• 8 anni fa
http://www.pupia.tv - Albano Laziale (Roma) - I finanzieri del comando provinciale di Roma hanno sottoposto a confisca 18 aziende (tra società di persone e di capitali), immobili, auto/motoveicoli e numerosi rapporti finanziari, per un valore complessivo pari ad di oltre 43 milioni di euro, riconducibili a componenti del cosiddetto “Gruppo Anderlucci”, facente capo ad Sergio Anderlucci, già deferito all’autorità giudiziaria per violazione della normativa sugli stupefacenti e ritenuto pericoloso per la sicurezza e la pubblica moralità.

Le indagini patrimoniali, coordinate dalla Procura di Velletri, hanno consentito di confermare le evidenze investigative in precedenza acquisite, in ordine all’esistenza di un gruppo criminale che - attingendo a risorse finanziarie rinvenienti principalmente dallo spaccio e dal traffico di sostanze stupefacenti - ha costituito una serie di società aventi prevalentemente sede nel Comune di Albano Laziale e operanti in svariati settori economici, alcune delle quali poi utilizzate per la commissione di ulteriori illeciti di natura penale tributaria.

In particolare, scrive il Giudice della prevenzione, “il ‘sistema’ architettato dal gruppo prevedeva di mettere in liquidazione, di volta in volta, una delle cooperative, in modo che i contratti attribuiti a tale soggetto giuridico, in fase di estinzione, venissero trasferiti ad un nuovo soggetto giuridico, tanto che, se non fosse intervenuto, provvidenzialmente, il sequestro di prevenzione disposto nell’ambito del presente procedimento, verosimilmente l’intero ‘marchingegno’ sarebbe andato a buon fine senza che ne rimanesse traccia… l’intero meccanismo permetteva al gruppo di non versare (come in effetti non ha mai versato) imposte allo Stato”.

Gli accertamenti patrimoniali sviluppati dagli specialisti del Gruppo investigazione criminalità organizzata del Nucleo Polizia Tributaria di Roma, che hanno riguardato 122 entità, tra persone fisiche e giuridiche, hanno permesso, in buona sostanza, di ricostruire compiutamente la fitta rete degli interessi commerciali dei proposti e l’entità degli investimenti effettuati, localizzati sempre nell’area dei Castelli Romani, tra Albano Laziale e Genzano di Roma, servendosi, per tale scopo, anche di ulteriori soggetti, facenti parte dei rispettivi nuclei familiari ovvero di terzi “prestanome”.

A fronte dell’accumulazione di tale ingente patrimonio, del tutto insussistenti sono risultati i profili reddituali emergenti dalle dichiarazioni dei redditi, facendo così emergere una palese sperequazione. L’ambito di operatività delle aziende nel tempo avviate da parte degli indagati, ha riguardato svariati settori commerciali, tra cui quello delle costruzioni edili. Ed è proprio in tale contesto che il gruppo Anderlucci era addirittura riuscito ad introdursi negli appalti con gli Enti Locali: in particolare, una delle aziende oggetto di sequestro, nel luglio 2014, ha realizzato un complesso immobiliare destinato ad ospitare una scuola materna ed un asilo nido ed ha avuto accesso, tra l’altro, a contributi del Fse (Fondo Sociale Europeo).

A seguito dell’estromissione dei precedenti gestori, in forza del sequestro disposto dal Tribunale di Roma, l’Amministrazione Giudiziaria nominata, seppur tra numerose difficoltà, sviluppava e portava a conclusione i lavori appaltati - rilevati in fase iniziale - rendendoli alla collettività nell’aprile 2016, con l’inaugurazione ufficiale del progetto “Cecchina 2”, sito nell’Area Plus del comune di Albano Laziale.

Contestualmente alla confisca di beni, applicata la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza nei confronti di 5 persone, con la previsione dell’obbligo di soggiorno per tre di loro. (18.06.16)

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