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Proseguono le disavventure della sgangherata Squadra 17, ora composta da Nicola Ruoppolo, promosso a caposquadra, Alberto Spina, Paolo Casalotti, ora arruolatosi ufficialmente nel Corpo dei Pompieri, e i nuovi elementi Teo Pullini e Max Pirovano. A seguito di un gemellaggio fra il corpo nazionale dei vigili del fuoco e le forze speciali dei pompieri canadesi, arriva a Roma il comandante Carter. Assistendo all'ennesimo fallimento della Squadra 17 nell'impresa di salvare delle persone da un'alluvione, sceglie di addestrarla personalmente, per dimostrare di poter trasformare i peggiori pompieri nella migliore squadra.

Mentre Carter sottopone la squadra ad un pesantissimo addestramento, un pozzo petrolifero prende fuoco: Carter, esperto nel settore, accetta d'intervenire e, contro il parere del comandante della caserma, decide di mandare a spegnerlo proprio la Squadra 17. La missione prevede l'impiego di un carico di nitroglicerina per domare l'incendio, ma la squadra, convinta che si tratti solo di un'altra esercitazione, non la prende sul serio, e oltretutto non crede che il carico contenga realmente nitroglicerina.

I cinque pompieri si fermano a mangiare in un piccolo locale all'aperto in campagna; durante il pasto, Pullini, dopo l'ennesima litigata al telefono con la sua fidanzata, butta un mozzicone di sigaretta nel camion, facendolo saltare in aria.

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