(LaPresse) «Abbiamo assistito a quella orrenda cosa che abbiamo visto in televisione». Così la senatrice a vita Liliana Segre ha commentato l'incontro tra il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump nel corso del suo intervento al convegno "Le vittime dell’odio", organizzato dall'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori al Memoriale della Shoah di Milano.«Io ho avuto sempre una grande gratitudine per gli americani perché, nei giorni seguenti all'arrivo degli americani nella parte di Germania dove mi trovavo, il primo pensiero era di creare piccoli ospedali da campo, nessuno chiedeva niente e veniva curato con una generosità di intenti, un atteggiamento fraterno» spiega Segre. «A me è rimasto, poiché allora ero una ragazzina, per tutta la vita questo senso di gratitudine verso questo mondo meraviglioso, poi di colpo l'altro giorno alla tv sono rimasta atterrita da quello che vedevo. L'invaso diventa invasore. Un ribaltamento che già stava avvenendo dall'elezione del presidente. Come vittima dell'odio che sono stata e sono ancora, adesso che mi crolla l'America ci rimango ancora più male. Non voglio che crolli, voglio che ci siano ancora gli americani generosi, sorridenti e felici e non dimentico i cimiteri che ci sono lungo la linea gotica degli americani morti per liberarci», ha concluso la senatrice a vita.
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