanno tutti che Lucifero non esiste, o forse no.