La Repubblica Moldova resta impantanata nell’incertezza dopo una storica giornata elettorale destinata a segnare il cammino dell’ex-Repubblica sovietica, accanto alla Russia oppure verso l’Unione Europea.
Il candidato alla Presidenza Igor Dodon, apertamente filorusso, ha ottenuto la maggioranza dei voti: il 48,2% secondo i dati forniti dalla Commissione Elettorale Centrale.
La candidata europeista Maia Sandu è stata protagonista di una notevole rimonta durante lo spoglio delle schede nella capitale Chisinau dove era data favorita. Ha ottenuto il 37,5%.
Ora l’attesa potrebbe prolungarsi per capire se sarà o meno necessario andare al secondo turno che in tal caso si terrebbe il prossimo 13 novembre.
Soltanto uno degli altri 7 candidati ha superato la sbarra del 5% delle preferenze. È la prima volta dal 1997 che sono gli elettori a scegliere il Capo dello Stato, finora nominato dal Parlamento.
Il candidato alla Presidenza Igor Dodon, apertamente filorusso, ha ottenuto la maggioranza dei voti: il 48,2% secondo i dati forniti dalla Commissione Elettorale Centrale.
La candidata europeista Maia Sandu è stata protagonista di una notevole rimonta durante lo spoglio delle schede nella capitale Chisinau dove era data favorita. Ha ottenuto il 37,5%.
Ora l’attesa potrebbe prolungarsi per capire se sarà o meno necessario andare al secondo turno che in tal caso si terrebbe il prossimo 13 novembre.
Soltanto uno degli altri 7 candidati ha superato la sbarra del 5% delle preferenze. È la prima volta dal 1997 che sono gli elettori a scegliere il Capo dello Stato, finora nominato dal Parlamento.
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