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ROMA (ITALPRESS) - Stretta dell’Ue sulle pratiche commerciali sleali transfrontaliere nella filiera agroalimentare. I rappresentanti dei 27 Stati membri riuniti al Comitato speciale per l’agricoltura (CSA) hanno approvato il mandato negoziale del Consiglio Ue su un regolamento concernente nuove norme volte a contrastare le pratiche commerciali sleali transfrontaliere nella filiera agricola e alimentare. La proposta di Bruxelles si basa sulla constatazione che circa il 20% dei prodotti agroalimentari consumati in un Paese Ue proviene da un altro Stato membro. Il regolamento mira a stabilire un insieme completo di norme per la cooperazione transfrontaliera per evitare pratiche commerciali sleali nelle relazioni tra imprese all’interno della filiera agricola e alimentare, migliorando la cooperazione nei casi in cui fornitori e acquirenti si trovino in stati Membri diversi. Il mandato introduce anche norme sulla copertura dei costi sostenuti nei casi di mutua assistenza. Lo Stato membro che richiede informazioni o chiede misure investigative o esecuzione coprirebbe i costi necessari sostenuti dallo Stato membro che ha svolto l’indagine o l’esecuzione. Vengono poi chiarite le norme in base alle quali gli Stati membri possono rifiutarsi di soddisfare una richiesta di informazioni da parte dell’autorità nazionale di un altro Stato membro o rifiutarsi di partecipare a misure di esecuzione. Il mandato introduce inoltre un meccanismo di azione coordinata nei casi di pratiche commerciali sleali transfrontaliere su larga scala che coinvolgono almeno tre paesi dell’UE. In questi casi, verrebbe designato un coordinatore per facilitare la risposta. Infine, nel mandato approvato, i governi nazionali chiedono inoltre di estendere le norme anche agli acquirenti extra-Ue, al fine di proteggere meglio gli agricoltori europei. Con l'adozione del mandato, il Consiglio Ue è ora pronto a sedersi al tavolo dei negoziati, mentre si attende ancora che il Parlamento europeo definisca la propria posizione.
mgg/gtr

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00:00Stretta dell'Unione Europea sulle pratiche commerciali sleali transfrontaliere nella filiera agroalimentare,
00:10i rappresentanti dei 27 Stati membri riuniti al Comitato Speciale per l'Agricoltura hanno approvato il mandato negoziale del Consiglio Europeo
00:19su un regolamento concernente nuove norme volte a contrastare le pratiche commerciali sleali transfrontaliere nella filiera agricola e alimentare.
00:28La proposta di Bruxelles si basa sulla constatazione che circa il 20% dei prodotti agroalimentari consumati in un paese europeo proviene da un altro Stato membro.
00:38Il regolamento mira a stabilire un insieme completo di norme per la cooperazione transfrontaliera
00:44per evitare pratiche commerciali sleali nelle relazioni tra imprese all'interno della filiera agricola e alimentare,
00:51migliorando la cooperazione nei casi in cui fornitori e acquirenti si trovino in Stati membri diversi.
00:58Il mandato introduce anche norme sulla copertura dei costi sostenuti nei casi di mutua assistenza.
01:04Lo Stato membro che richiede informazioni o chiede misure investigative o esecuzioni
01:10coprirebbe i costi necessari sostenuti dallo Stato membro che ha svolto l'indagine o l'esecuzione.
01:16Vengono poi chiarite le norme in base alle quali gli Stati membri possono rifiutarsi di soddisfare una richiesta di informazioni
01:23da parte dell'autorità nazionale di un altro Stato membro o rifiutarsi di partecipare a misure di esecuzione.
01:30Il mandato introduce inoltre un meccanismo di azione coordinata nei casi di pratiche commerciali sleali transfrontaliere
01:36su larga scala che coinvolgono almeno tre paesi dell'Unione Europea.
01:41In questi casi verrebbe designato un coordinatore per facilitare la risposta.
01:46Infine, nel mandato approvato, i governi nazionali chiedono inoltre di estendere le norme anche agli acquirenti extraeuropei
01:53al fine di proteggere meglio gli agricoltori europei.
01:57Con l'adozione del mandato, il Consiglio europeo è ora pronto a sedersi al tavolo dei negoziati
02:02mentre si attende ancora che il Parlamento europeo definisca la propria posizione.

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