http://www.pupia.tv - Salerno - Vasta operazione dei carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore nell’agro nocerino-sarnese. Oltre cento militari, con l’ausilio di unità cinofile e il supporto aereo di un elicottero, hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari - emessa dal Gip del Tribunale di Salerno, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia - nei confronti di 16 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di “estorsione”, “usura”, lesioni personali” e “trasferimento fraudolento di valori”, tutti aggravati dal metodo mafioso ovvero dalle finalità di agevolare sodalizi di tipo mafioso.
Nel mirino delle forze dell'ordine gli esponenti del clan Matrone di Scafati/Boscoreale, del clan Cesarano, del clan Ridosso Loreto: contestate numerose estorsioni a imprese, aziende di pulizia e non solo. Si indaga anche sui rapporti tra i clan locali tra Vesuviani, Scafati e Agro. Tra gli arrestati ci sarebbe il figlio di un noto boss locale, Michele Matrone, figlio di Franchino a' belva peuna presunta estorsione.
Si indaga sull'alleanza tra Scafati e Castellammare e sul ruolo di Luigi Di Martino, esponente del clan stabiese, anche sugli affari di Scafati e dintorni.
Il provvedimento scaturisce dalle risultanze di una articolata attività investigativa condotta da quel nucleo operativo e radiomobile coordinata dall’antimafia di Salerno, in seguito all'arresto, avvenuto nel settembre 2015, di un gruppo di esponenti del clan Ridosso - Loreto dedito alle estorsioni in danno di commercianti nel territorio di Scafati e che porto alla cattura dei vertici di quella organizzazione criminale anche per referati i delitti di omicidio commessi in contesto associativo agli inizi degli anni 2000 (Omicidio Muollo Luigi e tentato omicidio Di Lauro Generoso).
Nel corso delle indagini, condotte attraverso l'esame di prove documentali ed escursioni testimoniali, riscontrate con dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia, sono emersi stretti contatti, tesi ad una spartizione del Territorio Scafatese e limitrofa aria pompeiana, tra le due consorterie di tipo camorristico attiva in zona, il clan Loreto - Ridosso di Scafati, il clan Matrone ed il clan Cesarano di Pompei - Castellammare di Stabia.
In particolare si è accertato che i due gruppi, tra gli anni 2004 e 2016, avevano avanzato, anche con metodi violenti, plurime richieste estorsive in danno di imprenditori e commercianti della zona consistenti in nazioni di denaro ovvero elargizione di beni e prestazioni per importi complessivi pari a circa 400mila euro.
Inoltre, il clan Ridosso - Loreto, attraverso la costituzione di 3 imprese societarie, intestate a prestanome e che sono state sottoposte a sequestro preventivo unitamente ai rispettivi conti correnti bancari imponeva gli appalti per il servizio di pulizie presso il centro commerciale Plaza e la sala Bingo di Scafati nonché, con il placet dell'altro gruppo criminale che manteneva il la pronto controllo delle richieste di denaro presso l'omologa sala giochi bingo sita nel limitrofo comune di Pompei.
Tra i destinatari del provvedimento odierno, eseguito anche con il supporto di militari delle compagnie di Torre Annunziata e Castellammare di Stabia, oltre che con la attiva collaborazione delle Gico della Guardia di Finanza di Salerno, autore delle indagini societarie patrimoniali, figurano l'attuale reggente del clan Cesarano, Luigi Di Martino, detto ‘Gigino o' profeta’, Michele Matrone, figlio dell'ergastolano Francesco detto “a' belva”, nonché Andrea Spinelli, già arrestato nello scorso mese di novembre per analoghi episodi estorsivi. (15.12.16)
Nel mirino delle forze dell'ordine gli esponenti del clan Matrone di Scafati/Boscoreale, del clan Cesarano, del clan Ridosso Loreto: contestate numerose estorsioni a imprese, aziende di pulizia e non solo. Si indaga anche sui rapporti tra i clan locali tra Vesuviani, Scafati e Agro. Tra gli arrestati ci sarebbe il figlio di un noto boss locale, Michele Matrone, figlio di Franchino a' belva peuna presunta estorsione.
Si indaga sull'alleanza tra Scafati e Castellammare e sul ruolo di Luigi Di Martino, esponente del clan stabiese, anche sugli affari di Scafati e dintorni.
Il provvedimento scaturisce dalle risultanze di una articolata attività investigativa condotta da quel nucleo operativo e radiomobile coordinata dall’antimafia di Salerno, in seguito all'arresto, avvenuto nel settembre 2015, di un gruppo di esponenti del clan Ridosso - Loreto dedito alle estorsioni in danno di commercianti nel territorio di Scafati e che porto alla cattura dei vertici di quella organizzazione criminale anche per referati i delitti di omicidio commessi in contesto associativo agli inizi degli anni 2000 (Omicidio Muollo Luigi e tentato omicidio Di Lauro Generoso).
Nel corso delle indagini, condotte attraverso l'esame di prove documentali ed escursioni testimoniali, riscontrate con dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia, sono emersi stretti contatti, tesi ad una spartizione del Territorio Scafatese e limitrofa aria pompeiana, tra le due consorterie di tipo camorristico attiva in zona, il clan Loreto - Ridosso di Scafati, il clan Matrone ed il clan Cesarano di Pompei - Castellammare di Stabia.
In particolare si è accertato che i due gruppi, tra gli anni 2004 e 2016, avevano avanzato, anche con metodi violenti, plurime richieste estorsive in danno di imprenditori e commercianti della zona consistenti in nazioni di denaro ovvero elargizione di beni e prestazioni per importi complessivi pari a circa 400mila euro.
Inoltre, il clan Ridosso - Loreto, attraverso la costituzione di 3 imprese societarie, intestate a prestanome e che sono state sottoposte a sequestro preventivo unitamente ai rispettivi conti correnti bancari imponeva gli appalti per il servizio di pulizie presso il centro commerciale Plaza e la sala Bingo di Scafati nonché, con il placet dell'altro gruppo criminale che manteneva il la pronto controllo delle richieste di denaro presso l'omologa sala giochi bingo sita nel limitrofo comune di Pompei.
Tra i destinatari del provvedimento odierno, eseguito anche con il supporto di militari delle compagnie di Torre Annunziata e Castellammare di Stabia, oltre che con la attiva collaborazione delle Gico della Guardia di Finanza di Salerno, autore delle indagini societarie patrimoniali, figurano l'attuale reggente del clan Cesarano, Luigi Di Martino, detto ‘Gigino o' profeta’, Michele Matrone, figlio dell'ergastolano Francesco detto “a' belva”, nonché Andrea Spinelli, già arrestato nello scorso mese di novembre per analoghi episodi estorsivi. (15.12.16)
Category
🗞
Novità