Migliaia di passeggeri e centinaia di camion bloccati in Catalogna, in particolare sulla tratta in direzione della Francia, a Barcellona e a Girona. È l’effetto della mobilitazione organizzata dagli indipendentisti catalani, entrati in azione per chiedere la scarcerazione dei loro leader. Lo sciopero, convocato dall’intersindacale catalana, ha creato disagi ad almeno 150.000 viaggiatori, per strada come sui trasporti pubblici.
“Il significato di questo blocco dei treni” dice un manifestante “è far sentire la nostra voce, il perché stiamo lottando. Perché non sembra che fino ad ora ci abbiamo ascoltato molto invece in questo modo non si può far finta di niente”.
Tra chi resta in attesa che il proprio treno possa ripartire, ci sono le critiche ma anche la condivisione.
“Non hanno niente di meglio da fare. Semplicemente. È gente che non ha niente di meglio da fare. Stanno qui a dar fastidio a chi deve lavorare” dice un viaggiatore.
“Mi sembra una gran bella cosa” afferma invece un altro passeggero rimasto bloccato. “In questo Paese tutti si chiedono dove siano i giovani che muovono il Paese. In momenti difficili come questo eccoli qua i giovani che vengono fuori, e si mobilitano per costruire il loro futuro. Da giovane negli Anni Ottanta ho fatto la stessa cosa. Non abbiamo ottenuto il risultato che cercavamo. Speriamo che loro ci riescano”.
Nella giornata di mobilitazione centinaia di sostenitori dell’indipendenza catalana si sono radunati in piazza Sant Jaume e, in serata, migliaia di persone hanno riempito al piazza della Cattedrale. Tra i canti indipendentisti e una parola ricorrente: libertà. Assieme al nome di Carles Puidgemont Presidente.
“Il significato di questo blocco dei treni” dice un manifestante “è far sentire la nostra voce, il perché stiamo lottando. Perché non sembra che fino ad ora ci abbiamo ascoltato molto invece in questo modo non si può far finta di niente”.
Tra chi resta in attesa che il proprio treno possa ripartire, ci sono le critiche ma anche la condivisione.
“Non hanno niente di meglio da fare. Semplicemente. È gente che non ha niente di meglio da fare. Stanno qui a dar fastidio a chi deve lavorare” dice un viaggiatore.
“Mi sembra una gran bella cosa” afferma invece un altro passeggero rimasto bloccato. “In questo Paese tutti si chiedono dove siano i giovani che muovono il Paese. In momenti difficili come questo eccoli qua i giovani che vengono fuori, e si mobilitano per costruire il loro futuro. Da giovane negli Anni Ottanta ho fatto la stessa cosa. Non abbiamo ottenuto il risultato che cercavamo. Speriamo che loro ci riescano”.
Nella giornata di mobilitazione centinaia di sostenitori dell’indipendenza catalana si sono radunati in piazza Sant Jaume e, in serata, migliaia di persone hanno riempito al piazza della Cattedrale. Tra i canti indipendentisti e una parola ricorrente: libertà. Assieme al nome di Carles Puidgemont Presidente.
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