Roma, 8 apr. (askanews) - Marzo 2025, appena trascorso, è stato il secondo marzo più caldo mai registrato a livello globale, con una temperatura media sulla superficie terrestre di 14,06 gradi, di 0,65 gradi sopra la media del trentennio di riferimento 1991-2020, e 1,60 sopra il livello pre-industriale (1850-1900). In Europa è stato il marzo più caldo in assoluto.Lo evidenzia il nuovo rapporto mensile di Copernicus, il servizio europeo sul cambiamento climatico dell'Ue, da cui emerge un quadro preoccupante. Marzo 2025 è stato il ventesimo degli ultimi 21 mesi in cui la temperatura media globale della superficie dell'aria ha superato di oltre 1,5 C il livello preindustriale. È da luglio 2023 che va avanti, quasi costantemente, il trend negativo di mesi che battono record per temperature elevate registrate.Secondo il Copernicus Climate Change Service, il marzo molto caldo ha portato a precipitazioni estreme in Europa, continente che si sta riscaldando più velocemente di qualsiasi altro."Il fatto che stiamo osservando per il ventesimo mese consecutivo una temperatura superiore a 1,5 gradi (rispetto ai livelli pre-industriali) è molto preoccupante per l'accordo di Parigi - ha affermato Davide Faranda, direttore di ricerca permanente del CNRS (Centre national de la recherche scientifique) in scienze del clima all'Università di Parigi-Saclay - e questo perché continuiamo a bruciare combustibili fossili e dovremmo ridurre le emissioni di CO2 e di altri gas serra più velocemente. Ciò non è avvenuto ed è per questo che stiamo osservando questo record ancora una volta per il mese di marzo".Inoltre, dalle rilevazioni è emerso che il ghiaccio marino artico ha raggiunto a marzo l'estensione mensile più bassa mai registrata per la regione."Siamo al livello minimo, all'estensione minima del ghiaccio marino per l'Artico nel marzo 2025. Questo è preoccupante perché dovrebbe essere il periodo dell'anno in cui il ghiaccio ha un'estensione maggiore. Quindi, se siamo già al minimo, possiamo aspettarci che nella prossima estate potremmo raggiungere il minimo storico; e la mancanza di ghiaccio marino nell'Artico contribuisce al riscaldamento globale".
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