L'eredità dello zio buonanima è un film del 1974, diretto da Alfonso Brescia, remake del film: L'eredità dello zio buonanima di Amleto Palermi del 1934.
Franco Favazza è il povero nipote di un ricco zio che muore donandogli una grande eredità. Però Franco, dopo il funerale, deve vedersela con gli altri nipoti, e anche con i legali che hanno assistito il vecchio nel firmare il testamento. Infatti anche gli avvocati intendono approfittare della morte dell'uomo per ricavarne qualche guadagno. Quando tutto sta per finire in frantumi, improvvisamente Franco si accorge di un quadro dello zio che ha in casa sua, rendendosi conto che l'opera appartiene al famosissimo pittore Caravaggio. Vendendolo, i debiti che Franco aveva con degli strozzini vengono estinti, e con il resto dei soldi ricavati può finalmente vivere sereno.
Franco Favazza è il povero nipote di un ricco zio che muore donandogli una grande eredità. Però Franco, dopo il funerale, deve vedersela con gli altri nipoti, e anche con i legali che hanno assistito il vecchio nel firmare il testamento. Infatti anche gli avvocati intendono approfittare della morte dell'uomo per ricavarne qualche guadagno. Quando tutto sta per finire in frantumi, improvvisamente Franco si accorge di un quadro dello zio che ha in casa sua, rendendosi conto che l'opera appartiene al famosissimo pittore Caravaggio. Vendendolo, i debiti che Franco aveva con degli strozzini vengono estinti, e con il resto dei soldi ricavati può finalmente vivere sereno.
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