• 5 giorni fa
MILANO (ITALPRESS) - Come orientarsi in una rete in cui le intelligenze artificiali invisibili "guidano tutte le nostre scelte" e come "riuscire a ritrovare un'autonomia": è il focus del libro "Connessioni pericolose. I fili invisibili che guidano gli adolescenti in rete tra capitalismo della sorveglianza e algoritmi", della sociologa Barbara Benedettelli. L'autrice ne parla in un'intervista all'agenzia Italpress.

trl/gsl

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Trascrizione
00:00Benvenuti a questa nuova intervista dell'agenzia di stampa Italpress. Oggi con noi abbiamo
00:08Barbara Benedettelli che ha dato alle stampe questo interessante libro, Connessioni pericolose,
00:15e parleremo con lei proprio dei contenuti, dei messaggi lanciati da questo libro. Partiamo
00:22proprio dal titolo, Connessioni pericolose, sottintende che si parli di rete, di digitale
00:26e di effetti che possono essere negativi, ma non solo. Ci traduce un secondo il tema
00:34di questo lavoro e a chi è rivolto? Allora, il tema di questo lavoro, diciamo che il fulcro
00:41sono le intelligenze artificiali, visto che oggi si parla tanto di intelligenza artificiale,
00:48invisibili che sono alla base del web e che guidano tutte le nostre scelte. E' incredibile,
00:58ma noi quando siamo su web, quando siamo sulle piattaforme online, quando siamo sui social non
01:04siamo completamente liberi e questo libro spiega il perché e come invece riuscire a ritrovare
01:13un'autonomia. Tu non vuoi tanto demonizzare la rete in sé, quanto dire stiamo attenti?
01:20Esatto, assolutamente. Se mi passi un attimo il libro, io non sono contraria alla tecnologia,
01:29all'intelligenza artificiale, al capitalismo della sorveglianza o dell'attenzione di cui parlo in
01:36questo libro. Questa copertina è stata realizzata in parte con l'intelligenza artificiale, ho dato
01:43un'indicazione all'intelligenza artificiale che mi ha creato questa fotografia, questa immagine,
01:50quindi non ho neanche avuto bisogno dei diritti dei ragazzi o comunque di avere una liberatoria,
01:56perché sono ragazzi creati da un'intelligenza artificiale, quindi anch'io la uso e la utilizzo
02:04e utilizzo il web marketing di cui parlo anche proprio per promuovere questo libro che ritengo
02:10un libro divulgativo e necessario per appunto capire questa nostra nuova realtà. L'algoritmo
02:19può essere rischioso? Assolutamente sì ed è proprio il tema del libro. E poi come possiamo
02:27sopravvivere senza? Esatto, partiamo dall'algoritmo e da quello che dicevi prima,
02:34io vado su TikTok e vedo determinati contenuti, Netflix mi dà determinati film eccetera. Allora
02:43è la creazione di quelli che io chiamo i multimondi, per ognuno di noi viene creata
02:49una realtà, ma perché? Qual è il fine? Il fine è economico, oggi noi siamo nell'era
02:59dell'economia dell'attenzione, l'economia digitale è l'economia dell'attenzione, la gara tra aziende,
03:07tra competitor è quella di attirare la nostra attenzione, più io scrollo, adesso ho questo
03:15nuovo termine, lo scroll, quindi quando io vado su Instagram e faccio questo, scrollo
03:22e vi renderete conto che magari se andate a vedere l'Instagram, la home di Instagram
03:30di un altro, vedete che ha cose completamente diverse rispetto a quelle che posso avere
03:36io, perché? Perché io magari oggi ho un sentimento di tristezza, comincio a guardare
03:44dei video o mi fermo anche semplicemente scrollando un secondo in più su un punto, quindi faccio
03:52scroll stop, quello stop è un'indicazione che io do all'algoritmo che attraverso quell'indicazione
04:01deve prevedere quali saranno i miei sentimenti, i miei comportamenti futuri, può darsi però
04:09che io domani sia felice, però i contenuti che io continuo ad avere e a visualizzare
04:16hanno quella memoria, quindi io poi devo andare a dare un'istruzione diversa, faccio un esempio,
04:22purtroppo ho perso mia madre di cancro, è quasi un anno e sono lutti che sono difficili
04:32da superare, ma diventa ancora più difficile superarli nel momento in cui io all'epoca
04:39cercavo, quindi all'epoca è quasi passato un anno, per dire quanta memoria hanno gli
04:43algoritmi, cercavo tutte le notizie su Google, perché poi è tutto collegato, su quel tipo
04:50di cancro e quindi gli algoritmi hanno capito che io avevo una persona vicina che aveva
04:57quel problema o che magari l'avevo io stessa. Ancora oggi quando io vado a vedere, magari
05:03non so, si chiama X, una volta era Twitter, vedo continuamente dei contenuti, dei messaggi
05:13di persone che hanno il cancro, che stanno lottando contro il cancro, che si stanno guarendo
05:18dal cancro o che sono morte di cancro, ed è una cosa inquietante se ci pensiamo, perché
05:27c'è una sorta di, come dire, vieni chiuso, schedato da una parte e infatti l'esempio
05:35che io faccio è quello del manichino, è un esempio che prendo da un documentario che
05:39consiglio a proposito di Netflix a tutti di vedere che è The Social Dilemma, che è un
05:45documentario che veramente ti fa capire anche visivamente quello che succede, perché poi
05:52tu dicevi ok, una realtà su TikTok, una realtà su Netflix, ma poi che cosa succede?
05:58Succede che si chiamano filter bubble, quindi bolle di filtraggio dell'informazione che
06:05creano isolamento intellettuale o echo chambers, quindi le stanze dell'eco che creano isolamento
06:13ideologico, puoi finire all'interno di reti, uno scroll dietro l'altro, un like dietro
06:21l'altro, all'interno di reti che poi ti costruiscono un mondo, c'è una polarizzazione enorme e
06:31vengono confermati i tuoi bias cognitivi, quindi viene confermata la tua visione del
06:36mondo e tutte le altre sono sbagliate, anche se quella visione del mondo è una fake news,
06:41perché a volte l'algoritmo pur di avere la tua attenzione che vende e che serve ad
06:47acquistare, è un algoritmo, quindi non sa che quel contenuto per te è un contenuto
06:55doloroso o pericoloso, come nel caso degli adolescenti.
06:59Hai introdotto prima il discorso virtreale, virtrealtà, che se vogliamo ha delle implicazioni
07:08anche nell'attualità, ce ne puoi parlare? Assolutamente sì, Floridi parla di onlife
07:19o infosfera, io aggiungo la virtrealtà, non possiamo più quando ci riferiamo alla realtà
07:26fisica chiamare la realtà, la dobbiamo chiamare per forza virtrealtà, perché questo stargate
07:34di cui parlavo prima, questo passaggio continuo tra il dentro e il fuori, tra il qui e il
07:39là, tra il reale e il virtuale è ormai una cosa fusa, abbiamo degli esempi di Cronaca,
07:46abbiamo la Tik Toker Alexandra che si è suicidata e anche lì si sta indagando per esplicazione
07:55al suicidio da parte di utenti virtuali, abbiamo il caso di Prospero, il studente universitario
08:06che si è suicidato e anche lì istigato da una persona conosciuta virtualmente e mai
08:13vista nella realtà, eppure ha avuto una forza, una potenza incredibile nell'indurre in questi
08:20già fragili, ma nell'indurre un atto reale, concreto, fisico, la morte, quindi dal virtuale
08:29al reale il salto non esiste più, è una realtà unica e se non lo comprendiamo noi
08:38studiosi, non lo comprende la politica, non lo comprendono i genitori, noi non riusciamo
08:44a salvare i nostri figli e io punto molto sugli adolescenti, anche perché durante il
08:55lockdown ho, allora Malinowski che è un antropologo, parlava di osservazione partecipante, quindi
09:05essere dentro la realtà che si va a studiare e osservare, io durante il Covid ho osservato
09:11questa realtà attraverso mio figlio e i suoi amici e i suoi collegamenti, le sue connessioni
09:22invisibili e pericolose e ho visto con i miei occhi il lavoro pazzesco degli algoritmi,
09:31perché l'algoritmo nel periodo per esempio del Covid, quando c'erano le teorie di complotto
09:38etc., dove gli adolescenti e i preadolescenti all'inizio erano felici di stare a casa da
09:45scuola, ma li abbiamo tolto, li abbiamo levato, gli è stato tolto una cosa che è l'incontro
09:53fisico con l'altro di cui abbiamo bisogno noi esseri umani biologicamente, il nostro
10:00cervello, le strutture del nostro cervello hanno la necessità assoluta dell'incontro,
10:05con l'altro reale, concreto, perché tra virtuale e reale, nel virtuale non c'è il gesticolare,
10:15il coinvolgimento, non c'è il tono della voce, non c'è lo sguardo, non c'è l'odore,
10:23non c'è la vicinanza, quindi mancano tutta una serie di elementi che permettono di interpretare
10:29al pieno la realtà e la persona che io ho di fronte. In quel periodo gli adolescenti
10:33che sono in un'età in cui devono per forza essere contro la famiglia, contro i valori
10:38della famiglia, devono creare una propria identità lontana mille miglia da quella della
10:43famiglia, se ci fosse solo la realtà analogica sarebbero più limitati nell'incontro verso
10:51l'altro, positivo o negativo? Io sono cresciuta bene, mentre invece nella rete tu arrivi a
10:59conoscere l'inconoscibile e la cosa schizofrenica, la cosa assurda è che noi abbiamo ancora
11:06oggi in TV il bollino rosso per gli adolescenti, questo contenuto potrebbe nuocere a loro salute,
11:11ma sul web sono liberi di andare ovunque e infatti abbiamo un fatto di cronaca recentissimo,
11:16un ragazzino di 15 anni che pugnala al cuore a un ragazzo di 17, questo è successo ieri
11:24per 60 Euro, sono convinta che se si vanno a guardare i social, se si vanno a guardare
11:32le ricerche su Google o sul web c'è assolutamente una responsabilità anche del web, perché?
11:39Perché quegli algoritmi quando tu vai a cercare il ritorno al complottismo, all'epoca i ragazzini
11:46tutti contro, quindi mi tengono in casa questi politici che non ci vogliono mai, i genitori
11:52che dicono adesso finisce, invece non finisce più, va bene, allora iniziano a seguire
11:56le teorie del complotto, le teorie del complotto si portano dietro dei mondi, mondi estremisti
12:02e quindi da lì è un attimo, ma perché l'algoritmo ti porta a quei mondi? Perché dietro a quei
12:08mondi, io faccio un esempio molto chiaro, l'algoritmo ti può portare ai cioccolatini
12:14e a Willy Wonka oppure ti può portare all'arancia meccanica e ai coltelli da comprare.
12:21Senti, la tua risposta è abbastanza sottintesa, però questa esposizione a queste dinamiche
12:27tra virgolette devianti o comunque alla manipolazione online è più pericolosa nei giovani, negli
12:34adolescenti come stavi dicendo o forse anche nei cosiddetti boomer, visto che gran parte
12:40delle truffe online mi viene in mente sono fatte nei confronti di anziani o categorie
12:45più deboli. Io mi concentro sugli adolescenti, ma anche
12:51le persone fragili o le persone che appunto sono estremamente analogiche, il libro che
12:58cosa fa? Il libro ti racconta questa realtà che non è più analogica, ti racconta una
13:04virte realtà che è un insieme tra le due cose nella quale noi dobbiamo imparare a
13:09vivere, per riuscire ad avere quello che di buono questa realtà ci può dare, perché
13:13ci può dare tanto di buono, ma dobbiamo conoscerla, dobbiamo essere consapevoli che
13:19ci sono nella rete degli algoritmi che lavorano e che ci propongono delle realtà, ma allo
13:26stesso tempo anche delle persone, sono su Facebook, mi vengono presentati degli amici
13:34da conoscere, amici tra virgolette ovviamente, perché a me quelli e invece a te altri?
13:40Siamo sempre lì, allora posso incontrare delle persone che mi truffano, allora se io
13:47capisco, conosco i meccanismi ho anche la possibilità, ho un'autodifesa e io nel libro
13:55parlo di tecnodemia, prendo come esempio perché ne parlo, perché secondo me là arriva proprio
14:04la pandemia, la Covid, la tecnodemia al momento è la nostra realtà, non è ancora una cosa
14:13negativa e potrebbe non diventarlo mai, ma dico tecnodemia per dire attenzione, demia
14:23demos popolo, tecnica, il popolo è investito dalla tecnica, il popolo deve imparare che
14:31la tecnica, deve conoscere la tecnica anche laddove la tecnica non è visibile, perché
14:37solo in questo modo possiamo uscirne in maniera assolutamente serena.
14:43Benissimo, ringraziamo Barbara Benedettelli, sociologa, giornalista, scrittrice per questo
14:49suo interessante nuovo lavoro, connessioni pericolose e vi diamo appuntamento alla prossima
14:55intervista dell'Agenzia di Stampa Italpress.
15:01Grazie.

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