Tre anni fa il Sewol si inabissò in mare causando la morte di 304 persone, fra loro, la maggioranza erano studenti che si stavano recando in gita scolastica sull’isola di Jindo.
In Corea del sud sono cominciate le operazioni per riportare il relitto a terra. Il traghetto, di oltre 8mila tonnellate, riposava su una fiancata, a 44 metri di profondità. È stato affiancato da due piattaforme a partire dalle quali, grazie a dei cavi d’acciaio, è stato risollevato a fior d’acqua.
Le operazioni continueranno con il posizionamento sotto alla chiglia, di un’altra piattaforma, questa semi-sommergibile, che trasporterà la nave una novantina di chilometri a sud-ovest del luogo del naufragio, al porto di Mokpo, dove il battello verrà prima di tutto ispezionato.
Mancano infatti all’appello ancora 9 dispersi e i familiari, molti dei quali hanno voluto assistere alle operazioni da vicino, sperano che il relitto restituisca i resti dei loro cari.
Una terribile serie di errori e mancanze
Il dramma si era verificato per una serie di errori umani. Intanto l’imbarcazione era stata modificata per consentire l’accoglienza di un maggior numero di passeggeri, cosa che l’aveva resa troppo pesante (almeno tre volte più pesante del consentito, secondo quanto emerse dall’inchiesta). Un equipaggio inesperto e altre irregolarità avevano fatto il resto.
Il capitano, Lee Jun-Seok , sorta di Schettino locale, è stato condannato all’ergastolo e altri membri dell’equipaggio a diverse pene, dai due ai 14 anni di carcere. Malgrado il pericolo, a bordo infatti non era stato dato l’ordine di evacuazione e anche ai passeggeri era stato ordinato di non muoversi dalle cabine. Tutti coloro che avevano obbedito, in particolare i liceali, sono morti; il capitano, invece, era stato fra i primi a salire su una scialuppa, mettendosi così in salvo.
Colpito da un ordine di cattura, Chonghaejin , il proprietario della compagnia che operava il traghetto, a lungo latitante, è stato ritrovato morto in aperta campagna, tempo dopo la sua fuga, in circostanze rimaste oscure.
Il premier coreano dell’epoca Chung Hong-won si era dimesso a causa delle polemiche che aveva suscitato l’incidente. Ma anche la presidente Park Geun-Hye , oggi sotto procedura di impeachement, era stata fortemente criticata per la sua assenza, in un momento di grande dolore popolare nel paese. Una macchia che le è rimasta addosso, tanto che,durante le manifestazioni di piazza che hanno portato alla sua disgrazia politica, la sua foto è stata vista spesso accanto a quella delle vittime del naufragio.
Fiocchi gialli
All’epoca, per esprimere dolore, solidarità e indignazione, i sudcoreani si sono messi a indossare un fiocco giallo . Lo stesso simbolo è tornato d’attualità in questi giorni, con le operazioni di ripescaggio del Sewol, come si può vedere da questo tweet:
Today, the wreckage of Sewol Ferry is uplifted in the sea. And this phenomenon comes up in the sky!!!#RibbonInTheSky #BAP #Remember041
In Corea del sud sono cominciate le operazioni per riportare il relitto a terra. Il traghetto, di oltre 8mila tonnellate, riposava su una fiancata, a 44 metri di profondità. È stato affiancato da due piattaforme a partire dalle quali, grazie a dei cavi d’acciaio, è stato risollevato a fior d’acqua.
Le operazioni continueranno con il posizionamento sotto alla chiglia, di un’altra piattaforma, questa semi-sommergibile, che trasporterà la nave una novantina di chilometri a sud-ovest del luogo del naufragio, al porto di Mokpo, dove il battello verrà prima di tutto ispezionato.
Mancano infatti all’appello ancora 9 dispersi e i familiari, molti dei quali hanno voluto assistere alle operazioni da vicino, sperano che il relitto restituisca i resti dei loro cari.
Una terribile serie di errori e mancanze
Il dramma si era verificato per una serie di errori umani. Intanto l’imbarcazione era stata modificata per consentire l’accoglienza di un maggior numero di passeggeri, cosa che l’aveva resa troppo pesante (almeno tre volte più pesante del consentito, secondo quanto emerse dall’inchiesta). Un equipaggio inesperto e altre irregolarità avevano fatto il resto.
Il capitano, Lee Jun-Seok , sorta di Schettino locale, è stato condannato all’ergastolo e altri membri dell’equipaggio a diverse pene, dai due ai 14 anni di carcere. Malgrado il pericolo, a bordo infatti non era stato dato l’ordine di evacuazione e anche ai passeggeri era stato ordinato di non muoversi dalle cabine. Tutti coloro che avevano obbedito, in particolare i liceali, sono morti; il capitano, invece, era stato fra i primi a salire su una scialuppa, mettendosi così in salvo.
Colpito da un ordine di cattura, Chonghaejin , il proprietario della compagnia che operava il traghetto, a lungo latitante, è stato ritrovato morto in aperta campagna, tempo dopo la sua fuga, in circostanze rimaste oscure.
Il premier coreano dell’epoca Chung Hong-won si era dimesso a causa delle polemiche che aveva suscitato l’incidente. Ma anche la presidente Park Geun-Hye , oggi sotto procedura di impeachement, era stata fortemente criticata per la sua assenza, in un momento di grande dolore popolare nel paese. Una macchia che le è rimasta addosso, tanto che,durante le manifestazioni di piazza che hanno portato alla sua disgrazia politica, la sua foto è stata vista spesso accanto a quella delle vittime del naufragio.
Fiocchi gialli
All’epoca, per esprimere dolore, solidarità e indignazione, i sudcoreani si sono messi a indossare un fiocco giallo . Lo stesso simbolo è tornato d’attualità in questi giorni, con le operazioni di ripescaggio del Sewol, come si può vedere da questo tweet:
Today, the wreckage of Sewol Ferry is uplifted in the sea. And this phenomenon comes up in the sky!!!#RibbonInTheSky #BAP #Remember041
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