Vai al lettorePassa al contenuto principaleVai a piè di pagina
  • 01/04/2025
Genova, 31 mar. (askanews) - Quattro giorni di confronti, dibattiti e incontri molto frequentati: Palazzo Ducale a Genova ha visto la 14esima edizione del festival culturale "La Storia in Piazza", che quest'anno era dedicato a "Le piazze della storia".

[idarticle id="2523039" title="Il festival ''FESCAAAL'' torna a Milano"]

«Abbiamo parlato sia di piazze politiche, sia di piazze economiche, sia di piazze del divertimento - ha detto ad askanews Carlotta Sorba, docente di Storia contemporanea all'Università di Padova e curatrice de La Storia in Piazza - quindi era veramente un tema che si prestava e per di più, come dire, in una società in qualche modo sempre più dematerializzata, l'idea invece di ritornare ai luoghi fisici e in cui si condivide in insieme non è male».

Il tema del confronto con la dimensione virtuale, dei social media come nuove piazze di comunità, è uno dei temi più attuali, che implica una relazione complessa - e talvolta problematica - tra la dimensione individuale e le macro economie che governano la Rete. "Nella piazza virtuale noi ci siamo - ci ha spiegato Emmanuel Betta, docente di Storia contemporanea a La Sapienza di Roma e curatore dell'evento - e anzi l'oggetto della transazione siamo proprio noi, con i nostri desideri, le nostre peculiarità, i dati che ci riguardano. Quindi è un corpo virtuale, ma è largamente redditizio dal punto di vista di chi è proprietario di queste reti, di questi spazi virtuali. Quindi certo che anche in quella dimensione il conflitto attorno al corpo del singolo, come dei gruppi è un'altra delle dimensioni che la piazza mostra con chiarezza".

[idgallery id="2233459" title="Dagli squali ai delfini, dai piranha ai pinguini. "Buoni" e "cattivi" del mare all'Acquario di Genova"]

E, a maggior ragione, oggi la domanda riguarda quale spazio è possibile per la piazza come luogo fisico. «È venuto fuori in questi giorni - ha aggiunto la professoressa Sorba - che questo spazio c'è ed è sempre più forte. Lo vediamo, peraltro anche nei telegiornali di questi giorni. Insomma, la Turchia non è non è una cosa da poco e quindi un'idea di ritornare proprio a forme di condivisione in spazi fisici e concreti come sono le piazze, mi sembra che ci sia ci sia una sorta di voglia di piazza».

E poi c'è la parola "storia", oltre a "piazza". E qui si parla ovviamente di prospettiva e memoria. «Lo sguardo storico - ha concluso il professor Betta - ci aiuta a problematizzare le scelte che ci circondano e delle quali noi stessi siamo molto spesso attori consapevoli o meno».

Categoria

🗞
Novità
Trascrizione
00:00Quattro giorni di confronti, dibattiti e incontri molto frequentati, Palazzo Ducale a Genova ha visto la quattordicesima edizione del festival culturale La Storia in Piazza, che quest'anno era dedicato alle piazze della storia.
00:13Abbiamo parlato sia di piazze politiche, sia di piazze economiche, sia di piazze del divertimento, quindi era veramente un tema che si prestava e per di più in una società in qualche modo sempre più dematerializzata, l'idea invece di ritornare ai luoghi fisici in cui si condivide insieme non è male.
00:37Il tema del confronto con la dimensione virtuale, dei social media come nuove piazze di comunità è uno dei temi più attuali che implica una relazione complessa e talvolta problematica tra la dimensione individuale e le macroeconomie che governano la rete.
00:50Nella piazza virtuale noi ci siamo e anzi l'oggetto della transazione siamo noi con i nostri desideri, le nostre peculiarità, i dati che ci riguardano, quindi è un corpo virtuale ma è largamente reddittizio dal punto di vista di chi è proprietario di queste reti, di questi spazi virtuali, quindi certo che anche in quella dimensione il conflitto attorno al corpo come del singolo, come dei gruppi è un'altra delle dimensioni che la piazza mostra con chiarezza.
01:20La domanda riguarda quale spazio è possibile per la piazza come luogo fisico.
01:25È venuto fuori in questi giorni che questo spazio c'è ed è sempre più forte, lo vediamo peraltro anche nei telegiornali di questi giorni, insomma la Turchia non è una cosa da poco e quindi un'idea di ritornare proprio a forme di condivisione in spazi fisici concreti come sono le piazze, mi sembra che ci sia, ci sia una sorta di voglia di piazza.
01:48E poi c'è la parola storia oltre a piazza e qui si parla ovviamente di prospettiva e memoria.
01:54Lo sguardo storico ci aiuta a problematizzare le scelte che ci circondano e delle quali noi stessi siamo molto spesso attori consapevoli o meno.

Consigliato