L'attesa logorante dei profughi alle porte dell'Europa

  • 8 anni fa
È poco prima di mezzanotte a Idomeni, in Grecia. Un gruppo di profughi aspetta di poter attraversare il confine con la Macedonia. Ma per chi proviene da città considerate sicure, come Damasco o Bagdad, l’autorizzazione non arriverà.

“Mi piacerebbe andare in Germania – dice una donna siriana – mio marito è là. Sono incinta di nove mesi”

La maggior parte dei profughi sa già che li attendono molte notti da trascorrere a Idomeni. È per questo che si contendono cibo e abiti.
La volontaria Marilena Zarfdjian, di origine armena, non riesce a trattenere le lacrime nel rievocare il dramma di queste persone: “Io sono senza parole… Questi sono esseri umani. Noi viviamo con le nostre comodità, nelle nostre case. Certo che abbiamo i nostri problemi, e che c‘è la crisi economica… ma qui si parla di sopravvivenza”.

I volontari di Salonicco distribuiscono cibo anche di notte.
Ogni giorno caricano un camion con generi di prima necessità donati da gente comune.

Uno di loro, Dimitris Papageorgi

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