Contro la violenza di genere in Uganda, gli uomini diventano Model Men: agenti di cambiamento

Coinvolgere attivamente gli uomini, facendoli diventare agenti di cambiamento: Model Men che promuovano il rispetto di genere, la parità e la lotta contro la violenza domestica. Amche di questo si occupa il progetto Action to Scale Up Reduction of Teenage Pregnancies Among Vulnerable Girls in Eastern Uganda - finanziato dall’Unione Europea e gestito da Amref Uganda e UWONET, un network di donne ugandesi.

Oltre che, naturalmente, di rendere possibile il ritorno alla vita e l'indipendenza delle ragazze che hanno subito violenza. Come Florence, giovane madre di Bugiri, sopravvissuta a uno stupro e disabile a causa dalla poliomielite. «Oggi sono una donna indipendente», dice, «Ho imparato a prendere il controllo della mia vita. Adesso posso dare un futuro a mio figlio e offrire speranza a tante altre donne della mia comunità».

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Contro la violenza sulle donne in Uganda, gli uomini diventano Model Men: agenti di cambiamento
In Uganda orientale, una ragazza su quattro diventa madre prima dei 18 anni, un dato che rappresenta una delle sfide sociali più gravi della regione. E diventare madre da ragazzine significa dovere abbandonare la scuola per provare a gestire le enormi difficoltà economiche e sociali. Un fenomeno perpetua il ciclo della povertà, limita le opportunità future e contribuisce alla disuguaglianza di genere.

Grazie ad Amref oltre 500 ragazze hanno ricevuto formazione professionale e avviato attività imprenditoriali e circa 3.000 hanno avuto accesso a servizi di salute sessuale e riproduttiva. Ancora, centinaia di uomini sono diventati modelli positivi per l’uguaglianza di genere e la lotta contro la violenza.

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Amref e l'educazione alla parità di genere dei ragazzi ugandesi
Tra loro Michael Bageya, presidente dei Model Men della sua sub-contea: «Abbiamo insegnato alla comunità l’importanza di prevenire i matrimoni precoci e le gravidanze adolescenti, problemi molto diffusi nel nostro territorio. Abbiamo organizzato incontri nelle chiese, nelle moschee, nelle scuole per sensibilizzare i genitori e la comunità sui benefici di mantenere le ragazze a scuola».