I Coloni dell'Agro Pontino, coloro che da diverse parti d'Italia arrivarono nell'allora area di Littoria: la loro vicenda è raccontata grazie a un documentario di Gianluca Botti, di Cmunicazione Tecnologica.
Botti, nella sua opera documentaristica, ha raccolto la testimonianza di Annibale Folchi, memoria storica dell'Agro Pontino, purtroppo recentemente scomparso, che ricorda tutto l'iter della Bonifica, dai tentativi che fin dall'epoca romana e poi ancora nel Cinquecento e nel Settecento, imperatori e papi hanno ideato per bonificare l'area, fino all'avvenuta bonifica realizzata nel ventennio, con la nascita di nuove città.
Botti, nella sua opera documentaristica, ha raccolto la testimonianza di Annibale Folchi, memoria storica dell'Agro Pontino, purtroppo recentemente scomparso, che ricorda tutto l'iter della Bonifica, dai tentativi che fin dall'epoca romana e poi ancora nel Cinquecento e nel Settecento, imperatori e papi hanno ideato per bonificare l'area, fino all'avvenuta bonifica realizzata nel ventennio, con la nascita di nuove città.
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00:00Polis, il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti
00:30L'Opera Combattenti era un ente pubblico costituito prima della fine della Prima Guerra Mondiale
00:39proprio per assolvere alla promessa che il governo aveva fatto ai soldati contadini
00:46che alla fine della guerra avrebbe dato loro la terra da coltivare.
00:51Quindi l'Opera Combattenti fu creata per questo fine comprare i terreni incolti
00:59e spropriare quelli scarsamente coltivati, di attrezzarli per la coltivazione e di assegnarli ai soldati.
01:11Quindi il progetto che il Duce propose all'Opera Combattenti
01:14andava perfettamente nei compiti istituzionali dell'Opera Combattenti.
01:20A quel tempo l'Opera Combattenti era dotata di fondi assai cospicui
01:26quindi accettò e presentò il progetto per trasformare dal punto di vista agrario l'Agro Poltino.
01:34Le opere di trasformazione agraria incominciarono il primo gennaio 1932.
01:40La prima cosa che fecero, fare le case, le case coloniche, le opere annesse, le stalle, i pozzi, le concimaie, le porcilaie
01:50e ogni unità poderale avrebbe avuto la casa per consentire alla famiglia colonica di risiedere stabilmente sul podere
02:03e di far fronte a tutte le esigenze del podere e anche del territorio nel quale era inserito il podere.
02:14Contemporaneamente alla bonifica agraria l'Opera Combattenti ha cercato di reclutare
02:21i coloni, i mezzatili che avrebbe dovuto insediare nelle case che stava costruendo.
02:27Allora il problema non era la reperibilità della manodopera perché era un momento anche di disoccupazione,
02:37di difficoltà per il paese e anche nell'ambito del Lazio o nella vicina Campania, Abruzzo, Umbria
02:47Marche avrebbe potuto trovare manodopera da insediare nei poderi.
02:55Ma il governo giustamente si preoccupò della condizione umana ed economica delle popolazioni del Veneto
03:05che a causa della guerra, a causa della crisi economica conseguente erano in una difficoltà estrema rispetto alle popolazioni locali.
03:17Le regioni venete erano più densamente abitate delle regioni meridionali.
03:24Secondo il progetto originario, il suggerimento dato all'Opera Combattenti, due dovevano essere le province venete
03:33a procurare i coloni per l'agropontino.
03:36Il reclutamento per conto dell'Opera Combattenti avvenne per il tramite del Comitato per la Migrazione Interna e la Colonizzazione
03:49che era un organismo che esisteva da metà degli anni venti per favorire l'assunzione della manodopera per i grandi lavori.
03:58Questo comitato organizzò una commissione costituita da un medico, da un funzionario del Comitato stesso
04:07e da un funzionario dell'Opera Combattenti per esaminare le famiglie che erano disponibili
04:15ed erano i doni in grado di affrontare la vita nell'agropontino che non si presentava tra le più facili.
04:26Prima per la manodopera che esigeva, in secondo luogo anche per la salute, perché sicuramente non era un luogo di villeggiatura.
04:34C'era l'esigenza che la famiglia fosse fornita di sufficiente manodopera, minimo 3-4 unità lavorative, quindi adulti,
04:47gente in condizione di lavorare nel pieno delle forze, più naturalmente i piccoli, i vecchi eccetera.
04:54Questa famiglia che doveva venire in agropontino fu designata nella misura di almeno 10 unità.
05:00Nella zona ai confini dell'agropontino le famiglie erano molto più piccole, padre, madre, uno, due, tre figli.
05:10Non esistevano famiglie così numerose e non esistevano in modo rilevante anche nell'Alta Italia,
05:19per cui alcuni potestà, alcuni segretari di partito, alcuni gerarchi suggerirono di unire fratelli,
05:29le parentele, insomma di unire le famiglie in modo da stabilire almeno 10 persone
05:38che avrebbero dovuto fare capo al combattente.
05:43Quindi via via che i poteri venivano attrezzati, le famiglie venivano qui.
05:49I comuni anticipavano la spesa per il trasporto sul treno,
05:53poi l'opera combattente li rilevava con i propri mezzi, per lo più autocarri,
05:59alla stazione ferroviaria di Cisterna, oppure di Nettuno, oppure di Terracina,
06:07a seconda del tragitto che assegnavano ai singoli convogli,
06:11e li portava nei borghi che stava costruendo.
06:16Quindi la famiglia entrava nella casa e nel potere,
06:22ignara dell'ambiente, ignara delle abitudini, senza relazioni.
06:27L'unica relazione che aveva, che era anche uno stato di necessità,
06:33era la direzione aziendale, cioè il personale dell'opera combattenti
06:37che prendeva la famiglia, cioè la colonia, in carico e provvedeva a tutte le esigenze
06:45della famiglia, sia nel dare disposizione per l'esecuzione dei lavori,
06:51sia per il mantenimento, il sostentamento della famiglia,
06:57perché queste famiglie non erano dotate di mezzi propri,
07:01ma erano proprio in una grande difficoltà.
07:04e allora anticipava, quindi finalmente, delle piccole somme di danaro
07:09e poi il vitto, il grano, i generi alimentari, in modo che si sostenesse.
07:18E naturalmente non era una donazione, ma era un'anticipazione, era un prestito.
07:24E ogni volta che effettuava un'anticipazione, sia in natura che in danaro,
07:29segnava su un libretto colonico, dove c'era il dare e l'avere,
07:36per cui a fine anno, al momento del raccolto e della ripartizione del raccolto,
07:43l'opera combattenti dava la quota indispensabile al colono,
07:50che era di due quintali di grano per persona,
07:53e naturalmente si tratteneva le spese che aveva fatto,
07:57per cui il colono si può dire che era quasi in perdita.
08:03Questo lo abiliva in molti casi e lo rendeva anche inquieto,
08:09per cui via via poi l'opera combattenti è stata costretta a rivedere.
08:14Il colono, quindi, venne a Latina senza conoscenze, senza relazioni,
08:21e solo sotto la cura e la direzione personale dell'opera combattenti.
08:28I rapporti non furono buoni,
08:30un po' perché molte famiglie non soddisfacevano le esigenze dell'opera combattenti,
08:37cioè risultarono non sufficientemente adatte a coltivare
08:42e non sufficientemente laboriose.
08:45Poi i rapporti tra i coloni e i fattori,
08:51che erano gli esecutori degli ordini dell'opera combattenti,
08:56non sempre erano buoni,
08:58perché l'opera combattenti aveva messo in atto un'organizzazione di tipo militare,
09:04e quindi questo naturalmente limitava, deprimeva anche l'autonomia del colono,
09:10il suo spirito di iniziativa,
09:13sebbene egli fosse un socio dell'opera combattenti nella gestione del potere,
09:20perché la mezzatria era un contratto associativo,
09:24invece nei primi tempi per tutti i coloni
09:27risultava un rapporto di lavoro subordinato.
09:31E d'altra parte non poteva essere diversamente,
09:36perché il colono aveva bisogno di tutto per vivere e lavorare,
09:42e spessissimo aveva anche bisogno estremo di sapere cosa e come fare
09:48per la coltivazione del terreno.
09:51Anche le relazioni degli nuovi con le popolazioni autoctone
09:55furono abbastanza difficili,
09:59e questo può aver aggravato anche la condizione umana
10:03delle famiglie dei coloni.
10:05Anche il rapporto con l'opera combattenti
10:07fu contrassegnato da azioni, diciamo, riprovevoli,
10:12nel senso che i coloni cercavano di sottrarre,
10:16quanto più era possibile,
10:18all'opera combattenti,
10:19sottrarre alla divisione e al prodotto.
10:24Quindi moltissime famiglie sotto questo aspetto
10:28delusero l'opera combattenti.
10:31Ma il rapporto andò avanti,
10:34perché poi col tempo la pratica, l'esperienza,
10:37anche la buona volontà,
10:39i coloni si applicarono e migliorarono
10:43sia la loro condizione umana che professionale.
10:48Però molti furono quelli che rinunciarono,
10:51che non ce la fece.
10:52E via via che un potere si votava,
10:56rimpiazzavano la famiglia,
10:57rilevando i nominativi dalle liste degli aspiranti
11:01che aveva compilato questo comitato
11:05per la migrazione e la colonizzazione interna.
11:10L'opera combattenti, inizialmente,
11:13ha comprato o espropriato terreni
11:17pagandoli a seconda della resistività
11:20dei singoli terreni,
11:23dalle mille alle duemila,
11:25duemila cinquecento,
11:27di dire lettero.
11:28Una volta che ha fatto le case,
11:32ha fatto le scoline,
11:33ha fatto la riforma agraria,
11:36ha gestito le famiglie coloniche
11:39ed è arrivata al 41,
11:41al momento della messa in vendita,
11:44ha portato il prezzo della terra
11:46a 11-12 mila lire l'ettaro.
11:51Ha cercato di restare la partita non in perdita.
11:56Il che è stato possibile,
11:57per una parte perché poi nel 41,
12:00quando le terre sono state assegnate
12:03proprio per la indisponibilità
12:06della spesa al carico
12:08dell'opera combattenti,
12:10da alcuni coloni,
12:11quelli più bravi,
12:12più intraprendenti,
12:15hanno proceduto all'acquisto
12:16del potere a rate,
12:19raterizzando il costo,
12:22e altri, non potendolo fare,
12:23si sono visti trasformare il contratto
12:26di mezzatria in un contratto di affitto
12:29a cinque anni.
12:30Poi le famiglie più di diseredate,
12:32le famiglie che erano state anche
12:35impoverite dalla guerra,
12:38erano restate così col vecchio contratto,
12:41ma semi-abbandonate.
12:44Perché l'opera combattenti
12:46ha incominciato a smobilitare
12:48il suo apparato organizzativo
12:51e produttivo
12:53a ottobre del 41,
12:55quando sono stati assegnati i poteri
12:57ai coloni,
12:59non a tutti,
13:00ma a chi era in grado di comprare.
13:02E continueremo ad ascoltare
13:07le parole di Annibale Folchi
13:09nel documentario di Gianluca Botti,
13:11ma fra pochissimo,
13:13pochi istanti,
13:13e poi ritorniamo qui,
13:15su Polis.
13:17Polis,
13:18il racconto dei territori
13:20con Massimiliano Cacciotti.