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https://www.pupia.tv - Roma - Presentazione Alleanza per il Cleantech - Conferenza stampa di Andrea Casu (08.04.25)

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Trascrizione
00:00allora buonasera a tutti benvenuti e benvenuti allora in questo momento diciamo parlare di
00:08tecnologie per il clima potrebbe sembrare un lusso sapete tutti cosa sta succedendo
00:16in realtà non c'è argomento più eh centrale perché eh diciamo se prima potevamo parlare
00:24di clintech come eh innovazione oggi dobbiamo parlare di clintech anche come eh eh diciamo
00:31driver della eh geopolitica e della partita eh economica e commerciale in corso eh nel mondo
00:41eh quindi eh la domanda che sempre ci dobbiamo porre che io porrò eh ai nostri eh protagonisti
00:51di un'iniziativa molto coraggiosa cioè la prima cosa che direi eh congratulazioni perché è una
00:57ehm veramente una bella occasione, un'occasione coraggiosa in questo eh momento la cosa dicevo
01:04che ci dobbiamo chiedere chi eh controlla le tecnologie, chi controlla i materiali,
01:09come eh possiamo sviluppare una nostra eh filiera tecnologica. Non rubo altro tempo e
01:17lascio la parola a voi eh adesso non so in quale ordine cominci tu Michele e eh grazie a
01:25tutti di essere qui. Grazie mille e grazie anche a Paola Pica del Corriere della Sera per essersi
01:34scapicollata da da Milano soprattutto in questi putto giorni un po' turbolenti da un punto di
01:39vista economico. Ehm io mi presento, sono Michele Torsello, sono il eh head of policy
01:47and strategy di Clean Tech for Italy e le l'idea eh diciamo dietro questa questa iniziativa è che
01:55chiaramente come tutti sappiamo ci troviamo in un contesto eh complesso e gli ultimi eventi
02:02eh in tema di diciamo turbolenze commerciali ce l'hanno ce l'hanno dimostrato e l'innovazione
02:09per noi l'innovazione Clean Tech è sicuramente uno dei settori che ci può eh consentire di ehm
02:15eh che può può essere una leva per eh non soltanto rispondere alla crisi climatica ma
02:22anche per rendere la nostra industria competitiva e eh per competere quindi
02:28nell'industria del futuro. Oggi siamo di fronte ad un bivio. Eh chi si muove in partenza,
02:33chi si muove anticipatamente, lo abbiamo visto per una intera generazione di tecnologie,
02:37è in vantaggio e vince. Chi invece si ferma eh rimane indietro e deve arrancare,
02:44deve rincorrere e si crea chiaramente una situazione di dipendenza. Quindi eh noi siamo
02:49convinti che ci sia un ruolo fondamentale per la politica industriale ma questo ha bisogno di una
02:54strategia chiara, una strategia di lungo periodo che individui sia le le diciamo i settori ma
03:01soprattutto gli strumenti evitando le frammentazioni e le incongruenze che abbiamo visto per
03:07tanti anni nel nel nostro paese. Quando si parla di innovazione eh molto spesso ci viene
03:13in mente la la l'immagine di Steve Jobs e il suo garage da dove uscivano fuori delle innovazioni
03:19dei prodotti che hanno in qualche modo rivoluzionato la la il mondo della tecnologia.
03:24Ecco questa è un'immagine completamente illusoria, va bene per un film ma eh dimentica totalmente
03:31il contesto in cui eh quel garage si inseriva quindi un contesto fatto di eh eh aziende della
03:38Silicon Valley, di università, di fondi di venture capital che sostenevano le innovazioni,
03:43un intero ecosistema quindi a supporto che era funzionale quindi al fatto che poi eh quelle
03:50quei prodotti tecnologici potessero vedere diciamo una la loro fase di eh di evoluzione
03:56eh di di processo. L'Italia ha un patrimonio eh inestimabile da un punto di vista sia della
04:03ricerca sia della qualità della sua manifattura. Queste sono due ricette essenziali per cercare
04:09di competere nell'industria del futuro e questo è essenziale non soltanto per appunto la
04:15decarbonizzazione ma anche per la competitività del nostro sistema economico per rafforzare
04:21la sicurezza energetica e per creare occupazione di qualità. Quindi è proprio un'iniziativa
04:29che eh cerca di colmare il divario tra innovatori italiani nel settore delle tecnologie pulite
04:35e i decisori politici e eh abbiamo lanciato nel duemila e ventiquattro e oggi diciamo
04:40siamo felici di annunciare la coalizione quindi abbiamo raccolto membri delle università
04:46eh dei centri di ricerca, imprese innovative, innovatori, investitori per cercare in qualche
04:52modo di seguire tutto quel processo di evoluzione dal diciamo dalle fasi iniziali della ricerca
04:57fino poi all'innovazione alla alla diciamo commercializzazione dei prodotti quindi in
05:02maniera eh figurata abbiamo cercato di raccogliere tutti gli tutti diciamo i soggetti intorno
05:07a un tavolo per cercare di creare questa questa alleanza e questo lo facciamo perché se no
05:13quando noi la parola la parola chiave è contaminazione molto spesso i questi soggetti
05:18che lavorano ogni giorno per fare innovazione non si parlano o non hanno frequenti contatti
05:24noi cercando di mettere insieme intorno a un tavolo eh queste eh queste istituzioni
05:29cerchiamo di creare innanzitutto una forma di diciamo partenariato e far cercare di sviluppare
05:35delle sinergie dei progetti comuni in modo tale che veramente il clean tech possa diventare
05:39anche a un livello di policy eh una leva che il nostro paese può utilizzare per competere
05:45nell'industria del futuro. Grazie. Grazie mi chiede Federico. A questo punto passerei
05:54all'annuncio? Beh sì intanto rinnovo i ringraziamenti eh confronti degli onorevoli qui presenti
06:00e confronti eh tutti voi e dell'istituzione che ci ospita eh e lasciatemi dire Paola
06:05che eh eredito la tua introduzione dicendo che il coraggio eh più che il nostro in realtà
06:10il coraggio di tutti quelli che chi innovando, chi investendo, chi lavorando nell'ambito
06:14della ricerca ogni giorno eh appunto portano avanti progetti di altissima ambizione su
06:20catene globali estremamente complesse come vediamo proprio in questi giorni quindi direi
06:23che eh il coraggio principale è loro ed è per questo che nasciamo per far sì che questo
06:27coraggio sia tradotto in competitività industriale, sicurezza energetica, sia tradotto in posti
06:32di lavoro, sviluppo locale. Tutto questo è legato principalmente a una dinamica di
06:37una dinamica di grandi investimenti che l'Italia ha già fatto, basti pensare che anche grazie
06:42al ruolo dello Stato con CDP Venture Capital sono stati investiti oltre un miliardo di
06:46euro dal duemiladiciannove oggi un miliardo e cento più o meno in tecnologie emergenti
06:51legate ehm appunto al settore del clintech in svariatissimi settori dai materiali avanzati
06:56all'agrifood all'energia fino eh all'economia circolare e oggi è giunto il momento di
07:02industrializzare, è giunto il momento di fare il passo successivo, di andare oltre
07:06quella fase early stage, quella fase di ricerca, di sviluppo tecnologico e scavalcare quella
07:10che è nota come la valle della morte quindi con una diciamo con una parola che evoca coraggio
07:15di per sé no? E che è fondamentalmente legata alla ricerca di capitali terzi, capitali nuovi,
07:20capitali misti e alla ricerca di scenari di adozione tecnologica in contesti molto complessi
07:25dove la qualità del prodotto è fondamentale e dove nessuno è disposto a rinunciare a
07:30niente in termini di competitività della tecnologia che viene adottata ed è per questo
07:34che lavoriamo come iniziativa con un'ottica di coalizione raggruppando appunto gli innovatori,
07:39raggruppando chi fa ricerca e raggruppando gli investitori a ogni livello proprio per
07:43coprire quanto più possibile tutta la catena del valore del clintech italiano. Ehm possiamo
07:48quindi annunciare una coalizione che oggi include eh diciannove membri, saranno più
07:54molto presto ehm eh grazie soprattutto a quelli di voi che oggi sono sono qui presenti
07:59e soprattutto eh questa è una coalizione diciamo che oggi annuncia anche un altro tassello
08:05molto importante che è un manifesto, manifesto programmatico che andrà a gettare le basi
08:10per tutto il nostro piano di lavoro del duemilaventicinque e degli anni successivi, è un manifesto che
08:14parte appunto da eh delle assunzioni molto evidenti, le assunzioni che l'Italia ha, la
08:19capacità di innovare, la capacità di tradurre questa innovazione in capacità manifatturiera
08:24e soprattutto a un'industria che può servire come base di adozione e questo è un enorme
08:29vantaggio rispetto ad altri paesi. E quindi abbiamo per l'appunto elaborato un manifesto
08:34che include cinque pilastri, cinque pilastri determinanti per l'industrializzazione di
08:39questo settore che includono quindi eh anzitutto un aumento degli incentivi per la commercializzazione
08:46dell'innovazione, sono principalmente legati a pratiche di tech transfer, di trasferimento
08:50tecnologico innovative che riescano a portare fuori dai laboratori un maggior numero di
08:54tecnologie anche dando maggiore risalto alle carriere imprenditoriali all'interno eh di
08:59Atenei e centri di ricerca. In secondo luogo eh diciamo uno stimolo della domanda soprattutto
09:04industriale per far sì che ci sia una via italiana e settoriale eh alla qua include
09:12tantissimi aspetti, decarbonizzazione, competitività, miglioramento dei processi attraverso l'utilizzo
09:17di queste tecnologie. Un terzo filone è quello dei capitali, quindi l'adozione di capitali
09:21eh avanzati, di finanza mista, lo sblocco degli strumenti di debito fondamentali in
09:26questi contesti e di finanza eh diciamo filantropica. Penultimo elemento fondamentale è quello
09:33eh normativo, quindi chiaramente avere un tessuto eh di regole che possa far sì che
09:38ci sia un design adatto alla scalabilità di queste imprese, imprese che necessitano
09:42di tempi rapidi per poter andare sul mercato, soprattutto per attrarre questi investimenti
09:48e da ultimo un focus sulle competenze. Questo è un focus che non deve essere perduto perché
09:52possiamo innovare quanto vogliamo ma chiaramente è necessario trattenere competenze, è necessario
09:57svilupparne di nuove affinché ci sia chiaramente un match tra la domanda e la richiesta eh
10:02che avviene in questo settore e da ultimo anche attrarre quelle competenze eh che sempre
10:07in maniera maggiore saranno verticali e quindi andranno prese letteralmente da ogni contesto
10:12possibile incluse università eh magari in estere. Buongiorno. Vi ringrazio, non mi dilungo
10:18oltre per diciamo non rubare minuti alle fasi successive, torno a te. Stiamo già dando
10:28la parola alle imprese quindi ehm io eh diciamo inviterei qua eh al tavolo Chiara Petrioli,
10:39CEO e co-founder di VU Sense, Francesco Oppici di Energy Dom, anche lui è co-founder e CPO
10:51e Letizia Magaldi, CEO di Magaldi Green Energy. Forse ci stiamo anche senza che tu debba abbandonarci,
11:02no?
11:03Sì. No ma come ci stringiamo a stare qua. Benvenute, benvenuti eh io noto una cosa che
11:30la prima volta che mi accade è che a un tavolo dove si parla di tecnologia ci sono
11:35ventredonne nonostante io sia moderatrice sono anche la coordinatrice di un mensile
11:43di eh innovazione, tecnologia, quindi qualcosa sta cambiando, già questo ci eh fa molto
11:49eh piacere. Eh partirei da da Petrioli. Ehm allora intanto vi chiederei singolarmente
11:58ognuno di voi se proprio in poche parole il tempo di un al quale siete molto abituati
12:06eh se ci dite cosa le vostre storie devo dire sono cioè sono già note però forse per
12:15lasciare agli atti una eh diciamo una presentazione sintetica. Grazie. Chiara. Grazie. Io sono
12:24Chiara Petrioli e sono un professore della sapienza di ingegneria informatica ehm nel
12:30duemiladiciassette con il mio gruppo abbiamo eh fondato che è una spin off della sapienza,
12:36un caso di successo di terza missione che apporta sul mercato tecnologie brevettate
12:41per realizzare il wifi sottomarino quindi il wifi in acqua va un paio di centimetri
12:47quindi abbiamo dovuto rivoluzionare le reti senza fili per l'ambiente sottomarino perché
12:52per poter eh mettere in connessione quello che c'è sott'acqua per esempio droni sottomarini
12:57che vengono sempre più a essere utilizzati per monitorare i nostri mari, controllare
13:02le nostre coste, le infrastrutture critiche e gli impianti ma anche per creare una rete
13:07distribuita di sensoristica che può trasmettere in tempo reale informazioni che oggi non abbiamo
13:13dal settanta per cento del pianeta coperto d'acqua che oggi conosciamo meno di Marte.
13:18Ecco queste tecnologie, questo wifi sottomarino è veramente made in Italy perché noi siamo
13:23l'azienda che ha cambiato, ha reso possibile la trasformazione, lo sviluppo di reti sottomarino
13:30affidabili tant'è che noi guidiamo un consorzio in Busenza con grandi aziende anche all'interno
13:36del Polo Nazionale della Dimensione Subacqua per realizzare le reti di interesse strategico
13:40nazionale ed è un'azienda che è cresciuta anche grazie a 3 round investimento a 65 addetti
13:46con sede a Roma ma presenza anche in Norvegia, in Francia, in UK, in Middle East. Stiamo quindi
13:52portando in collaborazione con alcuni dei campioni nazionali queste tecnologie a livello
13:58internazionale in un settore che è quello del monitoraggio del dominio subacqueo che per esempio
14:03in cantiere stima essere un settore da 400 miliardi, quindi un settore che sta esplodendo
14:08un po' come il mondo dello spazio. Perché la presenza a questo tavolo? Perché noi abbiamo
14:13tre settori di applicazione di queste tecnologie, il settore del monitoraggio delle infrastrutture
14:18critiche e per esempio le nuove infrastrutture energetiche sono infrastrutture critiche da
14:23proteggere, il settore dell'energy in cui facciamo reti di droni sottomarine per l'operation
14:31maintenance e anche sistemi di asset integrity monitoring e infine il mondo della sostenibilità
14:37ambientale. Nel 2023 il World Economic Forum ci ha fatto vincere l'Ocean Data Challenge come
14:43tecnologia disruptive che permette di portare una quantità di informazioni oggi non disponibili
14:48sull'ambiente marino. Considerate che nei dataset internazionali relative all'Italia
14:53i scientists hanno a disposizione mezzo milione di dati e noi in questi ultimi tre anni con i
14:58nostri sistemi abbiamo trasmesso in tempo reale più di un milione e cento dati sull'ambiente
15:03marino e supportiamo 46 telemetrie e siamo in grado di trasmettere informazioni sul volume
15:08dell'acqua. Oggi non sappiamo neanche come cambia veramente la temperatura dei mari,
15:12non conosciamo informazioni su quelli che sono i tipping point sul cambiamento climatico e abbiamo
15:17in mano tecnologie che da una parte possono darci queste informazioni per prendere decisioni
15:22consapevoli, dall'altra possono anche generare dei dati che oggi non abbiamo e dati con anche
15:27l'evoluzione dell'intelligenza artificiale vuol dire la possibilità di essere protagonisti di un
15:32cambiamento, di uno sviluppo di algoritmi, di sviluppo di servizi e quindi di uno sviluppo
15:36di una nuova economia. Ma voi i dati li elaborate anche o li raccogliete e trasmettete? Li elaboriamo
15:50anche perché diciamo abbiamo sviluppato il sistema dell'internet of underwater things quindi
15:56sapendo come funziona, quindi noi sviluppiamo anche proprio l'elemento fisico, l'hardware e
16:02capacità e algoritmi di logica e di processing e elaborazione locale quindi anche utilizziamo
16:07anche intelligenza artificiale siamo in grado per esempio di sviluppare sistemi di monitoraggio del
16:11rumore che direttamente in sito riconoscono in automatico delfini e possono trasmettere
16:16informazioni sulla presenza di marine mammals. Quindi abbiamo anche questo tipo di capacità e
16:21un gruppo di dottori di ricerca, di innovatori italiani e anche di tanti cervelli rientrati
16:26perché poi si portano anche indietro i cervelli quando si riescono a sviluppare delle aziende
16:31innovative interessanti per i nostri giovani. Cioè si possono attrarre. Poi diciamo a alcuni di
16:38voi sorgerà spontanea la domanda, questo è un tipo di tecnologia che è facilmente utilizzabile
16:46nella difesa e oggi abbiamo un grande tema di applicazioni nella difesa. Se vuole dirci
16:55qualcosa su questo cioè se siete coinvolti e in che modo? Siamo coinvolti nel polo nazionale
17:01della dimensione subacqua quindi siamo nelle aziende che lavorano con un ecosistema di piccole
17:06e medie aziende e con le grandi aziende nazionali come Fincantieri e Leonardo e insieme integrando
17:12tecnologie robotiche, tecnologie di comunicazione, di sorveglianza che anche noi sviluppiamo stiamo
17:17cercando di fornire quello che oggi non abbiamo. Oggi qui abbiamo sensoristica, abbiamo sistemi di
17:21sorveglianza con videocamera ovunque, sott'acqua non c'è niente eppure per esempio passa il 98%
17:26del traffico internet su cavi di telecomunicazione. Quando parliamo del futuro dell'energia pensiamo
17:33molto allo sviluppo di rinnovabili offshore e quindi bisognerà proteggere questi impianti come
17:38anche i cavi elettrici che li collegheranno a terra. Quindi noi stiamo sviluppando questi sistemi
17:43di sorveglianza insieme ai campioni nazionali ed è un'opportunità di sviluppo di sistemi che
17:49possono veramente vedere protagonista l'azienda. Se saremo veloci potremmo esportarli in tutto il
17:54mondo. Quindi diciamo questa tecnologia made in Italy, che chiamiamo wifi sottomarino, potenzialmente
18:05può essere quella che si diffonde anche in Italia. Talès avrà una sua tecnologia? Intanto noi siamo
18:17protagonisti su vari tavoli della standardizzazione che in questo settore è molto recente, quindi sia
18:23in ambito NATO sia nell'ambito dei comitati di standardizzazione e lo SWIG del mondo dell'energy.
18:27Quindi assolutamente sì, stiamo influenzando quelli che stanno diventando degli standard
18:31internazionali. In tal senso penso che la riunione di oggi sia molto importante perché per tutto il
18:37settore delle disruptive innovation, delle deep tech che qui è rappresentato, se non si consente
18:43di essere un early adopter e quindi anche a livello nazionale di rapidamente permettere di
18:49modificare il procurement pubblico e la legislazione per consentire l'adozione di nuove
18:56tecnologie migliorative, sia dal punto di vista delle prestazioni, del supporto alle nostre
19:00industrie e anche dal punto di vista economico, possono anche ridurre i costi, se non si permette
19:05di adottare queste nuove tecnologie non riusciamo a mantenere qui quel locosistema dell'innovazione
19:11che è un valore aggiunto per l'economia e per la società del paese. Quindi parlare di policy è
19:16assolutamente importantissimo e parlare in questo contesto prestigioso è assolutamente importantissimo
19:23perché è la premessa per poter pensare a un futuro italiano nel deep tech. Grazie professoressa.
19:30Francesco, lei se si presenta brevemente, presenta la sua società e poi ne parliamo.
19:41Certo, molto volentieri. Io sono Francesco Oppici, co-fondatore e chief product officer di Energy
19:51Dome. Energy Dome è una realtà che ha inventato un sistema di accumulo di lunga durata, quindi di
19:58fatto noi facciamo un ferro invece che dati, accumuliamo energia elettrica tramite un processo
20:05termodinamico che utilizzano idride carbonica, di fatto come una specie di batterie, invece che
20:11utilizzare un processo elettrochimico come le batterie a litio, noi comprimiamo e condensiamo
20:18co2 che poi riespondiamo in turbina per restituire potenza elettrica alla rete. Il nostro obiettivo
20:25è quello di fatto di colmare il gap delle energie rinnovabili, energie rinnovabili come tutti sappiamo
20:30ovviamente non ci sono quando le vogliamo e quando ne abbiamo bisogno, il nostro obiettivo è quello
20:36di spostare enormi quantità di energia da quando c'è il sole e quando c'è il vento a quando invece
20:41ce n'è mancanza e lo facciamo con un sistema che è efficiente, costa molto meno rispetto alle
20:49batterie a litio o all'idroelettrico a pompaggio, uno studio recente del Bloomberg New Energy Finance
20:54ci riconosce come la tecnologia più competitiva nel settore del long duration energy storage nel
20:59power to power e il mercato lo sta riconoscendo, noi ad oggi abbiamo raccolto circa 135 milioni
21:08di euro di investimenti, siamo un'ottantina di persone in tutti e cinque i continenti e abbiamo
21:16un primo progetto da 200 megawatt ora che stiamo terminando di fatto dovremmo finire il commissioning
21:23nelle prossime settimane in Sardegna, abbiamo già venduto impianti per un valore di superiore a 150
21:29milioni di euro negli Stati Uniti, in India e altri paesi dell'Unione Europea.
21:37Avete delle difficoltà adesso o prevedete delle difficoltà a lavorare dall'India? No perché tranquilla
21:44hanno detto, noi siamo quelli tranquilli e invece negli Stati Uniti? Credo che tutti abbiano delle
21:53difficoltà in questo momento però una cosa molto importante della nostra tecnologia è che si basa
21:58su un processo termodinamico, quello che gli italiani sono stati bravissimi a fare per decine
22:04se non centinaia di anni, turbine, compressori, scambiatore di calore, componenti in pressione,
22:11tutta componentistica che è stata sviluppata da una precedente industria, quella dell'oil and gas
22:18oppure della produzione di potenza più tradizionale, questo a noi ci permette di essere molto flessibili
22:25nel dove fare sourcing dei nostri componenti, quindi possiamo andare a produrli negli Stati Uniti,
22:33possiamo comprarli qua dall'Europa, dall'India, dalla Cina e questo ci permette di avere una flessibilità
22:38per aggirare questa situazione. Detto questo, il risultato è solo parziale perché in realtà i dazi
22:47ovviamente rallentano l'economia, rallentano gli investimenti, un nostro impianto costa 50 milioni di euro
22:52quindi vuoto per pieno, quindi ovviamente il mercato ha bisogno di stabilità per fare questo tipo di investimenti
23:01e in questo momento non c'è.
23:03Grazie, questo così lo diciamo anche perché così introduciamo anche poi i parlamentari che parleranno fra poco
23:11perché questo è un tema che la politica anche dovrà affrontare. Letizia Magaldi, benvenuta.
23:19Magaldi, sappiamo, è un grande gruppo che anche qua coraggiosamente, possiamo dire, ha aperto questa nuova branch.
23:33Grazie per l'incontro di oggi. Io sono appunto Letizia Magaldi e sono vicepresidente di Magaldi Green Energy
23:39che è una spin-off del gruppo Magaldi, che è una storia più lunga, noi abbiamo circa 100 anni di storia
23:46quindi dalla nostra competenza impiantistica e anche nella gestione dei materiali ad alta temperatura
23:52noi forniamo impianti in tutto il mondo per fonderie, acciaierie, industria dell'alluminio
23:57conservando il calore all'interno degli impianti, pensiamo al materiale incandescente nelle fonderie, per esempio le fusioni
24:04noi siamo stati, insomma, abbiamo grossa competenza nella gestione di queste alte temperature
24:10e una decina di anni fa abbiamo iniziato a studiare, anche grazie a fondi del ministro della ricerca
24:16in collaborazione con la Federico II, la Università di Salerno e l'Università alla Sapienza, un progetto nuovo
24:22un modo appunto per accumulare energia, quindi anche noi come Energy Dom, il tema dello storage, dell'accumulo
24:28per accumulare energia e quindi rendere le rinnovabili una fonte continua
24:34noi accumuliamo l'energia nella sabbia, quindi abbiamo ideato, brevettato e poi realizzato con tre impianti pilota
24:42adesso è in inaugurazione il primo impianto su scala industriale, un sistema per conservare l'energia
24:49adesso lo inauguriamo in Campania, in provincia di Salerno, sarà in collaborazione con l'Enel per la Ferrero
24:57per la produzione di energia termica, perché noi accumuliamo energia rinnovabile intermittente
25:03da fotovoltaico o da eolico, però restituiamo calore ad alta temperatura tra i 150 e i 400 gradi
25:11per i processi industriali, quindi noi siamo una batteria che si applica nell'industria
25:16mentre la batteria di Energy Dom è una batteria che prende energia elettrica e dà energia elettrica
25:21noi prendiamo energia elettrica e diamo energia termica, calore, in pratica sostituiamo il gas
25:26sostituiamo le caldaie a gas, quindi noi possiamo non solo un'infrastruttura di rete
25:31perché aiutiamo le rinnovabili quindi ad essere continue e possiamo bilanciare la rete
25:36quindi siamo un'infrastruttura di rete, ma dall'altro lato possiamo dare calore verde nelle 24 ore
25:42quindi noi prendiamo il fotovoltaico, prendiamo l'energia durante il giorno quando c'è
25:47o del vento quando c'è, quelle ore in cui è disponibile e però restituiamo calore per 24 ore verde da rinnovabili
25:56Ma la sabbia che tipo di sabbia è?
25:59La sabbia è una sabbia comune, è uno degli elementi più disponibili sul pianeta
26:05è già utilizzata nell'industria sia dell'edilizia, del vetro, sabbia silice tipo borotalco
26:11quindi è una sabbia sottilissima che viene fluidizzata, anche lui è un processo termodinamico
26:16in pratica la sabbia viene insufflata di aria, si muove come un fluido e quindi viene riscaldata a 600 gradi
26:23quindi è un tank di acciaio con della sabbia tipo borotalco che viene riscaldata con energia elettrica
26:30Questa sabbia diventa calda
26:32Questo tipo di sabbia non ce l'abbiamo in Italia?
26:35Sì, ce l'ha in tutto il mondo
26:37Tant'è che è anche noi disponibile, tra l'altro a fine vita la sabbia è restituibile all'ambiente
26:44Quindi c'è questo brevetto dell'Università?
26:46Allora questo brevetto sì, della nostra azienda ma è stato sviluppato in collaborazione con l'Università
26:51quindi anche lì il virtuosismo della collaborazione universitaria
26:55Che sappiamo essere un elemento
26:58Tra l'altro qui c'è un mio collega che appunto rientro dalla Germania di Cervelli
27:04siamo un gruppo ormai di 20 persone, in realtà il gruppo magari è di 250 persone
27:09però le 20 persone sono quelle che si occupano di questa nuova tecnologia
27:13e quindi abbiamo una realtà in Italia
27:16Grazie, grazie veramente, sono tecnologie di frontiera
27:21Io sono costretta ad essere un po' antipatica perché
27:27Queste rappresentano tecnologie su diversi stadi
27:33chiaramente sono tre delle tecnologie appunto rappresentate all'interno della Coalizione di vita per l'Italia
27:38anche con tre applicazioni molto diverse e tre stadi di gruppo diversi
27:42con necessità che però si parlano e si identificano all'interno del nostro manifesto di diversi effetti
27:48che sono fondamentalmente legati con lo stadio estremamente costoso della dimostrazione tecnologica
27:54su cui appunto ha portato a frutto anni e anni di riferimento
27:59Grazie, quindi adesso io lascerei la parola a diciamo le figure di raccordo del Clintech
28:10che sono Leonardo Massa che chiamo qua e Alessia Gennaro
28:15Grazie, poi magari possiamo parlarci dopo adesso quando abbiamo
28:21Veramente interessante, grazie
28:34Ecco Leonardo Massa, buonasera
28:40Mito Technology, come nasce e cosa fa?
28:45Mito Technology è un fondo di venture capital nato nel 2019
28:51e prende spunto proprio dal capitale presente in Italia dei laboratori
28:56è un gestore di fondi partito proprio dall'idea di valorizzare di più i brevetti e i cervelli presenti nella nostra accademia
29:04investiamo principalmente in realtà sostenibili col primo fondo
29:08e di decarbonizzazione col secondo fondo lanciato nel 2024
29:12quindi dal 2019 supportiamo quello che è stato in prima parte la sostenibilità
29:17all'interno sempre del mondo clintech e nel 2024 rinforzando principalmente questo
29:22investendo in realtà tecnologie che abbiamo sentito oggi che si erano generate
29:27prima dall'accademia, spin off, avevano collegamenti con l'accademia
29:31abbiamo sentito il gruppo Magaldi che ha avuto una collaborazione con la Sapienza
29:34direttamente uno spin out della Sapienza o Francesco con Energy Dom
29:38che avevano supportato un progetto di ricerca se mi ricordo bene tramite un professore del Politecnico di Milano
29:43poi correggimi Francesco
29:45e abbiamo investito in ben 26 realtà italiane
29:48che per esempio per riportarne una dall'Università di Lecce sta esportando materiali tecnologici
29:54per decarbonizzare diciamo tutto l'impianto che vediamo qui ad oggi che ci permette di stare al fresco
29:59negli Stati Uniti, nella regione Mena
30:02quindi abbiamo un'infrastruttura industriale potenziale da valorizzare con dei capitali di rischio
30:09noi prendiamo principalmente il rischio ingegneristico
30:12la parte iniziale quando le società ancora non sono al mondo del mercato
30:15entriamo come soci
30:17prendiamo questo rischio, lo portiamo avanti sotto forma di diverse raccolte di capitale
30:21per poi valorizzare e vedere queste realtà che arrivano direttamente nel mercato
30:28diciamo com'è che il venture capital che in Italia diciamo fatica ad affermarsi
30:36adesso c'era una leggera ripresa non so con questi chiari di luna
30:42com'è che il venture capital cerca di adattarsi diciamo alle realtà imprenditoriali
30:51perché forse c'è stato un momento di cui non era facilissimo diciamo incontrare la domanda d'offerta
31:00fare incontrare la domanda d'offerta
31:01corretto allora se noi andiamo a guardare tutto lo sviluppo dell'ecosistema del venture capital in Italia
31:05il FinTech è l'unico che sta subendo ancora una crescita nello spessore del rapporto
31:11all'interno di tutto il volume di raccolta nell'ecosistema
31:15la professoressa che diceva del sottomarino non del FinTech in generale
31:23di per sé è un ecosistema giovane se lo confrontiamo con l'ecosistema europeo
31:27l'ecosistema americano ma sta sempre divendo il più una maggiore rilevanza
31:31stiamo facendo uno shift tecnologico di investimenti su società che principalmente erano di software consumer
31:38più su deep tech in realtà che portano poi un vero impatto all'economia italiana
31:43cioè che creano un'indipendenza dall'utilizzo di materie prime e materiali tecnologici
31:49date le comunicazioni principalmente basta pensare ai casi ad oggi presenti in America
31:54come possiamo non essere dipendenti da loro come tecnologie presenti ad oggi qui tra di noi
32:02grazie Alessia Gennaro anche Eureka Venture fa venture capital come dice la parola stessa
32:09si vede in un gruppo di risparmio di gestione di risparmio anche tradizionale
32:14si è una società di gestione di risparmio che controlla due fondi
32:17il primo è Eureka Fund 1 Technology Transfer che è un fondo che investe in deep technologies
32:24con un verticale specifico su materiali avanzati e un secondo fondo Black Sheep
32:30che invece si occupa di tecnologie legate al marketing e all'advertising
32:34io faccio parte del team di investimento del primo fondo quindi quello legato ai materiali avanzati
32:39pur non avendo noi un verticale specifico sulle cleantech posso dire che le soluzioni
32:48le tecnologie pulite e sostenibili sono state sempre al centro dei nostri investimenti
32:53infatti quasi tutte le nostre partecipate posso dire circa il 90% ricadono tutte all'interno del settore
33:01della macro categoria cleantech questo perché il cleantech non è un settore assestante
33:06ma è trasversale ai vari comparchi industriali e così deve essere per poter rafforzare sempre di più
33:14l'industria di base italiana in cui l'Italia ha delle eccellenze
33:23per quindi essere poi uno dei principali attori per l'innovazione industriale
33:33grazie ma cosa vuol dire materiali avanzati?
33:35materiali avanzati sono materiali o materiali innovativi ma non per forza materiali nuovi
33:43anche materiali noti ma funzionalizzati, accoppiati insieme ad altri materiali
33:48sono materiali tali da conferire nuove proprietà perché non si parla solamente di nuove formulazioni
33:55ma anche di materiali nuovi che abilitano nuovi settori applicativi
33:58infatti sapere che c'è un fondo che investe in materiali avanzati è molto interessante
34:03va bene grazie scusate l'estrema sintesi giornalistica del nostro procedere
34:12però io devo passare la parola ai parlamentari in particolare all'on. Braga
34:19che ringraziamo di ospitarci qua
34:25so che deve scappare via quindi grazie
34:34la chiamiamo tutti va bene allora chiamo anche Vinicio Peluffo sempre del PD
34:40Massimo Milani FDI e Patti Labate Movimento 5 Stelle
34:53ah non c'è ancora va bene intanto se vuole
35:04sì sì sì sì sì magari partiamo dal manifesto se ha avuto modo di dargli un occhiato
35:12buongiorno a tutti e tutti ringrazio Clean Tech for Italy per avere voluto presentare qui alla sede della sala stampa della camera
35:20il manifesto e anche per averci consentito in questi tempi un po' stretti però di ascoltare delle esperienze molto significative
35:30e molto importanti diciamo in un momento in cui si discute molto di questi temi
35:37io credo le istituzioni la politica sicuramente anche il nostro dibattito poi ci sono colleghi che seguono con attenzione
35:45questi temi sono molto sollecitati sull'importanza di ragionare come le nuove tecnologie pulite
35:53chiamiamole così ci possono accompagnare ad affrontare le sfide di questo tempo
35:59una delle considerazioni diciamo che mi viene da fare è che ragionando sulla complementarietà di questi soggetti
36:08e questo è un po' la scommessa del manifesto di riuscire a mettere a sistema realtà diverse
36:14accompagnare lo sviluppo industriale di queste realtà non solo la loro portata di innovazione
36:22è uno dei passaggi fondamentali per realizzare progressivamente un obiettivo che oggi è più che mai necessario
36:31cioè quello di un'autonomia strategica del nostro paese e più in generale dell'Europa
36:37di fronte diciamo a sfide e anche a questioni di grandissima attualità con cui ci stiamo misurando in questi giorni
36:45parlare appunto e affrontare le necessità che il manifesto di fatto questo fa
36:51cioè ci richiama anche nel mettere a fuoco quali sono i punti su cui è importante che ci sia anche una riflessione
37:01dal punto di vista legislativo, delle politiche pubbliche a livello nazionale e non solo
37:08per fare in modo che ci sia una possibilità di sviluppo di intere filiere industriali
37:15cioè di un pezzo di industria facendo leva su dei punti di forza che ci sono nel nostro paese
37:21che troppe volte rischiamo di sottovalutare e di non conoscere fino in fondo
37:25lo dico prima di tutto a me stessa
37:28non riconoscerle soprattutto come un elemento di grande competitività in questo momento
37:34per ragionare insomma di tante anche delle cose che abbiamo sentito qui
37:38e delle realtà che il cleantech for Italy può aiutare a mettere a sistema
37:44significa parlare di una parte fondamentale, di un pezzo fondamentale della nostra politica industriale
37:49e mi viene da dire diciamo essendomi occupata per molti anni di rinnovabili, energia, efficienza energetica
37:58troppe volte il modo in cui noi le concepiamo sono qualcosa di molto settoriale
38:03qualcosa per chi ha una particolare sensibilità e un'attenzione che tutti dovremmo avere
38:09alle questioni della sfida climatica, della transizione ambientale
38:13dimenticando che questo è già oggi un pezzo di realtà industriale del nostro paese fondamentale
38:19ma che ha bisogno di essere accompagnata da strumenti e da politiche a partire
38:24io mi inserisco solo su questo, sul tema delle competenze
38:29che è essenziale perché oggi accompagnare una transizione vera
38:36significa lavorare, fare un grande investimento che non può che essere sostenuto anche dal pubblico
38:42nella formazione di competenze, nel trasferimento, nell'importanza di creare le condizioni
38:52perché queste nuove competenze possano consentire di mettere in campo professionalità
39:02e costruire anche interazioni e relazioni positive con il sistema delle università
39:08del livello della formazione secondaria, delle scuole degli ITS
39:14che è un tema su cui noi abbiamo lavorato molto in passato
39:18quindi mi pare che i cinque punti del manifesto, stando alla sua domanda
39:22pongono soprattutto a noi delle sfide importanti
39:26e ci dicono che questo è già un pezzo di politica industriale che c'è nel nostro paese
39:32molto utile anche ad affrontare una delle grandi questioni
39:36che è quella della dipendenza da fonti energetiche e materiali
39:39che noi dobbiamo cercare in un contesto geopolitico sempre più complesso e instabile
39:45e che quindi attiene anche alla nostra sicurezza
39:48alla possibilità di fare investimenti in un contesto di sicurezza e di affidabilità
39:53per gli investitori privati, per la finanza, per ovviamente anche il soggetto pubblico
39:58quindi ringrazio molto Clean Tech for Italy
40:01e credo che avremo molte occasioni per confrontarci insieme su questi temi anche in futuro
40:06e mi scuso con tutti dovendovi salutare prima della fine
40:10Grazie
40:14Onorevole Milani
40:18Lei è d'accordo su quest'idea dell'autonomia strategica?
40:26Chiedere a un partito di destra e sovranista se è d'accordo
40:32insomma diciamo che la risposta è un po' scontata
40:35No vabbè a parte le battute è chiaro che partiamo dalle complessità che stiamo avendo in questi giorni
40:42scopriamo che a un certo punto siamo vulnerabili e che le alleanze internazionali
40:47che hanno animato l'occidente, l'hanno reso forte e compatto insomma
40:53per lungo periodo possono entrare in difficoltà diciamo così per usare un eufemismo
40:59e quindi spingono, vediamo l'aspetto positivo di quello che sta accadendo
41:03magari ad una maggiore consapevolezza dell'Europa, della necessità di una politica comune europea
41:10e venendo agli argomenti più attinenti appunto a quello di cui parliamo oggi qui in questa presentazione
41:19sicuramente è necessario appunto che si investa in maniera forte sull'innovazione tecnologica
41:26io devo dire molto umilmente che all'interno anche del mio partito appunto sono un po' un portabandiera
41:33diciamo di questo pensiero perché ritengo appunto che l'economia del futuro
41:39ma prossimo futuro si basa proprio sull'economia dell'innovazione
41:43e del resto è quello che ha contraddistinto l'Italia sempre
41:47io dico questo che molte delle tecnologie che oggi sono mature
41:52e che noi utilizziamo normalmente sono frutto della ricerca dell'inventiva
41:56molte volte italiana appunto, al telefono, alla radio
42:00facciamo esempi egratanti frutto appunto di inventori italiani
42:04quello che manca probabilmente appunto è mettere al sistema questo
42:10e quindi ogni tanto troviamo delle belle sinergie
42:14abbiamo sentito il racconto della professoressa dell'università qui della Sapienza
42:19come l'esperienza dell'azienda Magaldi nel rapporto sempre con l'università Federico II in Campania
42:27quindi esistono esperienze di collaborazione, viva Dio
42:31fortunatamente qualche passo in avanti negli ultimi due decenni almeno li abbiamo fatti
42:35però ancora c'è molto da fare per sistematizzare questa integrazione
42:40fra mondo della ricerca e mondo dell'industria
42:43e quindi benvengano esperienze come questa che oggi appunto presentiamo qui
42:50Clean Tech for Italy, settorializzata su un settore appunto clean
42:55ovviamente innovazione vuol dire molto di più
42:57questo ovviamente i ragazzi lo insegnano loro a noi insomma
43:02però è un settore quello del clean tech sicuramente per l'Italia in particolare
43:09che può essere di grande soddisfazione in termini di sviluppo e di crescita appunto industriale
43:16proprio perché va a basarsi e l'abbiamo sentito anche delle esperienze raccontate
43:21più che sull'utilizzo di materiali rari dei quali ahimè siamo poveri
43:29di terre rare e metalli particolarmente preziosi eccetera
43:33si va a basare sull'utilizzo in maniera migliore tecnologica più avanzata
43:38magari a volte anche di materie che conosciamo meglio
43:42e dove la nostra manifattura sicuramente ha un'esperienza importante
43:48perché questa è un'altra cosa importante che poche volte si racconta
43:51si pensa che i centri di ricerca possano vivere senza l'integrazione appunto dell'esperienza
43:57mentre invece non è così sicuramente c'è uno scambio fra il mondo diciamo dell'università e della ricerca
44:03con il mondo appunto della produzione non solo ai fini della diciamo commercializzazione
44:11poi del prodotto ma proprio ai fini dello scambio di esperienza
44:14cioè colui che è abituato a fare una cosa a modellare un materiale un metallo una tecnologia
44:21può essere d'aiuto a colui che fa ricerca e viceversa vale il contrario
44:27quindi questa integrazione è sempre più importante
44:30e appunto Crentech significa molto in relazione con la manifattura
44:38e quindi penso che qui ci possono essere delle opzioni diciamo di sviluppo e di crescita importante
44:45per quella che è di diciamo innovazione anche qui industriale
44:49di quell'industria che già è molto presente tra l'altro su tutto il territorio nazionale
44:53perché anche questo è un altro fatto da raccontare
44:56l'industria manifatturiera italiana è presente non solo nel nord Italia
45:00dove sicuramente ha avuto uno sviluppo forte ma insomma abbiamo casi importanti
45:05in molte regioni anche del sud Italia e quindi
45:11assolutamente alcune aree del sud Italia stanno diventando distretti dell'innovazione
45:17e anche di eccellenza appunto
45:20però ti posso dire che non tutti i sovranismi sono uguali
45:26perché per esempio Trump o Ciamp come diceva un collega
45:30famoso con le molto più famose cose
45:34sta tagliando la ricerca quindi l'importante
45:40il discorso è complesso se vuoi lo possiamo affrontare
45:43però è molto complesso
45:47diciamo che c'è una spinta, una volontà a voler rafforzare
45:52a voler riportare la produzione industriale all'interno degli Stati Uniti
45:56in realtà ritengo che la via che ci sta per quello è sbagliata
46:00ma questo insomma non è un segreto
46:02grazie
46:04altri sono gli strumenti per poter competere
46:08e sicuramente lo strumento migliore è quello dell'innovazione
46:12la vera competizione non è nella chiusura ma nella innovazione
46:16nel competere su chi è più bravo a inventare le cose e a industrializzarle
46:21a metterle a disposizione quindi del mondo
46:24grazie
46:26onorevole Rabate
46:28lei ha avuto modo di dare un'occhiata al manifesto?
46:32il manifesto decisamente no ma ho guardato mentre votavo
46:37online che cosa volevano fare questi ragazzi
46:40quindi un'idea me la sono fatta leggendo già qualche piccola cosa
46:44mi dica come vuole
46:47allora che cosa diciamo come la politica in quanto intermediario
46:56diciamo istituzionale può fare per sviluppare una filiera
47:03una filiera industriale del cleantech in Italia
47:07va bene io partirei da questa parola cleantech perché sono un po' precisina
47:11quindi non solo tecnologia innovazione ma io metterei il suffisso eco innovazione
47:17quindi perché stiamo parlando di tecnologie diciamo appunto quindi green pulite
47:23e la politica ha un'importanza strategica nel potere creare delle politiche
47:30non solo giuste ma anche attuarle nel momento opportuno
47:34e questa seconda fase le devo dire molto più critica della prima
47:39se appunto quello che si cerca di fare insomma con il manifesto sicuramente
47:46è di dare supporto sicuramente alle piccole e medie imprese italiane
47:51il sistema Italia perché comunque è fatto da piccole e medie imprese
47:54che non tutte possono avere all'interno sicuramente un sistema di ricerca e sviluppo
47:59ma hanno bisogno di appoggiarsi a qualcuno che esternamente possa dargli dell'input
48:06ma per fare cosa sicuramente per continuare a resistere su questo mercato
48:11perché comunque al primo posto c'è la competitività
48:14noi non andiamo avanti se le nostre piccole e medie imprese non creano veramente
48:19come dire io quella che chiamo l'economia reale
48:22l'economia reale deve muoversi deve muoversi in un momento storico
48:28in cui gli è chiesto di fare della trasformazione
48:31ma non perché abbiamo deciso di essere cattivi e vogliamo trasformarli
48:35perché purtroppo facendo un'analisi di quello che sta accadendo
48:39o tu come dire cavalchi il cambiamento o ne resti succube
48:43quindi cavalcare il cambiamento significa quali sono gli obiettivi
48:47sono sempre gli stessi sono quelli della strategia della green economy
48:52gli stessi li ritroviamo nella strategia economia circolare
48:56energia pulita quindi abbiamo energia adesso non solo pulita ma accessibile a basso costo
49:02quindi problemi di povertà energetica
49:04abbiamo un problema di costi di materie prime che sarà sempre quello
49:08ma perché lo sappiamo le materie prime lo stock di materie prime a livello mondiale è fisso
49:14non abbiamo l'altro pianeta non voglio farle l'ecologista ma realmente è così
49:18sono stock di materie prime l'economia circolare fa proprio questo
49:23cerca di evitare uno spreco di capitale naturale quindi di risorse che sono limitate
49:30e poter riuscire a recuperarle diciamo il più possibile
49:33oltre al discorso di meno CO2 in atmosfera
49:37meno gas climalteranti e meno utilizzo di energia e tutto un sistema che come dire
49:44e quindi mi auguro che queste piattaforme quando vedo che vengono a crearsi
49:48sono di grande supporto
49:49la parte politica chiaramente deve dare come dire
49:53è lì fra cercare di capire quello che dalle imprese viene detto
49:58e quindi magari loro fanno questo
50:00avvicinano le problematiche reali delle imprese alla parte politica
50:04che deve perché a volte lascia stare che io sono più tecnica
50:08però c'è chi deve veramente spiegare in modo un po' più chiaro che cosa sta accadendo
50:12non li puoi certo mettere dei parametri o degli indicatori un po' critici
50:15che magari non li sa leggere
50:18chiuro?
50:19a chi? cioè non ho capito
50:21sì allora la parte politica non li puoi chiaramente
50:24magari a volte l'imprenditore ha bisogno di qualcuno
50:27ai politici?
50:28esatto
50:29il politico non è prettamente a volte tecnico, un professore
50:33anche perché qua per esempio oggi abbiamo parlato di tecnologie avanzatissime
50:40per me va benissimo perché io faccio Lifestyle Cafe
50:44quindi indicatori in anza o carboidrati li metto tutti
50:47adesso ho messo pure la water food print e immagino
50:50quindi utilizzo tutti gli indicatori possibili
50:52e li portiamo qui all'interno a livello governativo
50:55però poi noi siamo lenti
50:57perché? ecco qui parte il discorso
51:00formazione
51:01la formazione non deve essere solo fatta da chi magari deve lavorare nelle imprese
51:05quindi questi green manager che devono avere
51:08non so, delle competenze innovative
51:10con dei metodi innovativi
51:12quindi anche multicriteriali eccetera
51:14contabilità ambientale eccetera
51:16ma anche nella pubblica amministrazione
51:19e qui c'è il punto critico
51:20nella pubblica amministrazione a volte l'impresa quando si rivolge
51:24ai vari livelli
51:25dal ministero anche ai livelli più bassi
51:28fino al comune
51:29non trova facilmente una persona che abbia delle competenze tali
51:33da capire quali sono tutte le norme
51:36tutti i decreti che stanno venendo fuori
51:40e non riesce a supportare nemmeno l'impresa
51:42anche magari quando presenta un fogliettino
51:44una dichiarazione o qualcosa
51:46quindi io ritengo che
51:48noi dobbiamo sì
51:49legiferare per magari
51:51chiudere alcuni buoti normativi che ci sono
51:54quindi le imprese
51:55mi serve questa cosa
51:56non si fa economia circolare a slogan
51:58ma servono chiaramente delle cose
52:00ma anche
52:02creare nella pubblica amministrazione
52:04delle persone che abbiano delle competenze tali
52:06da supportare il cambiamento
52:07grazie
52:08grazie
52:09
52:10la faccio chiudere
52:12che cosa si può aggiungere?
52:14spengo la luce
52:16no nel senso
52:17voi sapete qui
52:18le regole sono molto giustamente precise
52:21l'utilizzo della sala stampa è di un'ora
52:23l'ora è finita
52:25adesso ci cacciano
52:26prima che lo facciano
52:28volevo dire soltanto questo
52:29anche perché
52:30diciamo per il PD
52:31ha parlato la mia capogruppo
52:33Chiara Braga
52:34per cui io sono a posto
52:36volevo solo dire questo che
52:38a me ha fatto molto piacere
52:40ascoltare oggi
52:42io sono incuriosito
52:44nel momento in cui mi è stato raccontato
52:46il lavoro che si vuole fare
52:48interessato allo sforzo
52:50che state facendo
52:52io penso che ci sia
52:54un tema
52:55emergeva anche
52:56negli interventi dei colleghi
52:58dell'impatto sul
53:00dibattito pubblico
53:02perché è indubbio che noi dobbiamo
53:04tenere fermo
53:06che deve essere un obiettivo
53:08per tutti
53:09gli obiettivi di decarbonizzazione
53:10contrasto ai cambiamenti climatici
53:12così come è fondamentale
53:14insistere nel manifesto
53:16questo c'è in maniera chiarissima
53:18che questa è una sfida di carattere
53:20industriale in termini di competitività
53:22questo è il terreno
53:24quello di essere protagonisti
53:26della doppia transizione ecologica digitale
53:28che ci consente
53:30di mantenere anzi per certi versi
53:32recuperare in alcuni terreni
53:34in altri gettare le basi
53:36per riuscire a recuperare
53:38competitività dal punto di vista
53:40industriale come sistema paese
53:42io penso che intorno a questo
53:44dovremmo organizzare
53:46anche una parte del dibattito
53:48pubblico perché altrimenti
53:50quello che è l'aria
53:52nelle discussioni
53:54degli ultimi giorni, delle ultime settimane
53:56rischiano di
53:58comprimere e portare
54:00la discussione da un'altra parte
54:02io penso che sia fondamentale
54:04questo impianto e questo contributo
54:06alla discussione
54:08per questo mi sembrava particolarmente importante
54:10nonostante stiamo votando
54:12siamo scappati via, dobbiamo ritornare però
54:14vi ringraziamo
54:16vi lasciamo andare a votare

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