Sicilia, anni ottanta, il sostituto procuratore Rosario Livatino è incaricato di svolgere le indagini sulla mafia nella zona Canicattì-Agrigento; egli ritiene infatti che in quella zona, meno soggetta al massiccio controllo delle forze dell'ordine rispetto a Palermo, si stia spostando l'asse del traffico di stupefacenti, precedentemente incentrato sul capoluogo. Le indagini portano inoltre a scoprire che, dopo la morte di Salvatore Cangemi, capo-mandamento della zona, è in corso una guerra per l'acquisizione del potere tra due boss locali: Antonino Forte e Giuseppe Migliore.
Quest'ultimo abita sopra l'appartamento dove il dott. Livatino vive insieme ai genitori e il giudice, per salvaguardare la sua integrità agli occhi dei compaesani, ogni mattina aspetta che il boss si rechi al lavoro prima di uscire, onde evitare di essere visto in sua compagnia; medesimo atteggiamento che mantiene, sia nei suoi confronti sia nei confronti di Forte, in tutte le occasioni in cui possano verificarsi degli incontri anche casuali.
Le indagini avanzano lentamente tra burocrazie processuali, "talpe" all'interno della Procura e pavidi colleghi, oltre all'inevitabile omertà che circonda qualunque indagine legata alla mafia ed al mondo ad essa correlato, ossia politica ed imprenditoria, ed il sostituto procuratore trova poche persone disposte seriamente ad aiutarlo: due di queste, il maresciallo Guazzelli e l'anziano giudice Saetta, verranno assassinate.
Quest'ultimo abita sopra l'appartamento dove il dott. Livatino vive insieme ai genitori e il giudice, per salvaguardare la sua integrità agli occhi dei compaesani, ogni mattina aspetta che il boss si rechi al lavoro prima di uscire, onde evitare di essere visto in sua compagnia; medesimo atteggiamento che mantiene, sia nei suoi confronti sia nei confronti di Forte, in tutte le occasioni in cui possano verificarsi degli incontri anche casuali.
Le indagini avanzano lentamente tra burocrazie processuali, "talpe" all'interno della Procura e pavidi colleghi, oltre all'inevitabile omertà che circonda qualunque indagine legata alla mafia ed al mondo ad essa correlato, ossia politica ed imprenditoria, ed il sostituto procuratore trova poche persone disposte seriamente ad aiutarlo: due di queste, il maresciallo Guazzelli e l'anziano giudice Saetta, verranno assassinate.
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