https://www.pupia.tv - Roma - Presentazione del volume: "Femminicidi giovanili senza scampo"
Presentazione del volume "Femminicidi giovanili senza scampo. La storia di Michelle Causo, la ragazza ritrovata in un carrello". Su iniziativa della senatrice Cecilia D’Elia (14.04.25)
#pupia
Presentazione del volume "Femminicidi giovanili senza scampo. La storia di Michelle Causo, la ragazza ritrovata in un carrello". Su iniziativa della senatrice Cecilia D’Elia (14.04.25)
#pupia
Categoria
🗞
NovitàTrascrizione
00:00:00Buonasera a tutti, benvenuti in questa splendida sala
00:00:25dove oggi presenteremo il libro di Virginia Ciaravolo con il contributo di altre coautrici
00:00:33e tratteremo un tema di grandissima importanza e purtroppo di grande attualità
00:00:38che è quello dei femminicidi.
00:00:40In questo caso il libro che presentiamo dal titolo Femminicidi giovanili senza scampo
00:00:47è un femminicidio che fa ancora più male oserei dire
00:00:51perché è un femminicidio che riguarda una giovane donna, una giovane ragazza minorenne.
00:00:59In questo libro la dottoressa Virginia Ciaravolo affronta tutte le tematiche
00:01:06la grande esperta qual è di questo settore
00:01:11affronta tutte le tematiche anche con i contributi scientifici
00:01:17anche di impegno politico che ci sono intorno a questa piaga del nostro paese
00:01:27perché oggi il femminicidio è veramente una piaga del nostro paese, dell'Italia
00:01:35se non sbaglio ci sono una donna uccisa ogni tre giorni
00:01:41per cui è un tema che va affrontato alla base
00:01:46va affrontato già nelle scuole
00:01:48parlando ai ragazzi, ai giovani
00:01:53forse anche ai bambini, ai ragazzi delle scuole medie
00:01:58quale deve essere l'impegno e l'approccio che deve esserci con le persone dell'altro sesso
00:02:08Michelle Causo era una giovane ragazza romana
00:02:15piena di vita, con mille interessi
00:02:18con una famiglia alle spalle che la adorava
00:02:22e qui con noi abbiamo i genitori che salutiamo
00:02:26ed è diventato come purtroppo spesso avviene un caso di cronaca
00:02:35un caso di cronaca del quale si sono occupati i giornalisti
00:02:39come spesso avviene, come sempre avviene
00:02:41ma ecco questo è forse il motivo per il quale
00:02:47sono stato invitato dalla dottoressa Ciaravolo
00:02:50a moderare questa presentazione del libro
00:02:54perché un ruolo importante su questo lo hanno anche i giornalisti
00:03:00perché noi giornalisti dovremmo fare molta attenzione all'uso delle parole
00:03:05nel trattare certi temi
00:03:09soprattutto quando si tratta poi di un femminicidio
00:03:12che riguarda una donna minorenne
00:03:16e su questo devo dire che dovremmo studiare di più
00:03:21perché noi abbiamo approvato all'unanimità recentemente
00:03:28il nuovo codice deontologico
00:03:30che entrerà in vigore adesso dal primo giugno
00:03:33e devo dire che
00:03:36facendo, ricoprendo il ruolo
00:03:39di presidente dell'ordine regionale
00:03:42posso dirvi che
00:03:44forse non tutti i giornalisti conoscono bene
00:03:46conoscono bene le regole deontologiche
00:03:51e forse
00:03:51e forse devono
00:03:53metterci più impegno per conoscerle e per studiarle
00:03:57perché non si può trattare una materia come questa
00:03:59con dati sensibili
00:04:02e con una persona
00:04:03uccisa
00:04:05una donna minorenne
00:04:07non si può trattare senza conoscere le regole deontologiche
00:04:09e io
00:04:10apprezzo anche il comportamento
00:04:12a volte di alcuni direttori
00:04:13che mi chiamano personalmente
00:04:15che non conoscendo la materia
00:04:16mi chiedono
00:04:20come doversi comportare
00:04:21per cui
00:04:21ci deve essere
00:04:22maggiore attenzione da parte nostra
00:04:24e per quanto riguarda
00:04:27l'impegno del presidente dell'ordine regionale del Lazio
00:04:31uno degli ordini insieme a quello della Lombardia
00:04:33più numeroso
00:04:34abbiamo quasi 20.000 iscritti
00:04:36noi abbiamo dato grande importanza
00:04:39a questi temi
00:04:40perché abbiamo
00:04:41avuto una delegata
00:04:44una donna che è soccopata
00:04:46una giornalista
00:04:46donna che è soccopata proprio
00:04:48dei temi di femminicidi
00:04:49e di tutto quanto riguarda
00:04:51la commissione di pari opportunità
00:04:53e lo faremo ancora
00:04:55magari con altri
00:04:57col contributo di altri colleghi
00:04:58perché è importantissimo questo
00:05:00fare anche la formazione
00:05:02per i giornalisti
00:05:04e dire come certi temi
00:05:05vanno trattati
00:05:06però comunque io
00:05:08direi che
00:05:10sono l'ultimo anello
00:05:13di questa
00:05:13splendida
00:05:16collana che ha messo insieme
00:05:18la dottoressa Sciaravolo
00:05:20per cui
00:05:21non mi resta che
00:05:22svolgere il ruolo di moderatore
00:05:25e passare subito
00:05:27la parola
00:05:27direi
00:05:28appunto
00:05:28alla
00:05:29alla
00:05:30alla
00:05:31dottoressa Virginia Sciaravolo
00:05:33che comunque introduce
00:05:34la
00:05:35la
00:05:36il libro
00:05:37ma
00:05:37prima
00:05:37non prima di aver presentato
00:05:39gli ospiti che sono
00:05:40che sono con noi
00:05:41naturalmente
00:05:42certo
00:05:42allora
00:05:45intanto salutiamo
00:05:47la senatrice
00:05:48Cecilia Delia
00:05:49vicepresidente
00:05:51della commissione
00:05:52femminicidio
00:05:52poi non è con noi purtroppo
00:05:55il presidente
00:05:57Pietro Grasso
00:05:58perché ha avuto
00:05:58un lutto familiare
00:06:00mandiamo un saluto
00:06:01abbiamo poi
00:06:03l'onorevole
00:06:04Stefania Scari
00:06:05e
00:06:07la presidente
00:06:10dell'associazione
00:06:12Giulia
00:06:13Silvia Garamboa
00:06:14e
00:06:16l'avvocata
00:06:17Claudia
00:06:19Di Brigida
00:06:19e infine
00:06:21la dottoressa
00:06:22psicologa
00:06:23polizia di Stato
00:06:24Cristina
00:06:25Bonucchi
00:06:25io ringrazio
00:06:27tutti voi
00:06:28e poi vi annuncio
00:06:29che intorno a
00:06:3018
00:06:3118 e 30
00:06:32avremo anche
00:06:33il collegamento
00:06:34con
00:06:34la grande giornalista
00:06:37scrittrice
00:06:37Dacia Maraini
00:06:38che si collegherà
00:06:40da remoto
00:06:40per cui
00:06:41come vedete
00:06:41dottoressa
00:06:42penso di avere
00:06:43espletato
00:06:43il ruolo di moderatore
00:06:44e le lascio
00:06:46un tanto subito
00:06:47la parola
00:06:47Buonasera a tutti
00:07:02è inutile dirvi
00:07:04che
00:07:04sono emozionatissima
00:07:06sono molto emozionata
00:07:08di essere
00:07:08qui stasera
00:07:10sono emozionata
00:07:11di
00:07:12presentare
00:07:14questo libro
00:07:15sono emozionata
00:07:17di essere qui
00:07:18in questo luogo
00:07:20istituzionale
00:07:21di presentarlo
00:07:22proprio qui
00:07:22avere a fianco
00:07:24le istituzioni
00:07:25essere qui
00:07:27è per me
00:07:28importantissimo
00:07:29parlare di violenza
00:07:31maschile
00:07:31contro le donne
00:07:32in un luogo
00:07:33così importante
00:07:35rende
00:07:36importante
00:07:37il fenomeno
00:07:38che vogliamo
00:07:38contrastare
00:07:39lasciatemi però
00:07:41ringraziare
00:07:42la persona
00:07:43che ha permesso
00:07:44questo
00:07:45la padrona di casa
00:07:46la senatrice
00:07:47Cecilia D'Elia
00:07:49che ci ha permesso
00:07:50di essere qui
00:07:50questa sera
00:07:51in questa
00:07:52sala meravigliosa
00:07:54che ha permesso
00:07:54a tutti noi
00:07:55appunto di godere
00:07:57anche la bellezza
00:07:58di questa sala
00:07:59che si è spesa
00:08:01come
00:08:02non solo
00:08:02come valido supporto
00:08:04all'interno
00:08:05del libro
00:08:05permettetemi
00:08:07di ringraziare
00:08:08la deputata
00:08:08Stefania Scari
00:08:10anch'essa
00:08:11che ha dato
00:08:12un valido
00:08:12contributo
00:08:13all'interno
00:08:14del libro
00:08:15Stefania è
00:08:16una cara amica
00:08:17con la quale
00:08:17abbiamo condiviso
00:08:18anche tante battaglie
00:08:20e tanti progetti
00:08:21contro la violenza
00:08:22maschile
00:08:23sulle donne
00:08:24grazie
00:08:25anche a
00:08:26Cristina
00:08:27Bonucchi
00:08:27a questo tavolo
00:08:29ci sono tante donne
00:08:31con le quali
00:08:31ho collaborato
00:08:32e continuo
00:08:34a collaborare
00:08:35donne
00:08:36che si sono
00:08:37interfacciate
00:08:38nell'arco
00:08:39del tempo
00:08:39e con il tempo
00:08:41sono diventate
00:08:43amiche
00:08:43donne
00:08:44non è vero
00:08:46che le donne
00:08:46sono nemiche
00:08:47non è vero
00:08:48che le donne
00:08:49non fanno squadra
00:08:50quando le donne
00:08:52si incontrano
00:08:53e riescono
00:08:54a superare
00:08:55certe barriere
00:08:56riescono anche
00:08:57a costruire
00:08:58delle cose
00:08:59molto belle
00:09:00e per esempio
00:09:01con Cristina
00:09:02sono nate
00:09:03delle sinergie
00:09:04con Stefania
00:09:05spero anche
00:09:06con Cecilia
00:09:06che ho avuto
00:09:07la fortuna
00:09:08quest'anno
00:09:08di collaborare
00:09:09sono nate
00:09:10delle cose
00:09:11bellissime
00:09:12non posso poi
00:09:13che essere
00:09:14onorata
00:09:14della presenza
00:09:15di Silvia Garamboa
00:09:17lo diceva
00:09:18il dottor
00:09:19Dubaldo
00:09:20dobbiamo
00:09:21a Silvia
00:09:22rimane
00:09:23lavoro
00:09:23sulla narrazione
00:09:25corretta
00:09:26attraverso
00:09:27i media
00:09:28che
00:09:28ha permesso
00:09:30di dare
00:09:30dignità
00:09:31alle donne
00:09:32e poi
00:09:34devo ringraziare
00:09:36anche
00:09:37Claudia
00:09:37di Brigida
00:09:38legale
00:09:39della famiglia
00:09:40Bertonieri
00:09:41che ha seguito
00:09:43sin dal primo
00:09:45momento
00:09:45quando è accaduto
00:09:47l'immane
00:09:47femminicidio
00:09:49per ultimo
00:09:50ringrazio
00:09:51il moderatore
00:09:51il nostro
00:09:52moderatore
00:09:53che ha avuto
00:09:53il coraggio
00:09:54di sedere
00:09:56ad un parterre
00:09:57di sole donne
00:09:58il dottor
00:09:59Ubaldo
00:10:00fresco
00:10:00di seconda
00:10:01nomina
00:10:02come diceva
00:10:02lui prima
00:10:03nell'arco
00:10:04della sua
00:10:05presidenza
00:10:06all'ordine
00:10:07dei giornalisti
00:10:07del Lazio
00:10:08più e più volte
00:10:10nei suoi mandati
00:10:12si è occupato
00:10:13di
00:10:14far sì
00:10:16che ci si occupasse
00:10:17si preoccupasse
00:10:18di fare corsi
00:10:19per quanto riguarda
00:10:21la tematica
00:10:22in oggetto
00:10:23ringrazio chiaramente
00:10:24anche voi
00:10:25in sala
00:10:25tantissime
00:10:26le persone
00:10:27che sono
00:10:28arrivate
00:10:28un po'
00:10:30da tutta Italia
00:10:31ma ringrazio
00:10:32moltissimo
00:10:33papà Gianluca
00:10:34mamma Daniela
00:10:36zia Viviana
00:10:37nonno Elio
00:10:38io devo a loro
00:10:40la nascita
00:10:41di questo libro
00:10:42devo a loro
00:10:43tutto quello
00:10:44che voi trovate
00:10:45all'interno
00:10:47devo a loro
00:10:47la pazienza
00:10:49nel ripercorrere
00:10:50quei momenti
00:10:52salienti
00:10:53quando l'otto marzo
00:10:55è uscito
00:10:57questo libro
00:10:58è successo
00:10:59un po'
00:10:59una cosa
00:11:00particolare
00:11:01tutte le volte
00:11:04che abbiamo presentato
00:11:05questo libro
00:11:06più o meno
00:11:06le domande
00:11:07erano sempre
00:11:08le stesse
00:11:09dottoressa
00:11:10perché
00:11:10ha scritto
00:11:12un libro
00:11:13sui femminicidi
00:11:15giovanili
00:11:15c'è da preoccuparsi
00:11:17che cosa sta accadendo
00:11:19a questi giovani
00:11:20che cosa accade
00:11:22a questi ragazzi
00:11:24sono davvero
00:11:25diventati
00:11:25così violenti
00:11:26e perché
00:11:27ha scelto
00:11:28proprio la storia
00:11:30di Michelle
00:11:31Causo
00:11:32lo voglio raccontare
00:11:36anche a voi
00:11:37voglio raccontare
00:11:38a voi
00:11:39questa cosa
00:11:40e lo faccio
00:11:41non con le parole
00:11:43ma lo voglio fare
00:11:45lanciando
00:11:46un video
00:11:47questo video
00:11:49racchiude
00:11:50la storia
00:11:52dei femminicidi
00:11:53under 30
00:11:55degli ultimi
00:11:56tre anni
00:11:57dal 2023
00:11:59anno in cui
00:12:01Michelle Maria Causo
00:12:03è stata uccisa
00:12:04al 2025
00:12:06questo video
00:12:08è stato
00:12:09un po'
00:12:10il fil rouge
00:12:11che è stata
00:12:13la gestazione
00:12:15del libro
00:12:16che ho scritto
00:12:18posso avere
00:12:19un po'
00:12:19un po'
00:12:20grazie
00:12:22la più piccola
00:12:30di queste ragazze
00:12:32di questo video
00:12:34ha solo 13 anni
00:12:36la più grande
00:12:3929
00:12:41io vi chiedo
00:12:44una sola cosa
00:12:45per poter
00:12:47scrivere
00:12:48questo libro
00:12:49io ho fatto
00:12:50un esercizio
00:12:51molto particolare
00:12:53ho cercato
00:12:55di vedere
00:12:57Michelle
00:12:57non
00:12:59come un caso
00:13:00di cronaca
00:13:01attenzione
00:13:02io non sto
00:13:03dicendo
00:13:03che non ci deve essere
00:13:05il diritto
00:13:05di cronaca
00:13:06è fondamentale
00:13:07è importante
00:13:08ma sono voluta
00:13:10andare oltre
00:13:11fatelo anche voi
00:13:13provate ad immaginare
00:13:15che cosa
00:13:17accadeva
00:13:19a queste
00:13:20giovani
00:13:20ragazze
00:13:21non vi fermate
00:13:24al collaggio
00:13:25di foto
00:13:26di immagini
00:13:27perché signori
00:13:28quelle che scorreranno
00:13:30erano vite
00:13:32quelle che scorreranno
00:13:34erano sogni
00:13:35spezzati
00:13:37quelle che vedrete
00:13:38erano
00:13:39risate argentine
00:13:41quelle che vedrete
00:13:43erano
00:13:44giorni
00:13:46infranti
00:13:47giorni
00:13:48che non torneranno
00:13:49mai più
00:13:50è tutto questo
00:13:51che noi non vedremo
00:13:52non devono
00:13:54solo essere
00:13:55commemorazioni
00:13:57sono importanti
00:13:59i ricordi
00:14:00sicuramente
00:14:01ma il nostro
00:14:03deve essere
00:14:04un moto
00:14:05di ribellione
00:14:06affinché
00:14:08non accadano
00:14:09mai più
00:14:10queste
00:14:11atrocità
00:14:12per favore
00:14:14possiamo mandare
00:14:15il video
00:14:15quando
00:14:31Sous-titrage Société Radio-Canada
00:15:01C'est parti !
00:15:31Sous-titrage Société Radio-Canada
00:16:01C'est parti !
00:16:31Lights will guide you home
00:16:39And ignite your bones
00:16:47And I will try to fix you
00:16:53And I will try to fix you
00:16:59And I will try to fix you
00:17:03And I will try to fix you
00:17:11And I will try to fix you
00:17:13And I will try to fix you
00:17:21And I will try to fix you
00:17:23And I will try to fix you
00:17:27And I will try to fix you
00:17:33And I will try to fix you
00:17:35And I will try to fix you
00:17:37So solo che quel 28 giugno del 2023
00:17:41And I will try to fix you
00:17:43And I will try to fix you
00:17:45And I will try to fix you
00:17:47And I will try to fix you
00:17:49And I will try to fix you
00:17:51And I will try to fix you
00:17:53And I will try to fix you
00:17:55And I will try to fix you
00:17:57And I will try to fix you
00:17:59And I will figure you
00:18:01And I will try to fix you
00:18:03nero della spazzatura messa in un carrello della spesa portata al macero, come un rifiuto.
00:18:13Chi abita come me a Roma Nord, d'estate per andare al mare, attraversa Prima Valle, quartiere
00:18:24difficile, ma chi si occupa di violenza maschile sa che tutti i quartieri sono buoni per commettere
00:18:32violenza sulle donne. Però quel quartiere che con gentilezza viene chiamato da qualcuno
00:18:41First Valley per l'endello gentile, io ci passo tante volte e nell'ultimo periodo mi guardavo
00:18:50intorno cercando quel posto con dolore sempre per cercare di capire dove fosse successo. Qualche
00:18:58tempo dopo quella signora piccola in seconda fila, Maria Grazia Passari, la presidente di
00:19:05Salva Mamme, una donna straordinaria, mi invita ad una sua presentazione. A questa presentazione
00:19:14Maria Grazia che raccoglie sempre tutte le mamme disperate che si spende per tutte le donne
00:19:23che hanno bisogno, mi presenta Daniela. Conosco quella sera Daniela, ma non ci diciamo nulla,
00:19:34incontro questa mamma magra, magra, magra, magra, solo occhi, non ci diciamo nulla, non ci raccontiamo
00:19:43nulla, passano i giorni e io lascio sedimentare dentro di me questo pensiero. Passano i giorni, i mesi,
00:19:53poi mi faccio coraggio, mi confido con Maria Grazia e le chiedo, che dice Maria Grazia? Provo a chiederle
00:20:00se ha voglia di raccontare e Maria Grazia mi sprona e mi dice Virginia vai, forse farà bene anche a
00:20:08Daniela e glielo chiedo. E comincia così questa avventura fatta di incontri disparati nei diversi
00:20:18posti di Roma, fuori ad un bar, in un McDonald's, poi sono andata a casa, ho voluto vedere la camera
00:20:26di Michelle, dappertutto. E quella mamma lì che non pesa nemmeno 30 chili, vi racconto
00:20:33questo episodio, ci troviamo una volta da McDonald's, mi doveva dare dei chilometri di documenti,
00:20:41io come al solito sbagata, avevamo appuntamento lì, io esco dalla mia smart per incontrare lei
00:20:49e Gianluca e lascio le portiere aperte, arriva un signore, mi apre la portiera, mi prende la
00:20:57borsa e scappa. Daniela come un fulmine comincia a correre, io impietrita come un carciofo, Daniela
00:21:06corre, corre e acciuffa questo signore, ha una forza in male, 30 chili, si fa chilometri per
00:21:15raggiungere, lo agguanta, lo riempie di pugni e mi porta a fionfante questa borsa. Questa
00:21:22mamma che non so come faccia a reggersi in piedi. E io in questo libro ho voluto raccontare
00:21:31una Michelle diversa, una Michelle che non è solo quella, abbiamo raccontato anche quella
00:21:39del caso di Cronaca, ma abbiamo raccontato una Michelle dagli outfit buffi, abbiamo raccontato
00:21:47una Michelle, quando vi dicevo prima all'inizio non sapevo, perché poi è stata Michelle a
00:21:54venire da me, perché poi scopro che come me voleva fare la criminologa, poi scopro che
00:22:01due giorni prima di morire era stata a Napoli e chiamava la mia città in una maniera esagerata,
00:22:08scopro tante affinità, no? Che era una persona generosissima, che si dava da fare per
00:22:17gli amici, che era sempre pronta a darsi per gli amici. Però mancava ancora qualcosa,
00:22:26non era terminata la missione di Michelle. E allora ho deciso di chiamare a raccolta gli
00:22:34amici, questo libro doveva servire ad altri ragazzi. E allora chiedo a Cecilia, chiedo a
00:22:45Stefania, chiedo a Cristina, chiedo a Claudia, chiedo all'altra Cristina e dico facciamo, scriviamo
00:22:56qualcosa che serva anche agli altri. E allora loro si sono messi a scrivere e ne è venuto
00:23:06fuori un lavoro che possa essere un lavoro utile per gli altri, un lavoro che serva come
00:23:14monito, che serva come un manuale di sopravvenza. Questo è un lavoro che noi mettiamo a disposizione
00:23:23e che speriamo possa essere utile. Grazie.
00:23:40Dopo questa doverosa introduzione che già ci porta nel contesto del libro, io adesso lascio
00:23:49la parola alla senatrice Cecilia Delia per i suoi saluti istituzionali.
00:23:59Grazie, grazie a Virginia e grazie a tutte e tutte voi per essere qui. In realtà io non
00:24:07ho fatto nient'altro che il mio dovere perché credo che sia importante che le istituzioni
00:24:14siano un luogo aperto e che ospitino eventi come questo e in questo caso io credo sia particolarmente
00:24:21significativo che noi diamo accoglienza alla storia di Michelle Causo. Con lei alla storia
00:24:31adesso Virginia ci ha riportato una sequenza di volti che sono vite, che sono persone, che
00:24:39sono state, sono femminicidi che si sono susseguiti e che sono femminicidi contro ragazze. Io penso
00:24:47che questo è un fatto che appunto come è stato detto riguarda la cronaca, è importante come lo si
00:24:54racconta e però che questa guerriglia contro la libertà delle donne è una questione politica.
00:25:02Adesso se uso la parola politica voi pensate immediatamente ai partiti, alle forze politiche,
00:25:06è una questione politica nel senso che riguarda la nostra società, la nostra convivenza, il nostro
00:25:13stare insieme. Non è quel femminicida, quella persona, certo quella persona, quel femminicida
00:25:25va perseguito, ci sono i processi, c'è la magistratura, ci sono gli avvocati, ma noi siamo di fronte a un
00:25:32fatto che come sappiamo è pervasivo e sistematico. Quindi io ringrazio Virginia perché nello stesso
00:25:41tempo ci ha chiesto di affiancarla in questo racconto che restituisce appunto non uno, un numero come
00:25:50noi dobbiamo fare perché dobbiamo tenere anche le statistiche e dobbiamo dire quello che succede
00:25:56e sappiamo quanto è difficile in questo paese. Abbiamo fatto una legge alcuni anni fa e ancora
00:26:01aspettiamo i decreti attuativi, una legge sulle statistiche di genere legate alla violenza maschile
00:26:09contro le donne. Ma abbiamo appunto, ci ha voluto insieme a lei in questo racconto della vita di Michelle
00:26:18assieme alle letture possibili della sua vita ma anche di questo fenomeno e di che cosa sta succedendo.
00:26:26Femminicidi giovanili senza scampo è, come dire, ferisce l'età delle vittime ma colpisce e ferisce
00:26:35l'età anche di chi fa, di chi ammazza queste ragazze. C'è un tema terribilmente attuale, noi veniamo appunto,
00:26:43insomma io una settimana fa ero al funerale di Ilaria Sula a Terni, veniamo da due femminicidi
00:26:51che hanno colpito di nuovo due giovanissime ragazze, due studentesse universitarie che ci dicono
00:27:00che c'è una questione che riguarda, una questione maschile, io non so chiamarla diversamente, che riguarda
00:27:07i loro coetani, la difficoltà a convivere con la loro autonomia e la loro libertà. E quando sono
00:27:16femminicidi giovanili colpisce ancora di più perché forse io avrei, come dire, mi sarei immaginata che gli anni
00:27:27avrebbero sostenuto il cambiamento nelle relazioni tra uomini e donne e che la violenza maschile contro le donne
00:27:36e la sua forma più efferata, che è la fine di una vita, di un'altra vita, insomma sarebbe, in qualche modo
00:27:43si sarebbe risolta nella trasformazione delle relazioni tra uomini e donne, tra ragazze e ragazze.
00:27:52Non avviene, sicuramente la fotografia che noi abbiamo è una fotografia di ragazze forti e determinate
00:27:58che hanno dei progetti di vita, però la fotografia che noi abbiamo, anche se i numeri dicono che i
00:28:04femminicidi in sé sono leggermente diminuite ma sono aumentate tutti, come dire, i reati spia, la violenza e lo
00:28:12stalking e altri reati, la fotografia che noi abbiamo è di un'appunto grandissima difficoltà di tanti uomini
00:28:20e tanti giovani uomini a convivere con la libertà delle donne. E questa è la questione politica.
00:28:25E questa è la questione politica e per affrontare questa questione politica noi abbiamo bisogno di sostenere
00:28:32il cambiamento con una cultura che lo accompagni e di avere le parole giuste, come giustamente diceva
00:28:38il presidente dell'Ordine del Lazio.
00:28:44E le parole giuste le abbiamo cercate e sono state una conquista. E sono state una conquista
00:28:50delle donne, del movimento femminista, di chi ha lavorato sulla violenza. Penso a iniziare
00:28:57dalla parola femminicidio, che prima non si usava, che sta a significare il perché una donna
00:29:04viene uccisa. Non tutti gli omicidi di donne sono femminicidio. E a cominciare dal modo in cui
00:29:11si racconta la loro storia. A me mi ha molto colpito il romanzo di Cristina Rivera Garza,
00:29:18ne parlo anche nel mio intervento, L'invincibile estate di Liliana, che è una grande scrittrice
00:29:23sudamericana che dopo anni riesce a raccontare del femminicidio della sorella e dice perché
00:29:30oggi ho le parole giuste, allora avrei fatto del male a mia sorella. L'avrei, come dire, esposta
00:29:38al giudizio, agli stereotipi, una ragazza che viveva da sola per andare all'università,
00:29:44che usciva. Quindi oggi posso parlare di quel femminicidio e di mia sorella con le parole
00:29:51che abbiamo conquistato. Parole che sempre di più ormai usa anche la magistratura, sempre
00:29:57di più usano anche le giornaliste. Noi dobbiamo anche ringraziare il lavoro che hanno fatto
00:30:04le giornaliste, sono state pochi giorni fa, e la presentazione dei dati dell'osservatorio
00:30:08con la docente Saccà, immagino che poi ne parlerà Silvia Garamboa. Quello che voi state
00:30:16facendo come ordine è molto importante, la formazione di tutti è molto importante, perché
00:30:23io penso che il tema oggi non sia tanto continuare a scrivere norme penali che abbiamo cambiato,
00:30:29ma sia dare sostanza a questo cambiamento culturale. Quindi l'urgenza dell'educazione
00:30:36sessoaffettiva nelle scuole, l'urgenza della formazione congiunta, l'urgenza appunto di dare
00:30:44forza a una cultura che avanza e che ci aiuta a chiedere anche verità e giustizia. Verità
00:30:51per le persone e giustizia. Quindi io ringrazio Virginia perché in questo affronta un tema che
00:31:01veramente dirimente, quello dei femminicidi giovanili e vari capitoli intervengono in modo
00:31:10diverso e ci aiuta ad avere parole per cambiare la realtà, per sostenere il cambiamento e il
00:31:18rispetto della libertà delle donne. Grazie a tutti.
00:31:29Grazie alla senatrice Cecilia Delia e proseguiamo questo, teniamo in piedi questo filo rouge su
00:31:41questa presentazione del libro parlando con un'altra donna che è molto impegnata nella lotta ai
00:31:48femminicidi ed è l'onorevole Stefania Scari che dall'altro è la prima firmataria del Codice
00:31:54Rosso, avvocata, femminista, da sempre molto attenta a questi temi.
00:31:58Buon pomeriggio a tutte, buon pomeriggio a tutti. Innanzitutto io ci tengo a ringraziare
00:32:16Virginia, Virginia Ceravolo. Per me è stato veramente un onore poter dare un piccolissimo
00:32:23contributo. Lei è un'amica, ci tengo a dirlo, è una professionista straordinaria, è una persona
00:32:31umana, empatica. Dico questa parola perché è il cuore di quello che voglio dire. Ringrazio
00:32:37tutte le colleghe, i colleghi, gli esperti, le esperte che hanno dato un fondamentale contributo
00:32:42per un libro che è formazione, prevenzione e soprattutto è fondamentale che venga letto
00:32:49in primis dagli studenti, dalle studentesse perché non si nasce empatici ma lo si diventa
00:32:55stimolando una coscienza perché chi commette quei crimini non vede una persona davanti, non
00:33:05la vede, non vede che davanti c'è una persona. Questo va detto in particolare a una donna,
00:33:10stengo a dare un abbraccio particolare a Daniela Gianluca e genitori di Michelle. Non
00:33:16si può morire a 17 anni nel fiore della vita, con una vita davanti, sogni, idee e in questo
00:33:25modo. Durante il processo la collega ce l'ha spiegato, non c'era assolutamente un gesto
00:33:33umano che possa trapelare un sentimento, un'emozione, una totale incapacità di provare
00:33:41emozioni per quello che si è fatto a una ragazza cotanea di 17 anni. E dopo Michelle
00:33:46sono state uccise altre 150 donne per mano di uomini. E penso alle ultime due ragazze,
00:33:57Laria Sura e Sara Campanella. Ci dovremmo chiedere perché, oppure forse meglio chiedere
00:34:03cosa stiamo facendo per evitarlo, anche perché non sono più casi isolati. È un fenomeno
00:34:09criminale, strutturato, che continua. E sono 40 anni che scriviamo leggi. Sono oltre
00:34:1540 anni che si scrivono leggi e ogni governo emana delle leggi per il contrasto sulla violenza
00:34:20sulle donne. Benissimo. Le leggi sono fondamentali, sono importantissime. Ma se parallelamente
00:34:26non incidiamo sulla cultura e sul cambiare qua, non usciamo. Non usciamo. E questo è un
00:34:35problema serissimo. Perché parallelamente non c'è stata una rivoluzione culturale
00:34:40che andasse ad abbattere questo odio, questa misoginia, questo patriarcato, questo controllo,
00:34:48questo possesso, che ha sempre visto la donna in una condizione di disparità, di sottomissione.
00:34:55E allora se non abbattiamo questo, purtroppo, noi ogni giorno ci troveremo a rimpiangere.
00:35:02però succederà che purtroppo sono nostre figlie, nostri genitori, nostre mamme, nostre
00:35:09amiche. E allora bisogna che giustamente, come diceva Cecilia, si intervenga da subito.
00:35:16Dal momento che Camera e Senato ci sono proposte di legge per introdurre l'educazione affettiva
00:35:21e sessuale dai primi banchi di scuola. E va fatto da subito. Io ci tengo a dirlo che tutti
00:35:27questi casi, lo ripeto, ci tengo a ribadirlo, si reggono sull'assenza totale di empatia
00:35:33o, come la chiamo io, analfabetismo. Analfabetismo. Empatico ed emotivo.
00:35:41Incapaci di capire veramente che cosa stanno facendo. Ragazzi che non ascoltano, che non
00:35:49riconoscono l'altro come individuo libero, con desideri liberi e limiti propri. Ragazzi
00:35:54che confondono l'amore con il possesso e il rispetto con il controllo. Ci tengo a dire
00:35:59che nell'ultima settimana, solo nell'ultima settimana, ho depositato due interrogazioni
00:36:03parlamentari che, anche se apparentemente diverse, sono strettamente legate a questo
00:36:08tema. E ci tengo a farlo presente qui in questa sede istituzionale, perché una riguarda
00:36:14i commenti osceni e irripetibili che sono stati scritti sul web a seguito dei femminicidi
00:36:21di Ilaria Sula e Sara Campanella, da uomini che si definiscono incel, incel, celibi involontari,
00:36:29quali odiano le donne perché da loro rifiutati. Io ho letto quei commenti, sono oltre, oltre
00:36:37il disumano. Siamo oltre. Cioè, una cosa che non è umanamente tollerabile. Secondo questi
00:36:44uomini misogini la colpa di Sara e Ilaria sarebbe stata quella di non accontentarsi, di aver
00:36:50rifiutato qualcuno, di aver scelto liberalmente con chi stare e chi amare. Una colpa che per
00:36:56loro giustifica l'odio e addirittura il femminicidio. Si tratta di decine e decine di gruppi di pagine
00:37:03e forum online che diffondono messaggi di questo tipo. Sono migliaia le pagine che diffondono
00:37:09l'istigazione al femminicidio. L'altra riguarda la presenza di siti web in cui si istiga al suicidio.
00:37:17Ragazzi e ragazzine giovanissimi. E si insegna letteralmente come togliersi la vita fornendo
00:37:25istruzioni dettagliate, consigli su metodi, sostanze, tempi. Lo spunto nasce dalla storia
00:37:32di Fabio Gianfreda che aveva 19 anni. Quando nel dicembre 2020 si è tolto la vita dopo aver
00:37:39ingerito un composto chimico facilmente reperibile online, pagato 30 euro online, che circola
00:37:46liberamente e senza restrizioni, ma letale anche in piccole dosi. Fabio stava vivendo un momento
00:37:52di vulnerabilità e su internet ha trovato non aiuto ma istituzione, proprio l'istruzione dettagliata
00:37:57su come farla finita. Ecco, e torno e chiudo il cerchio. L'empatia è ciò che ci rende
00:38:05umani. È la capacità di mettersi nei panni dell'altro, di provare quello che prova l'altro,
00:38:12di rispettare i suoi confini. Senza l'empatia l'altro smette di essere una persona, diventa
00:38:18un oggetto, qualcosa che posso usare, controllare o distruggere o uccidere. Perciò non mi stancherò
00:38:25mai di dire, chiudo, che l'educazione affettiva e sessuale deve essere introdotta da subito,
00:38:31perché se da subito, fin da piccoli, imparassimo a gestire le emozioni, a reprimere i comportamenti
00:38:38violenti, a comprendere il valore del consenso, del rispetto, dell'empatia, molti femminicidi
00:38:44potrebbero essere evitati. L'altro giorno ero in una scuola matera, i ragazzi non riuscivano
00:38:50neanche a parlare perché non si parlano più, non riescono neanche più a parlarsi, guardano
00:38:55solo il telefono e comunicano tramite il sorriso, il cuore, questo è quello che viene mandato
00:39:01e non riusciva a comunicare perché non sono abituati a parlare e quindi la cultura e chiudo
00:39:07patriarcare, sessista, misogena, di privaricazione sull'altro si può superare solo facendo prevalere
00:39:14una nuova cultura basata sul rispetto reciproco, sulla parità di genere e sulla non violenza
00:39:21e soprattutto con l'empatia e restando umani. Grazie.
00:39:27Grazie all'onorevole Stefania Scari. Adesso io do la parola a Silvia Garambua che è la
00:39:35Presidente di Giulia, un'associazione di donne giornaliste ed è una collega che conosco da
00:39:51tanti anni con la quale ho cominciato il mio impegno sindacale, ordinistico ed ho sempre
00:40:00apprezzato la sua disponibilità nei confronti dei colleghi, la disponibilità a spendersi
00:40:09sui temi delle donne. E poi Silvia, che ha solo qualche anno più di me, mi ha trasmesso
00:40:20una cosa, mi ha dato un insegnamento importante. Quando ci si impegna in queste attività, il
00:40:27sindacato, l'ordine, comunque gli organismi di categoria, e vedo qui il Presidente della
00:40:33Federazione Nazionale della Stampa, Vittorio Di Trapani, che saluto e che anche lui è una
00:40:38persona sensibile a questi temi. Volevo dire che quando ci si impegna in queste situazioni,
00:40:45quando ci si mette a disposizione dei colleghi, bisogna sempre ragionare partendo dal noi e
00:40:50mai dall'io. E questo è un insegnamento che ho ricevuto da Silvia. Prego.
00:40:56Grazie. Io parto con due piccolissime premesse. Anzi, con una premessa delle premesse. Condivido...
00:41:06Cosa devo fare? Ci siamo? Sì. L'Onorevole Ascari parlava dell'empatia. In realtà è anche per me
00:41:16il filo che ci tiene, e dirò di più, che ci tiene da giornalisti. Perché se caschiamo
00:41:24nell'imbroglio di guardare i numeri, certo i numeri sono sovrastanti, i numeri vanno visti,
00:41:31i numeri vanno analizzati, ma ogni storia è una storia. E quindi l'empatia e il riconoscimento
00:41:37della storia è fondamentale anche per noi. L'altra piccola premessa era un ringraziamento
00:41:44vero, sincero, ai genitori di Michelle. La lettera con cui si apre questo libro, va
00:41:53bene, essendo la lettera dei genitori, è ovviamente una lettera commovente, ma è una
00:41:57lettera importante. Perché è una lettera che vuol fare della storia di Michelle una
00:42:03storia che aiuti tutte le altre ragazze. Leggo soltanto una riga. Leggere la storia di
00:42:11Michelle significa dare dignità a tutte le vittime, comprendere gli ostacoli da superare
00:42:16e soprattutto agire per modificare questa drammatica narrativa. L'impegno dei genitori
00:42:24di Michelle nell'aver raccontato, il dolore immagino nell'aver raccontato la storia, ma
00:42:31l'impegno ad andare oltre e a pensare che la storia di Michelle possa servire è molto
00:42:38importante. Intanto è servita, e questa è l'altra piccola premessa, faccio la giornalista
00:42:44ormai vista l'età, soprattutto recensi scolibri, e quindi questo cappello metto ora. Questo
00:42:53è un libro importante, perché io l'ho già accennato a Virginia Ciaravolo, perché è
00:42:59una sorta di vademecum, è un puzzle in cui ci sono le cose fondamentali da sapere quando
00:43:08si parla di femminicidio. Ci sono i numeri, ci sono i dati, c'è l'analisi, c'è quel
00:43:15che è stato fatto, c'è quel che bisogna fare. Tutto ciò insieme al racconto di questa
00:43:21ragazza che prende, al racconto delle fasi processuali, che sono altrettanto importanti,
00:43:27perché il processo è un altro dei momenti di rivittimizzazione, in questo caso rivittimizzazione
00:43:34della famiglia. E quindi questa era l'altra premessa, era il valore di questo libro che
00:43:41secondo me davvero bisogna trovare il modo di diffondere e di parlarne. E vengo a noi,
00:43:49a quello che diceva Dubaldo. Allora, cosa ci fa qua una giornalista? Ora, la giornalista
00:43:57non c'era dentro il libro, se non per alcuni accenni, ma una giornalista, un giornalista
00:44:05secondo me è fondamentale che lavori sulle questioni del femminicidio. Io sono per l'appunto
00:44:15di questa associazione Giulia Giornaliste, che è un'associazione importante, perché noi giornalisti
00:44:23non siamo così tanti, eppure sono più di 400 le giornaliste che hanno anche ruoli fondamentali
00:44:31nei giornali, che sono iscritti a questa associazione. Una associazione nata nel 2011. Ebbene, pochi
00:44:40giorni dopo la nascita della nostra associazione, quando ancora ci riunivamo in modo un po' carbonaro
00:44:49la sera alla chiusura dei giornali, avvenne, parlo del 27 dicembre 2011, mi sono dovuta
00:44:56prendere gli appunti perché, ahimè, la memoria tradisce, venne uccisa una ragazza a Catania,
00:45:02Stefania Noce. In quell'occasione i giornali scrissero di raptus omicida, di un duplice omicidio
00:45:12passionale, di una furia omicida per motivi passionali, che era stata uccisa per gelosia.
00:45:20Non era vero niente. Era tutto sbagliato. Questa ragazza di 24 anni, appartenente agli inizi
00:45:31di Senonora Quando, che andava in piazza per combattere per l'affermazione delle donne,
00:45:40contro la violenza contro le donne, beh, questa ragazza era stata uccisa dal suo ex fidanzato
00:45:48che l'aveva aspettata sotto casa. Di più addirittura si dice che si fosse portata, portato la merenda
00:45:54caso mai avesse dovuto aspettare troppo e che poi l'aveva uccisa a lei e a nonno che cercava
00:46:01di difendere. Va bene? Noi non potevamo accettare che i nostri giornali raccontassero
00:46:09una realtà così distorta. Bisognava raccontare quella storia di una ragazza uccisa, una donna
00:46:18uccisa perché donna. Una donna, si disse allora, uccisa da qualcuno che aveva le chiavi
00:46:24di casa. Esisteva nella letteratura femminista sia il femicidio che il femminicidio, ma sui
00:46:33nostri giornali non c'era nulla del genere. Erano termini tecnici, indicavano le stragi
00:46:39delle donne in Sud America, indicavano eventi particolari e riconosciute dall'ambiente, ma
00:46:46non c'era nulla sui giornali, nulla che ci lasciassero scrivere. Fu, dicevo, in quelle
00:46:51sere carbonare discutendo che decidemmo che femminicidio, per quanto fosse una brutta parola,
00:47:01era quella giusta per raccontare che cosa stava succedendo in questo Paese. Fu difficilissimo
00:47:08farla passare nei nostri giornali. Le colleghe più autorevoli si vedevano correggere dal caporedattore
00:47:15sempre maschi, il termine in omicidio. Nei piccoli giornali, in quegli autoprodotti dove
00:47:23erano direttrici, si riusciva a far passare, ma devo dire grazie a dei colleghi uomini, anzi
00:47:29a Roberto Saviano in particolare, perché su Repubblica, il giorno dopo che un'autorevolissima
00:47:37collega era stata per l'appunto censurata da questo termine, utilizzò il termine femminicidio,
00:47:43finì nei titoli, si incominciò a sbloccare una storia, sia nei giornali, sia alla RAI.
00:47:53Era passata, tanto era passata che l'anno dopo c'è stata la legge che anche se non aveva
00:47:59il termine femminicidio è stata resa nota come la legge sul femminicidio. Quanto sia stato
00:48:07importante raccontare cosa stava succedendo, lo sappiamo perché poi è tutto quello che
00:48:14è venuto dietro, per cui la analizziamo, sappiamo i numeri, contiamo i numeri, raccontiamo le
00:48:22storie. È un lavoro che continuiamo a fare, è stata citata, permettetelo, faccio anche
00:48:28la presenza in sala di Trapani. Per noi è importante lavorare giornaliste e giornalisti
00:48:36insieme. Di Trapani l'altro giorno è stato premiato a Siena al Festival della letteratura
00:48:41proprio perché è un esponente del sindacato dei giornalisti che si batte perché vengano
00:48:49raccontate le storie delle donne nella maniera corretta. Ne siamo molto orgogliose noi, perché
00:48:56vuol dire che si riescono a fare passi avanti se non siamo noi donne, le femministe, le solite,
00:49:04quelle rompiscatole, a lavorare su questi temi. Poi come fanno i giornali? Come scrivono
00:49:10i giornali? Scrivono male, scrivono malissimo. Eppure vi posso assicurare che da quel 2011 quando
00:49:18noi ci siamo messi a studiare via via, giorno per giorno, a fare rassegna stampa su quello
00:49:24che usciva sui nostri giornali è cambiato molto. Prima era tutto un raptus, se una donna
00:49:31veniva uccisa era per un raptus, era per un accesso di gelosia, era perché lei se ne voleva
00:49:38andare come si poteva permettere ciò. Tutte questioni collegate all'animo di lui. Anzi, veniva
00:49:46sempre raccontata la storia dalla parte di lui. Non c'era lei ormai morta, ma c'era
00:49:55lui che, poverino, era disoccupato, era ubriaco, stava male. C'era lui che in ogni caso era
00:50:04vittima. Guardate, ci sono stati dei titoli di giornale da brivido in cui si diceva, in cui
00:50:13si riportava nel titolo l'opinione della madre dell'assassino dicendo che lei era sempre
00:50:18al telefono, oppure del fratello dell'assassino che dichiarava che lei era esasperante. Ora
00:50:26è ovvio che in questo caso si cercano di confezionare giustificazioni da portare poi nei tribunali
00:50:35per rivittimizzando donne che sono state non solo violate ma addirittura uccise. In questi
00:50:45anni, era il 2011, siamo al 2025, molte cose sono cambiate. Sì, nei nostri giornali compare
00:50:54ancora la parola raptus, ma in maniera assolutamente sporadica. Non c'è più questo affanno. Nel frattempo
00:51:01noi, cerco di concludere, vado rapidamente, abbiamo lavorato molto anche sui testi. Abbiamo
00:51:07lavorato facendo un manifesto di Venezia fatto dal sindacato, dal sindacato all'FNSI, insieme
00:51:17a Lucy Gray, insieme a Giulia Giornaliste, nel 2017. Un decalogo per sapere come bisogna
00:51:27scrivere sui giornali. Il fatto che bisogna riconoscere l'eccellenza delle donne che non
00:51:33possono scomparire. L'articolo 21 della Costituzione, che a noi dà la libertà di stampa, impone a noi
00:51:41giornalisti e giornalisti il dovere di fare buona informazione. E si fa buona informazione
00:51:49se si raccontano le donne e gli uomini, non solo mezza società. In questo manifesto si
00:51:58parla per l'appunto di come scrivere, ma soprattutto di come scrivere di violenza. Raccontare dalla
00:52:05parte di lei, evitare le immagini che possono essere offensivo, non lei e lui rubate da un
00:52:15sito internet che si baciano, quando lui in questo momento è l'assassino e lei è la
00:52:21vittima. Siamo andate anche oltre. Il nostro codice deontologico, la carta dei doveri, ne
00:52:29accennava Dubaldo, che se permettetemi complimento perché solo poche ore fa è stato rieletto,
00:52:38la nostra carta dei doveri nel 2021 ha aggiunto un articolo 5 bis in cui obbligava l'attenzione
00:52:51di tutte le giornaliste e i giornalisti nel momento in cui si scrive di violenza contro le
00:52:57donne e di casi di donne. Era una cosa importante perché se noi pensiamo che è soltanto attraverso
00:53:05la cultura che si riesce a convincere tutte e tutti a scrivere in modo diverso e quindi
00:53:13facciamo centinaia di corsi di formazione ai nostri colleghi, era importante anche avere
00:53:22un luogo in cui venivano sanzionati quelli che scrivono proprio male e sbagliano, sono
00:53:27come dire cattivi, non solo non empatici, ma danneggiano l'informazione. Il primo giugno
00:53:37di quest'anno quel codice va in soffitta e compare un nuovo codice deontologico intitolato
00:53:46alle giornaliste e ai giornalisti, cioè per la prima volta si parla di donne e di uomini
00:53:53insieme a fare questo mestiere e l'articolo 5 bis conquista un numero intero a due cifre
00:53:59diventa l'articolo 13. Per noi sono passaggi, mi sembrerà molto burocratico, ma invece sono
00:54:05passaggi importanti perché raccontano una evoluzione all'interno dei media per andare
00:54:11a un'attenzione maggiore verso le donne violate. Ultimo, la senatrice Delia accennava
00:54:20all'osservatorio STEP, sarò brevissima, ma siamo molto contenti di poter dire che quello
00:54:29che è stato il lavoro del manifesto di Venezia, il controllo sui giornali, adesso diventa scientifico,
00:54:35nel senso che c'è un accordo fra l'università La Sapienza, in particolare la direttrice
00:54:42in questo caso di questo osservatorio, la sociologa professoressa Flaminia Sacca e le giornaliste
00:54:50delle commissioni pari opportunità del sindacato, dell'ordine e di Giulia, perché insieme analizziamo
00:54:59i giornali e c'è dunque un approccio scientifico per capire dove sbagliamo e dove facciamo cattiva
00:55:08informazione, perché io resto convinta che insieme alla scuola che è il primo motore, anche l'informazione
00:55:15e parlare a tutti quanti attraverso i media sia fondamentale per incominciare a scalfire quella che non è
00:55:24una eccezionalità, ma è purtroppo una realtà che dobbiamo sconfiggere, quella dei femminicidi.
00:55:31Grazie.
00:55:31Grazie a Silvia Garambia e passiamo a un'altra donna, un'altra grande giornalista, un'altra grande
00:55:50scrittrice che si è sempre battuta a difesa delle donne e parlo di Dacia Maraini che ha scritto
00:55:58la prefazione di questo libro e che è collegata con noi e saluto. Buonasera, buonasera.
00:56:05Buonasera a voi, buonasera. Mi sentite?
00:56:08Sì, sì, benissimo.
00:56:09Bene, mi fa piacere.
00:56:12Penso che, vi ringrazio, grazie. Penso che veramente ho letto con molto interesse questo libro
00:56:19al suo tempo e ho scritto volentieri la prefazione perché secondo me qui c'è dentro sia delle riflessioni
00:56:26che delle informazioni. Le due cose si sommano in maniera però perfetta senza sovrapporsi
00:56:37l'una all'altra e devo dire che io sono rimasta abbastanza impressionata dalle informazioni che
00:56:44vengono fuori da questo libro che mette per esempio in evidenza l'aspetto internazionale di
00:56:52questo fenomeno. Io credo che questo dà al fenomeno un carattere politico e sociale che non ha niente
00:57:01a che vedere con i delitti normali che sono dovuti a questioni di interesse, a questioni di ideologia,
00:57:10a questioni di religione. Questo veramente è come una risposta, diciamo, cioè la violenza contro le donne,
00:57:19come una risposta proprio per il fatto che le donne oggi sono entrate nelle professioni che
00:57:27tradizionalmente non erano aperte alle donne e sono entrate anche con, diciamo, con molto vigore,
00:57:37con molto talento e con molta capacità e questo io credo che mette in allarme chi si sente defraudato
00:57:47di alcuni privilegi. Questo magari chi lo fa, cioè chi usa violenza, non si rende conto di difendere
00:58:00dei privilegi che sono comuni a tutto un mondo, diciamo così, antico, arcaico, di tipo paternalistico.
00:58:09Ecco, non se ne rende conto, però è un po' come un sicario che viene mandato avanti per vendicare
00:58:20la mancanza di questi privilegi. Io la vedo così, ecco, perché quando un fenomeno è così esteso
00:58:28e nel libro lo racconta così bene la nostra amica Virginia, ci sono delle statistiche
00:58:35veramente inquietanti sull'estensione di questo fenomeno che ci deve riguardare perché non è più
00:58:44un fenomeno casuale che fa parte dei delitti comuni. È un fenomeno molto, molto profondo che ha delle
00:58:52radici che secondo me riguardano la questione della identità. Cioè l'identità ha radici profondissime
00:59:02e secondo me riguardano anche per esempio il fenomeno della immigrazione. Anche lì c'è qualcosa che tocca
00:59:10l'identità e la gente ha terrore di essere toccata nelle radici identitarie. E così secondo me
00:59:18l'emancipazione femminile, il fatto che le donne entrino con tanta bravura, con tanta competenza
00:59:26dentro tutti i mestieri, mette in allarme chi ancora crede che la virilità si compone
00:59:34di certi privilegi. Insomma, privilegi che considerano addirittura divini perché pensa che vengano
00:59:40dal cielo, che siano parte della natura, che siano parte di una religione. Ecco, per alcuni uomini,
00:59:48naturalmente alcuni uomini, io non ne faccio una questione di lotta fra i sessi, per alcuni
00:59:54uomini, i più fragili, i più deboli, i più spaventati da questa novità, da questi cambiamenti,
01:00:02non accettano, non accettano i cambiamenti. E quindi a volte anche essendo delle persone
01:00:08normalissime, dei bravi padri di famiglia, possono trasformarsi improvvisamente in assassini
01:00:17proprio perché si sentono deturpati nella loro identità profonda, che è un'identità
01:00:25che non è soltanto un io astratto, ma è qualcosa che ha radici storiche profonde.
01:00:33Quasi 3.000 anni di questi privilegi, alcuni uomini non vogliono rinunciarci. E questo,
01:00:41secondo me, io lo vedo così. Il libro di Virginia, secondo me, lo fa capire molto bene perché
01:00:50è un fenomeno veramente inquietante, pericolosamente sta scivolando nella cronaca, quasi non se ne
01:01:00parla, quasi diventa una quotidianità. Oggi una ragazza, domani un'altra, dopo domani un'altra.
01:01:07E questo è molto, molto grave, molto grave. Cioè bisogna prendere sul serio questo fenomeno,
01:01:15dare al fenomeno un carattere e una visione e un giudizio che appunto è molto profondo,
01:01:25è sociale e antropologico. Non è soltanto un giudizio, diciamo così, legale o in magistratura
01:01:34che si possa risolvere con delle manette o con la prigione. Naturalmente le manette ci
01:01:40vogliono per chi compie dei delitti, però la cosa va molto al di là. È un fatto culturale
01:01:47che ci riguarda tutti, che gli uomini dovrebbero, gli uomini saggi, perché un uomo saggio accetta
01:01:52i cambiamenti, capisce, si adegua, si mette dalla parte delle donne e gli uomini insieme
01:02:00alle donne dovrebbero appunto capire, prendere di petto questa questione con più coraggio,
01:02:08con più determinazione.
01:02:10Grazie a voi, grazie a voi.
01:02:17Che ricordiamo è autrice di tanti libri, tanti saggi che hanno come soggetto proprio
01:02:26le donne. Il suo ultimo libro è un diario degli anni difficili con le donne, ieri, oggi
01:02:33e domani. Grazie per il suo impegno e grazie per il suo contributo a questa presentazione
01:02:38del libro di Virginia Ciaravolo.
01:02:41Grazie a voi e grazie a Virginia e grazie per quello che state facendo per le donne.
01:02:45Grazie.
01:02:48Bene, quindi proseguiamo adesso la presentazione del libro con l'intervento dell'avvocato
01:02:58Claudia Ribrigida, che è l'avvocata difensore della mamma di Cecilia.
01:03:07Mi ha colpito nella sua intervento sul libro il fatto che quando ha avuto il primo incontro
01:03:15con la famiglia di Michelle, quando ha avuto il primo incontro si è accorta subito in quella
01:03:22casa si respirava l'amore che c'era nei confronti di Michelle e anche mi ha colpito leggere poi
01:03:30nei resoconti di cronaca di quei giorni, come lei sia stata subito pronta a respingere il
01:03:40tentativo di difesa dell'omicida che tirava fuori una storia assurda, appunto quella della
01:03:46pistola.
01:03:48Allora io ringrazio tutti i presenti, ringrazio innanzitutto la nostra ospite, la senatrice
01:03:59Delia, le coautrici, ringrazio naturalmente più di tutti e prima la dottoressa Virginia
01:04:09Ciaravolo per questo onore che mi ha reso coinvolgendomi in questo progetto di cui lei
01:04:19è il motore.
01:04:21Volevo anche ringraziare per la loro presenza il procuratore aggiunto di Roma, dottor Giuseppe
01:04:30Cascini e anche il presidente della sezione penale del Tribunale di Latina, dottor Gianluca
01:04:36Soana e la loro presenza è importante perché rappresenta e documenta l'attenzione delle
01:04:45istituzioni dell'autorità giudiziaria, della magistratura rispetto a quei delitti che più
01:04:52toccano le coscienze. Il mio contributo nel libro nasce dall'esperienza processuale, però
01:05:03è stato un modo per guardare oltre quell'esperienza processuale. Noi avvocati come anche magistrati
01:05:11purtroppo interveniamo quando le cose sono già accadute e questo determina un po' un senso
01:05:18come di impotenza, di frustrazione perché per quanto si possa fare quel vaso rotto non
01:05:28si ricostruisce. Quando ci siamo incontrati con Daniela e Gianluca mi chiesero tre cose
01:05:39sostanzialmente. Verità, giustizia e soprattutto la domanda più importante era perché. La verità
01:05:51loro l'hanno avuta perché è stato un processo e un'indagine gestita benissimo dal sostituto
01:05:58procuratore dottoressa Di Stasio che ha consentito proprio di accertare tutto quello che è avvenuto
01:06:06dagli spostamenti, i contatti attraverso la polizia postale che ha dato un contributo fondamentale.
01:06:15si è stato proprio individuato tutto il percorso che poi ha portato a quel tragico delitto.
01:06:26Oltre a quella verità che quindi è stata sicuramente restituita alla famiglia, la famiglia aveva
01:06:36un comprensibile anelito di giustizia. Anche sotto quel profilo il tribunale ha restituito
01:06:45chiaramente nei termini legali una sanzione assolutamente rigorosa e severa in risposta
01:06:54anche alle aspettative ma soprattutto in risposta alla gravità del fatto così come era accaduto.
01:07:01Ma poi la domanda più importante era il perché perché questa è la vera domanda che una mamma
01:07:11ti fa quando succede una cosa del genere. Perché è accaduto? E da questa domanda poi è partita
01:07:18la molla per scrivere questo intervento nel libro della dottoressa Ciaravolo. Il perché anche a questa domanda
01:07:29in realtà restituisce una risposta anche il tribunale che si è occupato della vicenda. Sono stati
01:07:39ricostruiti gli agiti psicologici, è stata fatta una consulenza sull'imputato e questo evento
01:07:51per richiamare anche quanto la relatrice precedente mi illustrava, cioè questo fenomeno del raptus
01:08:02era escluso perché in realtà noi vediamo la punta di questa piramide di antisocialità che è l'omicidio
01:08:13ma sotto la piramide sotto ci sono molte altre condotte antisociali e il processo ha consentito
01:08:23di portarle in evidenza condotte antisociali confluite in contestazioni poi di revenge porn, minacce, violenza privata
01:08:34cioè tutta un'altra serie di reati, cosiddetti reati spia che atomisticamente potevano sembrare
01:08:43magari non gravi certamente come l'omicidio ma che erano indicativi di una condotta di assoluta negazione
01:08:53e del rispetto della legalità e è lì che devono intervenire le istituzioni, è lì che dobbiamo promuovere
01:09:06un percorso di consapevolezza nei confronti dei soggetti deboli, soggetti deboli che devono essere in grado
01:09:13di decifrare anche quei comportamenti ovviamente non estremi come l'omicidio ma comunque dotati
01:09:23di una intrinseca gravità perché la minaccia, il semplice schiaffo da un uomo a una donna, da un ragazzo
01:09:35ad una ragazza è una condotta che determina uno switch nei rapporti personali che deve essere subito stoppato
01:09:44questo contributo che abbiamo dato in termini di acquisizione di maggiore consapevolezza
01:09:53su anche le situazioni pericolose potenzialmente è stato un po' l'obiettivo finale di questo percorso
01:10:05posto in essere attraverso il libro di Virginia. L'omicidio non è un fatto estemporaneo
01:10:13io non credo che una persona uccida se non ha in sé un percorso, un pregresso di maturazione
01:10:24di superamento dei limiti, di determinati limiti, altrimenti non si arriva a determinate
01:10:33conseguenze. Io credo che il processo abbia restituito alla famiglia che saluto con affetto
01:10:42queste risposte alla verità, alla giustizia e ai motivi che ci sono stati perché il processo
01:10:52ha individuato anche i motivi di questa azione criminale che non erano motivi di appagamento
01:11:02di bisogni, non di bisogni ma di capricci direi, più che di bisogni di capricci in assenza di impegno
01:11:11in un contesto di assoluta carenza di empatia che porta ad affermare il potere totale sull'altra
01:11:24l'altra che era una ragazza e che era un'amica dell'omicida. Quindi questa freddezza che io ho percepito
01:11:35proprio fisicamente durante il processo è una freddezza che in realtà presuppone proprio
01:11:43un'assenza totale di empatia e di percezione dell'altro. Io quindi vi ringrazio, vi saluto
01:11:55e leggete il libro.
01:12:04Grazie all'avvocata Claudia De Brigida e concludiamo la serie degli interventi istituzionali con
01:12:13la dottoressa Cristina Benucchi, dirigente psicologa della Polizia Postale. Prego.
01:12:20Grazie, è a me un po' il compito più difficile Virginia. Da quando ci siamo conosciute per
01:12:36un altro percorso bellissimo, il libro precedente, non si è fermata più, non mi ha mollato più
01:12:42e questo è un elemento veramente di cui io la ringrazio profondamente anche come donna,
01:12:48oltre che chiaramente come rappresentante di un'istituzione così importante come la Polizia
01:12:53di Stato e veramente svolgere la mia professione di psicologa in un ambito di polizia lo considero
01:13:02un privilegio quotidiano che mi è stato regalato, non lo so, forse dall'universo, dal destino
01:13:07e Virginia mi ha dato la possibilità di vivere un privilegio ancora più profondo che è quello
01:13:13di partecipare ad un'azione informativa e che racconta anche quello che è il nostro
01:13:19quotidiano come Polizia Postale in un impegno che veramente oggi, dobbiamo dirlo, non sembra
01:13:25mai abbastanza nel proteggere le ragazze e le donne dall'aggressione operata da uomini
01:13:32e da ragazzi. Come Polizia Postale, insieme alla dottoressa Romano, che è la mia dirigente,
01:13:38che è qui presente in sala, abbiamo cercato di restituire, mettere a disposizione quello
01:13:42che conosciamo rispetto a che cosa significa oggi per i ragazzi comunicare o provare a comunicare
01:13:51online e il mondo che gli appartiene, che appartiene ai ragazzi e alle ragazze oggi ha un correlato
01:14:00negli smartphone che si portano dietro e forse non è solo per loro che questi smartphone diventano
01:14:06un po' il diario segreto, lo scrigno dei pensieri e a volte dei deliri, delle proiezioni in un'immagine
01:14:15come forse è stato nel caso di Michelle, di adesione a quello che non è un ideale, è un ideale
01:14:22assolutamente devastante e che produce poi azioni come quella che ha portato via alla vita Michelle.
01:14:31Dobbiamo essere consapevoli come adulti che questo è un mondo che ci appartiene e che appartiene
01:14:37a loro e che deve diventare un po' argomento di discussione anche nelle famiglie perché in quel mondo
01:14:45loro vivono con l'illusione di essere protetti e di potersi nascondere quando e come vogliono
01:14:52il loro profondo e le loro, ripeto, anche aspirazioni terribili.
01:14:59Noi siamo impegnati tutti i giorni come Polizia Postale ad incontrare i ragazzi perché abbiamo capito
01:15:04forse un po' prima degli altri ma perché siamo anche noi degli entusiasti digitali che il loro modo
01:15:10di vedere questo mondo è diverso dal nostro e con tutto l'impegno non ce la facciamo a capire a pieno.
01:15:18Quindi abbiamo bisogno di cercare di realizzare linguaggi complessi, linguaggi che sono fatti di sinergie
01:15:24come quelle che hanno portato alla scrittura di questo libro che è vero, è una testimonianza, racconta una storia,
01:15:31umanizza un delitto, racconta la parte veramente importante di un delitto devastante
01:15:38e che però rispetto al quale dobbiamo fare la fatica di guardare.
01:15:45A me è toccato l'onere di cercare di ricostruire un po' il vissuto e che cosa c'era dietro il comportamento
01:15:53di questo omicida nel tentativo anche di rappresentare l'altra faccia di una storia terribile
01:16:00perché il male va guardato, va osservato, va studiato, va compreso se vogliamo essere efficaci nel prevederlo.
01:16:08Non gli abbiamo dato troppo spazio assolutamente perché Michelle ha bisogno di essere raccontata e conosciuta
01:16:14proprio per diventare l'elemento su cui altri ragazzi possano riflettere
01:16:19e la famiglia ci ha regalato la possibilità di costruire un senso ad un delitto che un vero senso non ce l'ha
01:16:28e che comunque colpisce la sensibilità di tutti noi e è un monito a fare sempre di più, ripeto,
01:16:34a trovare linguaggi e sinergie che possano essere efficaci.
01:16:38Noi come Polizia Postale abbiamo un'antica, posso dirlo, tradizione di contaminazione
01:16:49per cui oggi sono presente qui e sono una psicologa, mezza psicologa, mezza poliziotta
01:16:54e credo che questa contaminazione e questa sinergia, il collaborare, lo scambiarsi i punti di vista
01:17:02sia l'unica vera strategia che dobbiamo cercare di perseguire
01:17:08per rispondere ad un problema concreto, reale, terribile e purtroppo non ancora risolto
01:17:16come l'omicidio di giovani donne e ragazze come Michelle.
01:17:20Grazie.
01:17:24Grazie alla dottoressa Cristina Bonucchi.
01:17:27Quindi siamo alla conclusione di questa presentazione del libro di Virginia Ciaravolo
01:17:36che ci deve far riflettere e che deve tenere viva la memoria di Michelle Causo
01:17:44che sia la memoria di una donna, di una giovane donna, di una ragazza minorenne
01:17:50uccisa per mano di un altro ragazzo minorenne
01:17:57e che vada ricordata con l'immagine di questa ragazza sorridente, una ragazza piena di vita
01:18:04e non per la sintesi giornalistica un po' rude che è stata fatta
01:18:11e che viene ricordata come la ragazza del carrello.
01:18:15Ricordiamola col suo sorriso e la sua voglia di vivere.
01:18:22Invitiamo qui adesso per ritirare anche per farci una foto, farvi una foto che non c'entra niente
01:18:32tutti insieme con i fiori, anche le coautrici che sono Cristina Sartori, Katia Pacelli,
01:18:41Rosaria Romano e Maria Grazia Passeri.
01:18:47Inviterei Passeri, chiedo scusa Passeri
01:18:51e inviterei anche la signora Daniele Bertoneri a giungersi a tutte le donne che sono qui.
01:18:57e grazie a tutti per l'attenzione.
01:19:09Grazie.
01:19:10Grazie.
01:19:11Grazie.
01:19:12Grazie.
01:19:13Grazie.
01:19:14Grazie.
01:19:15Grazie.
01:19:17Grazie.
01:19:18Grazie.
01:19:19Grazie.