Cernobbio(Co), 20 feb. (askanews) - "Non esiste uno scenario in cui l'intelligenza artificiale sostituirà il medico, esiste uno scenario in cui sarà uno dei tanti strumenti, insieme a altre tecnologie, pensiamo ad esempio alla Tac o alla risonanza che fino a 50 anni fa non erano disponibili, sarà un'altra freccia all'arco dei nostri medici che aiuterà a supportare i pazienti". Lo ha detto Marco Alì, responsabile dei processi gestionali della ricerca presso il Cdi, a margine della seconda edizione della Cernobbio School di Motore Sanità. "La diagnistica per immagini è uno di quei settori della medicina che ha una grande quantitrà di dati, quindi big data, e di qualità, quindi good data perché già digitalizzati. Quando noi parliamo di intelligenza artificiale abbiamo sempre bisogno di due ingredienti: tanti dati e dati buoni perché se non sono buoni abbiamo un output che non è efficace. L'intelligenza artificiale in qusto contesto sta entrando per supportare il medico radiologo in tutte le fasi per esempio di screening, perché aiuta il medico a individuare magari delle piccole lesioni, che sono poco percettibili all'occhio umano, e andare a indirizzare l'attenzione su questa componente quindi andare a fare una diagnosi precoce. La malattia in realtà c'è già, semplicemente invece di essere vista magari in una fase più tardiva riesce ad essere vista prima quindi questo porta a un processo di presa in carico del paziente che è molto diverso perché si agisce prima" ha aggiunto.
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00:00Non esiste uno scenario in cui l'AI è strutturale medico, esiste uno scenario in cui l'AI sarà uno dei tanti strumenti, insieme alle altre tecnologie,
00:06pensiamo per esempio a tutte le tecnologie innovative come la diagnostica per immagini, la TAC, la risonanza, cose che fino a 50 anni fa magari non erano ancora disponibili,
00:14sarà un'altra freccia all'arco dei nostri medici che aiuteranno a sopportare i pazienti.
00:19La diagnostica per immagini è uno di quei settori della medicina che ha una grande potenza di dati, quindi big data, di qualità, quindi good data, perché sono già digitalizzati.
00:27Quando noi parliamo di AI abbiamo sempre bisogno di due ingredienti, tanti dati e dati buoni, perché se i dati non sono buoni abbiamo un output, un risultato che non è efficace.
00:36L'AI in questo contesto sta entrando per sopportare il medico radiologo in tutte quelle fasi, per esempio di screening, perché aiuta il medico a individuare magari delle piccole lesioni
00:48che sono ancora poco percettibili all'occhio umano e andare a indirizzare l'attenzione verso questa componente, quindi andare a fare una diagnosi precoce.
00:58La malattia in realtà c'è già, semplicemente invece di essere vista magari in una fase più tardia riesce ad essere vista qualche segno prima, quindi questo poi a cascata porta a un patient journey,
01:08a un processo di presa in carico del paziente che è molto diverso perché chiaramente si agisce prima.