Hanno continuato a gestire per anni un'azienda che era stata sequestrata nel 2011 perchè riconducibile alla famiglia mafiosa degli Ofria di Barcellona. Stamane all'alba la Polizia ha arrestato 15 persone fra cui Salvatore Ofria, ritenuto il capo dell'organizzazione, e l'amministratore giudiziario.
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NovitàTrascrizione
00:00La mafia che si sostituisce allo Stato grazie alla forza del potere
00:03intimidatorio in un territorio dove troppo spesso la legalità viene ancora
00:08calpestata. E' quanto accaduto per anni a Barcellona dove un'azienda appartenuta a
00:12Gliofria, famiglia già più volte finita nelle maglie della giustizia, viene
00:16prima sequestrata nell'operazione antimafia Gota 1 e poi confiscata dallo
00:21Stato. Eppure per anni Gliofria, esponenti apicali di Cosa Nostra
00:24barcellonese, hanno continuato a gestire l'impresa di smaltimento a autovetture
00:29usate e compravendita di ricambi come se niente fosse, come se non ci fosse un
00:34provvedimento giudiziario. Nonostante la confisca e la nomina di un
00:37amministratore era ancora Salvatore Ofria, 61 anni, ad occuparsi in prima
00:42persona e con la complicità dei familiari più stretti di tutto ciò che
00:46riguardava l'aspetto commerciale, la gestione degli introiti illeciti,
00:50l'assunzione di dipendenti, tutti rigorosamente in nero. Le indagini
00:54condotte dalla DDA di Messina, coordinate dal procuratore Antonio D'Amato, dall'Aggiunto
00:59Vito di Giorgio, dai sostituti Fabrizio Monaco, Francesco Massare e d'Antonella
01:03Fradà, hanno portato stamane all'arresto di 15 persone. Associazione mafiosa,
01:08estorsione, peculato, alcune delle accuse contestate a vario titolo agli indagati
01:12arrestati dalla squadra mobile al comando del dirigente Vittorio La Torre
01:17e del commissariato di Barcellona. 14 sono finiti in carcere, solo una, Chiara
01:22Ofria, 25 anni, ai domiciliari. Indagini minuziose eseguite anche con
01:27l'ausilio di telecamere nascoste, con il determinante apporto del collaboratore
01:31di giustizia Marco Chiofalo, precedente per l'associazione mafiosa, che dal 2011
01:36al 2013 ha lavorato in nero nell'impresa in questione.
01:40Chiofalo ha raccontato i meccanismi che regolavano l'attività dell'azienda.
01:43Salvatore Ofria, con il fratello Domenico, i figli Carmelo e Giuseppe, tutti
01:48arrestati nell'operazione, lavoravano nell'impresa senza alcuna cautela.
01:52La loro presenza in azienda era quotidiana, così come nei locali era
01:56frequente incontrare esponenti della famiglia mafiosa barcellonese.
01:59Stipendie ai dipendenti e attività commerciali venivano svolte in nero, così
02:04l'azienda poteva applicare prezzi più vantaggiosi rispetto alla concorrenza.
02:09Nei 30 giorni monitorati dagli investigatori l'azienda ha guadagnato 63
02:13mila euro, con una proiezione nell'arco di 12 mesi di oltre 600 mila euro.
02:18Il tutto, secondo l'accusa, con la complicità dell'amministratore giudiziario,
02:23il commercialista di Paternò, Salvatore Virgilito. Il professionista, asservito al
02:28potere del clan, non segnalava alla magistratura gli incassi aziendali, le
02:32assunzioni dei dipendenti, la presenza di esponenti mafiosi all'interno
02:36dell'azienda. Un silenzio complice che ha portato al suo arresto per peculato.
02:41Ma gli ofria estendevano il loro potere anche al di fuori dell'azienda. Dopo aver
02:45costretto un dipendente a dare le dimissioni, perché sospettato di aver
02:49rubato somme di denaro, avrebbero minacciato un imprenditore che lo aveva
02:53assunto nella propria azienda. Un traditore della mafia non poteva più
02:57lavorare. La famiglia aveva inoltre creato il
03:00cosiddetto borsello nero, nel quale confluiva il ricavato delle vendite.
03:04Una parte era destinato al sostentamento delle famiglie degli affiliati detenuti.