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A reti unificate, il tradizionale messaggio di Capodanno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è andato in onda martedì 31 dicembre 2024. I numeri parlano di 10 milioni 725 mila 454 telespettatori, 100.000 più dell'anno scorso. Lo share, percentuale sull'universo in ascolto, passa da 65,13 al  68,36 %. Dati a cui vanno aggiunti quelli di coloro che l'hanno seguito via web, radio e in differita. Dal primo messaggio del 2015 a oggi, il record resta quello del 2020, anno del covid (e della seconda chiusura): 15 milioni 272 mila 170 spettatori. Il più visto di sempre (i dati vengono raccolti dall'Auditel dal 1986).
Il momento e le parole che più hanno colpito al cuore e alla mente gli spettatori, stando ai commenti del giorno successivo sono questi: quasi un monito, un'esortazione a darci da fare in prima persona, nel 2025. «La notte di Natale Papa Francesco - cui invio auguri pieni di riconoscenza - ha aperto il Giubileo, facendo risuonare nel mondo il richiamo alla speranza. Quelle di questa sera sono ore di speranza nel futuro, nell'anno che viene. Tocca a noi saperla tradurre in realtà (...) Cosa significa concretamente coltivare fiducia in un tempo segnato, oltre che dalle guerre, da squilibri, da conflitti? Vi è bisogno di ri-orientare la convivenza, il modo di vivere insieme. In questo periodo sembra che il mondo sia sottoposto a una allarmante forza centrifuga, capace di dividere, di allontanare, di radicalizzare le contrapposizioni. Sono lacerate le pubbliche opinioni. Faglie profonde attraversano le nostre società (...) La speranza non può tradursi soltanto in attesa inoperosa. La speranza siamo noi, il nostro impegno, la nostra libertà, le nostre scelte».

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00:00La notte di Natale Papa Francesco, cui invio auguri pieni di riconoscenza, ha aperto il
00:06giubileo facendo risuonare nel mondo il richiamo alla speranza. Quella di questa sera sono
00:15ore di speranza nel futuro, nell'anno che viene. Tocca a noi saperla tradurre in realtà.
00:21Cosa significa concretamente coltivare fiducia in un tempo segnato oltre che dalle guerre
00:29da squilibri, da conflitti? Vi è bisogno di riorientare la convivenza, il modo di vivere
00:37insieme. In questo periodo sembra che il mondo sia sottoposto a una allarmante forza centrifuga,
00:45capace di dividere, di allontanare, di radicalizzare le contrapposizioni. Sono lacerate le pubbliche
00:53opinioni. Faglie profonde attraversano le nostre società. Siamo chiamati a consolidare e sviluppare
01:03le ragioni poste dalla Costituzione alla base della Comunità nazionale. È un'impresa che si
01:09trasmette da una generazione all'altra, perché la speranza non può tradursi soltanto in attesa
01:16e in operosa. La speranza siamo noi, il nostro impegno, la nostra libertà, le nostre scelte.
01:24Buon anno a tutti.

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