Quello che mangiano e beviamo nel corso della giornata influenza, e non poco, come dormiamo. L’impatto del cibo sulla qualità del sonno è noto, e molti esperti suggeriscono di tenere sempre in considerazione l’alimentazione per dormire meglio. Anche il momento in cui mangiamo o beviamo qualcosa influisce sul sonno, e secondo alcune teorie bere un caffè prima di fare un pisolino, il cosiddetto “nappuccino”, darebbe risultati inattesi.
Cos'è il "nappuccino"
Il nappuccino, o “coffee nap”, è considerato un’arma segreta per recuperare le energie, risvegliandosi dal riposino lucidi e concentrati. E anche se bere un caffè prima di dormire sembra essere una delle cose maggiormente controindicate, pare funzionare. Tutto sta nel tempismo: la caffeina, che sia caffè, cappuccino o un’altra bevanda, va assunta poco prima di coricarsi, e il pisolino non deve durare più di 20 minuti. La caffeina infatti fa effetto dopo circa 15 minuti dall’assunzione, e il momento del risveglio deve coincidere con questo “picco”, così da svegliarsi riposati, ma allo stesso tempo lucidi e privi di sonnolenza.
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L’obiettivo è dunque addormentarsi entro 10 minuti dal caffè, e risvegliarsi al massimo 20 minuti dopo. Si tratta di una strategia efficace per combattere l’accumulo di adenosina, molecola che influenza il sonno e che ha un ruolo chiave nel metabolismo cellulare.
Il ruolo di caffeina e adenosina sul riposo
Durante il giorno l’organismo produce sempre più adenosina, che è poi il motivo per cui spesso ci si sente assonati a metà giornata: si tratta di un meccanismo naturale con cui il corpo si prepara al riposo. La caffeina contrasta questo effetto, ma assumerla a inizio giornata porta, inevitabilmente, a un crollo una volta svanito l’effetto.
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La vita media della caffeina nel corpo di media è di circa 3-6 ore, anche se può variare molto da persona a persona. Bere un caffè alle 9, quindi, comporta spesso che intorno all’ora di pranzo l’effetto sia svanito e ci si senta assonnati. Allo stesso tempo è bene non bere troppi caffè per contrastare la produzione di adenosina, perché il corpo potrebbe adattarsi sul lungo termine e richiedere di assumere sempre più caffeina.
Il nappuccino è dunque un buon metodo da provare per chi spesso si ritrova a metà giornata assonnato, ma non vuole fare il pieno di caffè.
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