Una sentenza severa ha chiuso il processo per l’omicidio di Selavdi Shehaj, freddato il 20 settembre 2020 a Torvaianica in un agguato premeditato. La Corte d’Assise di Frosinone ha condannato all’ergastolo Giuseppe Molisso e Raul Esteban Calderon, ritenuti rispettivamente il mandante e il sicario del delitto.
I giudici hanno descritto Molisso come un “abile organizzatore” e Calderon come un killer con una “inquietante infallibilità”, escludendo però l’aggravante mafiosa. Secondo la sentenza, Shehaj gestiva una piccola rete di spaccio ma non era legato a organizzazioni criminali di grosso calibro, rendendo impossibile ricondurre l’omicidio a una logica mafiosa.
Le motivazioni della sentenza rivelano anche dettagli inquietanti sulla pianificazione del delitto, con i due condannati che disponevano di un vero arsenale. “Devo prendere cinque, sei pistole”, avrebbe detto Molisso prima del delitto. Una volta portato a termine l’agguato, Calderon avrebbe confermato con un messaggio: “Ho fatto. Tutto bene”.
I giudici hanno descritto Molisso come un “abile organizzatore” e Calderon come un killer con una “inquietante infallibilità”, escludendo però l’aggravante mafiosa. Secondo la sentenza, Shehaj gestiva una piccola rete di spaccio ma non era legato a organizzazioni criminali di grosso calibro, rendendo impossibile ricondurre l’omicidio a una logica mafiosa.
Le motivazioni della sentenza rivelano anche dettagli inquietanti sulla pianificazione del delitto, con i due condannati che disponevano di un vero arsenale. “Devo prendere cinque, sei pistole”, avrebbe detto Molisso prima del delitto. Una volta portato a termine l’agguato, Calderon avrebbe confermato con un messaggio: “Ho fatto. Tutto bene”.
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00:00Una sentenza severa ha chiuso il processo per l'omicidio di Selav D. Sheai, freddato
00:06il 20 settembre 2020 a Torvajanica in un agguato premeditato. La corte d'assise di Frosinone
00:12ha condannato l'ergastolo Giuseppe Molisso e Raúl Esteban Calderón, ritenuti rispettivamente
00:18il mandante e il sicario del delitto. I giudici hanno descritto Molisso come un abile organizzatore
00:23e Calderón come un killer con un'inquietante infallibilità, escludendo però l'aggravante
00:28mafiosa. Secondo la sentenza, Sheai gestiva una piccola rete di spaccio, ma non era legato
00:34a organizzazioni criminali di grosso calibro, rendendo impossibile ricondurre l'omicidio
00:40a una logica mafiosa. Le motivazioni della sentenza rivelano anche dettagli inquietanti
00:45sulla pianificazione del delitto, con i due condannati che disponevano di un vero e proprio
00:50arsenale. «Devo prendere 5-6 pistole», avrebbe detto Molisso prima del delitto. Una volta
00:56a termine l'agguato, Calderón avrebbe confermato con un messaggio «Ho fatto tutto bene».