http://www.pupia.tv - Rimini - Urla, minacce e spintoni verso i bimbi di una scuola materna. Con questa accusa è finita agli arresti domiciliari un’insegnante di 61 anni, già sospesa dal servizio per 10 giorni nel 2010 a causa della sua aggressività.
Oggi i carabinieri hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Fiorella Casadei, scaturita dagli elementi acclarati dal personale del Nucleo operativo della compagnia carabinieri di Rimini e sostenuti dal sostituto pm Davide Ercolani. Il giudice, che procede per il reato di maltrattamenti, ritiene che ci sia il rischio della recidiva.
Le indagini dei militari, condotte attraverso sistemi di intercettazione video-ambientali, erano iniziate su segnalazione di un’altra insegnante che aveva raccontato di aver assistito in diverse occasioni a una serie di condotte aggressive e violente tenute dalla collega nei confronti dei piccoli a lei affidati nella sua sezione. Tali comportamenti stavano ingenerando nei bimbi stati di ansia e terrore.
Le dichiarazioni della collega hanno trovato fin da subito un riscontro nelle immagini acquisite dai carabinieri a partire dal febbraio di quest’anno, e dalle quali è emerso il comportamento della donna con i minori.
I bambini venivano sgridati e minacciati, strattonati più volte solo perché non erano in grado di tirarsi su da soli i pantaloni oppure perché non riuscivano a raggiungere in tempo un luogo nell’aula dove l’insegnante aveva deciso di radunarli.
Insomma, una situazione “abituale” di insostenibile disagio fisico ma soprattutto psicologico, che può, a dire del perito Cavalli, nominata dal pubblico ministero, causare danni irreparabili nelle relazioni comportamentali e sul sistema cognitivo e di apprendimento di soggetti in età evolutiva quali appunto i bimbi in questione. (22.04.16)
Oggi i carabinieri hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Fiorella Casadei, scaturita dagli elementi acclarati dal personale del Nucleo operativo della compagnia carabinieri di Rimini e sostenuti dal sostituto pm Davide Ercolani. Il giudice, che procede per il reato di maltrattamenti, ritiene che ci sia il rischio della recidiva.
Le indagini dei militari, condotte attraverso sistemi di intercettazione video-ambientali, erano iniziate su segnalazione di un’altra insegnante che aveva raccontato di aver assistito in diverse occasioni a una serie di condotte aggressive e violente tenute dalla collega nei confronti dei piccoli a lei affidati nella sua sezione. Tali comportamenti stavano ingenerando nei bimbi stati di ansia e terrore.
Le dichiarazioni della collega hanno trovato fin da subito un riscontro nelle immagini acquisite dai carabinieri a partire dal febbraio di quest’anno, e dalle quali è emerso il comportamento della donna con i minori.
I bambini venivano sgridati e minacciati, strattonati più volte solo perché non erano in grado di tirarsi su da soli i pantaloni oppure perché non riuscivano a raggiungere in tempo un luogo nell’aula dove l’insegnante aveva deciso di radunarli.
Insomma, una situazione “abituale” di insostenibile disagio fisico ma soprattutto psicologico, che può, a dire del perito Cavalli, nominata dal pubblico ministero, causare danni irreparabili nelle relazioni comportamentali e sul sistema cognitivo e di apprendimento di soggetti in età evolutiva quali appunto i bimbi in questione. (22.04.16)
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