Tel Aviv, 27 dic. (askanews) - "E' un momento molto emozionante per noi, siamo nella sala della collezione di arte moderna del Museo di Tel Aviv, rivedere tutte queste opere esposte che tornano al loro posto dopo più di un anno che erano nel bunker del museo messe in salvo e in sicurezza dal pericolo dei missili è molto importante, così come renderle visibili e accessibili al pubblico".Lior Misano, assistente della Direttrice del Tel Aviv Museum of Art, racconta così con emozione la riapertura delle sale delle collezioni di arte moderna, con le opere di Klimt, Picasso, Dalì, Magritte, Ernst e Kandinsky solo per citare alcuni degli eccezionali artisti esposti. Le sale di arte moderna erano rimaste vuote dopo l'inizio degli attacchi missilistici alle città israeliane, con i capolavori spostati fisicamente dagli stessi dipendenti del museo nei bunker deposito appositamente predisposti. Ora l'arte torna a mostrare il suo messaggio, e lo fa anche con una mostra denominata "I don't want to forget" nella quale gli artisti sono stati chiamati a catturare l'evoluzione della memoria dei tragici eventi del 7 ottobre. Con una domanda di fondo: che potere può avere l'arte in tempi di crisi? .
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NovitàTrascrizione
00:00Ci troviamo nelle sale dell'arte moderna, della nostra collezione di arte moderna del museo di Tel Aviv
00:07ed è la prima volta anche per me che lavoro qui, che rivedo tutte queste opere esposte
00:14e che ritornano nel loro posto dopo più di un anno che erano nel bunker del museo
00:18messe in salvo e messe in sicurezza per via del pericolo dei missili
00:23e finalmente potremo riaprirle al pubblico che tra un paio di giorni saranno accessibili al pubblico
00:29ed è un momento molto importante per noi rendere queste opere di nuovo visibili e accessibili