Cracovia (Polonia), 27 gen. (askanews) - Il Giorno della Memoria "è un momento triste e sacro". Lo ha affermato Carlo III, mentre il monarca britannico visitava il centro della comunità ebraica di Cracovia, in Polonia, nell'80esimo anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau.Alle pareti del centro le foto degli ostaggi israeliani rapiti il 7 ottobre da Hamas. "Essere in Polonia nel Giorno della Memoria, mentre commemoriamo gli 80 anni dalla liberazione di Auschwitz, è un momento sia triste che sacro. È un momento in cui ricordiamo i sei milioni di ebrei, vecchi e giovani, che furono sistematicamente assassinati, insieme a Sinti, Rom, disabili, membri della comunità LGBT, prigionieri politici e tanti altri, sui quali i nazisti imposero la loro violenza e il loro odio". "Mentre il numero dei sopravvissuti all'Olocausto purtroppo diminuisce con il passare del tempo - ha ricordato il re britannico - la responsabilità della memoria grava sempre più pesantemente sulle nostre spalle e su quelle delle generazioni che devono ancora nascere". "In un mondo post-Olocausto, progetti come questo centro sono il modo in cui recuperiamo la nostra fede nell'umanità - ha detto ancora - Ci mostrano anche che c'è ancora molto lavoro da fare se non vogliamo solo ricordare il passato, ma usarlo per ispirarci a costruire un mondo più gentile e compassionevole per le generazioni future".
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00:00Il giorno della memoria è un momento triste e sacro, lo ha affermato Carlo III, mentre il monarca britannico ha visitato il centro della comunità ebraica di Cracovia, in Polonia, nell'ottantesimo anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau.
00:21Alle pareti del centro, le foto degli ostaggi israeliani rapiti il 7 ottobre da Hamas.
00:30Essere in Polonia nel giorno della memoria, mentre commemoriamo gli 80 anni della liberazione di Auschwitz, è un momento sia triste che sacro, è un momento in cui ricordiamo i 6 milioni di ebrei, vecchi e giovani, che furono sistematicamente assassinati, insieme a sinti, rom, disabili, membri della comunità LGBT, prigionieri politici e tanti altri, sui quali i nazisti imposero la loro violenza e il loro odio, ha detto Re Carlo.
01:01Mentre il numero dei sopravvissuti all'olocausto purtroppo diminuisce con il passare del tempo, ha ricordato, la responsabilità della memoria grava sempre più pesantemente sulle nostre spalle e su quelle delle generazioni che devono ancora nascere.
01:15In un mondo post-olocausto, progetti come questo centro sono il modo in cui recuperiamo la nostra fede nell'umanità, ci mostrano anche che c'è ancora molto lavoro da fare se non vogliamo solo ricordare il passato, ma usarlo per ispirarci a costruire un mondo più gentile e compassionevole per le generazioni future.