Una piccola storia dimenticata dentro la grande Storia. L'abbaglio, il nuovo film nei cinema di Roberto Andò (Il manoscritto del principe, Viva la libertà, La stranezza), riprende un racconto di Leonardo Sciascia del 1963 sulla "colonna Orsini”, il nome del generale interpretato da Toni Servillo. Una storia semi sconosciuta... «Una vicenda storica reale, debitamente rielaborata dalla fantasia. Al centro il generale Vincenzo Giordano Orsini, garibaldino che, dopo lo sbarco, organizzò la finta marcia su Corleone. I borbonici lo scambiarono per Garibaldi: e... Rimasta a lungo nell’ombra, Per il suo nuovo film, Andò (che firma anche la sceneggiatura, con Massimo Gaudioso) torna a dirigere Toni Servillo, Salvo Ficarra e Valentino Picone. Si riforma quindi il team di La stranezza, ma con, al posto del "fantasma" di Luigi Pirandello, Giuseppe Garibaldi e il suo sbarco in Sicilia. Siamo nel 1860, Garibaldi (Tommaso Ragno) raduna giovani idealisti e patrioti per la sua spedizione. Sbarcati, e nonostante i primi successi, si rende conto della potenza superiore delle truppe borboniche. Ma grazie a uno stratagemma, messo in atto dal colonnello Vincenzo Giordano Orsini (Toni Servillo), i garibaldini riescono a conquistare Palermo. Nonostante, o grazie, anche a due buffi disertori: i siciliani Domenico Tricò (Salvo Ficarra) e Rosario Spitale (Valentino Picone).
Dice il regista palermitano: «Garibaldi si trovò circondato da ventenni, che venivano da tutta la penisola, dalla Toscana a Bergamo, per mettere insieme l'Italia. Ed erano persone che facevano i musicisti, facevano gli artisti, bohémien. Oggi il mettere in campo in maniera così spassionata il proprio credo ideologico non c'è più. Credo che fare un film del genere abbia un senso, un po' come si facevano nel neorealismo, che si trattava di rimettere insieme un sentimento nazionale. Il cinema io credo che lo possa fare». Secondo il protagonista Toni Servillo, «L'abbaglio ha come obiettivo soprattutto quello di porre interrogativi, quindi non raccontare la storia con la grancassa del trionfalismo, del come eravamo, ma di far risuonare potentemente delle domande che ci riguardano ancora molto oggi».
Dice il regista palermitano: «Garibaldi si trovò circondato da ventenni, che venivano da tutta la penisola, dalla Toscana a Bergamo, per mettere insieme l'Italia. Ed erano persone che facevano i musicisti, facevano gli artisti, bohémien. Oggi il mettere in campo in maniera così spassionata il proprio credo ideologico non c'è più. Credo che fare un film del genere abbia un senso, un po' come si facevano nel neorealismo, che si trattava di rimettere insieme un sentimento nazionale. Il cinema io credo che lo possa fare». Secondo il protagonista Toni Servillo, «L'abbaglio ha come obiettivo soprattutto quello di porre interrogativi, quindi non raccontare la storia con la grancassa del trionfalismo, del come eravamo, ma di far risuonare potentemente delle domande che ci riguardano ancora molto oggi».
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NovitàTrascrizione
00:00I siciliani hanno perso ogni speranza di poter cambiare il corso della storia, non credono più in niente, neppure nelle illusioni che muovono il mondo.
00:11Roberto Andò torna a dirigere Tony Servillo, Salvo Ficarra e Valentino Piccone in una storia legata a Garibaldi e al suo sbarco in Sicilia, in Labaglio, nei cinema dal 16 gennaio.
00:25Una piccola storia semi sconosciuta nella grande storia raccontata nel 1963 da Leonardo Sciascia.
00:33Siamo nel 1860, Garibaldi raduna giovani idealisti e patrioti per la sua spedizione e nonostante i primi successi si rende conto della potenza superiore delle truppe borboniche.
00:46Ma grazie ad uno stratagemma messo in atto dal colonnello interpretato da Servillo, i Garibaldini riescono a conquistare Palermo, nonostante, o grazie, anche a due buffi disertori.
00:58Garibaldi si trovò circondato da pentenni che venivano da tutta Italia, dalla Toscana, da Bergamo, per mettere insieme l'Italia.
01:09Ed erano persone che venivano, facevano i musicisti, facevano gli artisti, Bohemian, eccetera.
01:15E oggi mettere in campo in maniera così spassionata il proprio credo ideologico non c'è più.
01:26Credo che fare un film del genere abbia un senso, un po' come si facevano nel neorealismo, che si trattava di rimettere insieme un sentimento nazionale.
01:37Ha come obiettivo soprattutto quello di porre degli interrogativi, e quindi non presentare la storia con la gran cassa del trionfalismo, del come eravamo, ma invece di far risuonare potentemente delle domande che ci riguardano ancora molto oggi.
02:07Questi giovani che avete scelto di lottare per la libertà, tenetevela stretta questa speranza di poter cambiare il mondo.