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  • 31/03/2025
Genova, 31 mar. (askanews) - Quattro giorni di confronti, dibattiti e incontri molto frequentati: Palazzo Ducale a Genova ha visto la 14esima edizione del festival culturale "La Storia in Piazza", che quest'anno era dedicato a "Le piazze della storia". "Abbiamo parlato sia di piazze politiche, sia di piazze economiche, sia di piazze del divertimento - ha detto ad askanews Carlotta Sorba, docente di Storia contemporanea all'Università di Padova e curatrice de La Storia in Piazza - quindi era veramente un tema che si prestava e per di più, come dire, in una società in qualche modo sempre più dematerializzata, l'idea invece di ritornare ai luoghi fisici e in cui si condivide in insieme non è male".Il tema del confronto con la dimensione virtuale, dei social media come nuove piazze di comunità, è uno dei temi più attuali, che implica una relazione complessa - e talvolta problematica - tra la dimensione individuale e le macro economie che governano la Rete. "Nella piazza virtuale noi ci siamo - ci ha spiegato Emmanuel Betta, docente di Storia contemporanea a La Sapienza di Roma e curatore dell'evento - e anzi l'oggetto della transazione siamo proprio noi, con i nostri desideri, le nostre peculiarità, i dati che ci riguardano. Quindi è un corpo virtuale, ma è largamente redditizio dal punto di vista di chi è proprietario di queste reti, di questi spazi virtuali. Quindi certo che anche in quella dimensione il conflitto attorno al corpo del singolo, come dei gruppi è un'altra delle dimensioni che la piazza mostra con chiarezza".E, a maggior ragione, oggi la domanda riguarda quale spazio è possibile per la piazza come luogo fisico. "È venuto fuori in questi giorni - ha aggiunto la professoressa Sorba - che questo spazio c'è ed è sempre più forte. Lo vediamo, peraltro anche nei telegiornali di questi giorni. Insomma, la Turchia non è non è una cosa da poco e quindi un'idea di ritornare proprio a forme di condivisione in spazi fisici e concreti come sono le piazze, mi sembra che ci sia ci sia una sorta di voglia di piazza". E poi c'è la parola "storia", oltre a "piazza". E qui si parla ovviamente di prospettiva e memoria. "Lo sguardo storico - ha concluso il professor Betta - ci aiuta a problematizzare le scelte che ci circondano e delle quali noi stessi siamo molto spesso attori consapevoli o meno".

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00:00Quattro giorni di confronti, dibattiti e incontri molto frequentati, Palazzo Ducale a Genova
00:05ha visto la quattordicesima edizione del festival culturale La Storia in Piazza, che quest'anno
00:10era dedicato alle piazze della storia.
00:13Abbiamo parlato sia di piazze politiche, sia di piazze economiche, sia di piazze del divertimento,
00:19quindi era veramente un tema che si prestava e per di più, come dire, in una società
00:25in qualche modo sempre più dematerializzata, l'idea invece di ritornare ai luoghi fisici
00:32in cui si condivide insieme, beh, non è male.
00:36Il tema del confronto con la dimensione virtuale, dei social media come nuove piazze di comunità
00:42è uno dei temi più attuali che implica una relazione complessa e talvolta problematica
00:46tra la dimensione individuale e le macroeconomie che governano la rete.
00:50Nella piazza virtuale noi ci siamo, e anzi, l'oggetto della transazione siamo noi con
00:57i nostri desideri, le nostre peculiarità, i dati che ci riguardano, quindi è un corpo
01:02virtuale ma è largamente reddittizio dal punto di vista di chi è proprietario di queste
01:08reti, di questi spazi virtuali, quindi certo che anche in quella dimensione il conflitto
01:13attorno al corpo del singolo, come dei gruppi, è un'altra delle dimensioni che la piazza
01:18mostra con chiarezza.
01:19Per la maggior ragione oggi la domanda riguarda quale spazio è possibile per la piazza come
01:23luogo fisico.
01:24È venuto fuori in questi giorni che questo spazio c'è ed è sempre più forte, lo vediamo
01:30peraltro anche nei telegiornali di questi giorni, insomma la Turchia non è una cosa
01:35da poco e quindi un'idea di ritornare proprio a forme di condivisione in spazi fisici concreti
01:43come sono le piazze, mi sembra che ci sia, ci sia una sorta di voglia di piazza.
01:48E poi c'è la parola storia oltre a piazza e qui si parla ovviamente di prospettiva
01:52e memoria.
01:53Lo sguardo storico ci aiuta a problematizzare le scelte che ci circondano e delle quali
01:58noi stessi siamo molto spesso attori consapevoli o meno.

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