http://www.pupia.tv - Adrano (Catania) - Inchiodato uno dei più pericolosi clan del triangolo della morte. La Squadra Mobile di Catania e il Commissariato di Adrano ha sferrato un duro colpo al clan Scalisi, alleato storico dei Laudani di Catania. Sono 39 gli arresti eseguiti dalla polizia su delega della Procura Distrettuale Antimafia di Catania.
Gli indagati sono accusati, a vario titolo, dei "reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, con l’aggravante di essere l’associazione armata, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio delle medesime, tentato omicidio, estorsione, rapina, furto, ricettazione, reati in materia di armi, danneggiamento seguito da incendio, con l’aggravante di aver commesso il fatto in nome e per conto dell’associazione di tipo mafioso denominata clan Scalisi e al fine di agevolarne le attività illecite".
Una lunga sequela di contestazioni quelle elencate nell'ordinanza di custodia cautelare che gli uomini della Squadra Mobile di Catania e del Commissariato di Adrano hanno notificato questa mattina agli arrestati finiti in manette. Arrestati anche coloro che sono considerati i vertici dell'organizzazione criminale che semina il terrore nel territorio adranita. A partire da Pippo Scarvaglieri, ritenuto il capo operativo della cosca referente dei Mussi i Ficurinia.
L'inchiesta, i cui dettagli saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa, ha ricostruito la carta delle estorsioni del clan. In particolare la famiglia Scalisi sottoponeva sistematicamente ad estorsione "la gran parte delle attività commerciali ubicate in territorio adranita, in primo luogo il mercato ortofrutticolo".
Le indagini inoltre hanno permesso di cristallizzare gli accordi tra gli Scalisi e il clan Santangelo, che addirittura sarebbe diventato il fornitore di droga della famiglia oggi azzerata dall'operazione Illegal Duty. La malavita di Adrano sta vivendo un momento di forte fibrillazione anche in conseguenza delle pesanti defezioni che si sono registrati negli ultimi anni, quattro i pentiti che stanno raccontando nomi e affari della criminalità organizzata adranita alla magistratura. (11.07.17)
Gli indagati sono accusati, a vario titolo, dei "reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, con l’aggravante di essere l’associazione armata, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio delle medesime, tentato omicidio, estorsione, rapina, furto, ricettazione, reati in materia di armi, danneggiamento seguito da incendio, con l’aggravante di aver commesso il fatto in nome e per conto dell’associazione di tipo mafioso denominata clan Scalisi e al fine di agevolarne le attività illecite".
Una lunga sequela di contestazioni quelle elencate nell'ordinanza di custodia cautelare che gli uomini della Squadra Mobile di Catania e del Commissariato di Adrano hanno notificato questa mattina agli arrestati finiti in manette. Arrestati anche coloro che sono considerati i vertici dell'organizzazione criminale che semina il terrore nel territorio adranita. A partire da Pippo Scarvaglieri, ritenuto il capo operativo della cosca referente dei Mussi i Ficurinia.
L'inchiesta, i cui dettagli saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa, ha ricostruito la carta delle estorsioni del clan. In particolare la famiglia Scalisi sottoponeva sistematicamente ad estorsione "la gran parte delle attività commerciali ubicate in territorio adranita, in primo luogo il mercato ortofrutticolo".
Le indagini inoltre hanno permesso di cristallizzare gli accordi tra gli Scalisi e il clan Santangelo, che addirittura sarebbe diventato il fornitore di droga della famiglia oggi azzerata dall'operazione Illegal Duty. La malavita di Adrano sta vivendo un momento di forte fibrillazione anche in conseguenza delle pesanti defezioni che si sono registrati negli ultimi anni, quattro i pentiti che stanno raccontando nomi e affari della criminalità organizzata adranita alla magistratura. (11.07.17)
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