Milano 20 gen. (askanews) - Fotografie che riconosciamo come parte del nostro immaginario visivo, ma che sono state realizzate da un fotografo che ai più non è noto, forse anche per via di un nome difficile. Palazzo Reale a Milano dedica una mostra a George Hoyningen Huene, nato a San Pietroburgo nel 1900 e morto a Los Angeles nel 1968, che attraversa la sua intera carriera, fatta di immagini di moda, di ritratti di celebrità e anche di un grande lavoro per il cinema."George Hoyningen Huene - ha detto ad askanews la curatrice Susanna Brown - pianificava le proprie immagini molto scrupolosamente, prima di iniziare il lavoro in studio, talvolta anche disegnando le immagini a mano. Aveva un gran senso della linea grafica, della composizione e della luce, perché aveva studiato pittura a Parigi. È sia un artista sia un fotografo e ha messo la sua grande conoscenza dell'arte e della storia dell'arte in tutte le immagini che ha realizzato".La mostra, intitolata "Glamour e avanguardia" presenta oltre 100 fotografie in dieci sezioni ed è, a suo modo, anche una sorta di lezione di storia della fotografia, perché molte delle suggestioni e delle atmosfere create da Hoyningen Huene sono poi state rielaborate da altri artisti, diventando una sorta di canone o, meglio, di matrice per capire la fotografia del secondo Novecento."Possiamo ancora imparare molto da lui - ha aggiunto Brown - perché le sue sono immagini senza tempo di grazia e bellezza e vero amore per l'arte antica. Muovendomi nella mostra ho la sensazione che molte delle fotografie sembrino vere e proprie sculture, ed è voluto perché era un grande studioso delle antichità greche e romane. E questa ispirazione è passata poi nel suo lavoro".Un lavoro che è elegante, ma sempre con una nota di sfida in qualche modo, che dà senso alla parola "avanguardia" e attenta all'idea di forma, sia essa quella dei corpi oppure quella della composizione vera e propria. E all'anteprima era presente anche l'assessore alla Cultura del Comune di Milano Tommaso Sacchi. "È una mostra di una modernità sconvolgente - ci ha detto - perché queste immagini ovviamente risalgono ad un tempo oramai passato ma le geometrie, la precisione, la perfezione e anche le dinamiche del costume che hanno accompagnato questi ritratti di Hoyningen Huene sono delle fotografie di grande modernità".Una modernità che si nutre della lezione surrealista, così come del jazz e dei balletti russi, per arrivare alla moda delle rivista patinate e quindi a Hollywood. In qualche modo ci sono le grandi mitologie culturali di massa del Novecento, ma raccontate da un occhio fotografico decisamente fuori dal comune.
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00:00Fotografie che riconosciamo come parte del nostro immaginario visivo, ma che sono state
00:05realizzate da un fotografo, che ai più non è noto, forse anche per via di un nome difficile.
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00:20immagini di moda, di ritatti di celebrità e anche di un grande lavoro per il cinema.
00:25George Hoyningen-Yuna, adetto alla Sky News la co-artice Susanna Brown, pianificava le
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00:37anche disegnandole a mano. Aveva un gran senso della linea grafica, della composizione e
00:41della luce, perché aveva studiato fittura a Parigi. È sia un artista sia un fotografo
00:46e ha messo la sua grande conoscenza dell'arte e della storia dell'arte in tutte le immagini
00:50che ha realizzato. La mostra, intitolata Glamour Avant-Guardia, presenta oltre 100
01:00fotografie in 10 sezioni ed è, a suo modo, anche una sorta di lezione di storia della
01:05fotografia, perché molte delle suggestioni dell'atmosfera creati dai Hoyningen-Yuna
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01:14di matrice per capire la fotografia del secondo novecento.
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01:53dei corpi oppure quella della composizione vera e propria. E all'anteprima era presente
01:57anche l'assessore alla cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi.
02:01È una mostra di una modernità sconvolgente, perché queste immagini ovviamente risalgono
02:07ad un tempo oramai passato, ma le geometrie, la precisione, la perfezione e anche le dinamiche
02:13del costume che hanno accompagnato questi ritratti e la fotografia di Hoening e Gnuna
02:19sono delle fotografie di grande modernità. Una modernità che si nutre della reazione
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02:34di massa del Novecento, ma raccontate da un occhio fotografico, decisamente fuori dal
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