3 gennaio 1954, nasce la Rai radiotelevisione italiana

  • 7 mesi fa
Da oggi la Tv è un servizio pubblico. Così titola il Corriere della Sera di domenica 3 gennaio 1954. Intanto la pubblicità Rai promette ogni giorno un viaggio intorno al mondo dell’arte, della scienza, dell’attualità. Arte, scienza, attualità. Non una parola sullo spettacolo o sull’intrattenimento. E d’altra parte il messaggio deve in qualche modo rassicurare chi teme già l’atmosfera avvelenata di materialismo e di edonismo che troppo sovente si respira in tante sale cinematografiche. Quindi si comincia alle 11 con l’annuncio di Fulvia Colombo – La Rai, Radiotelevisione italiana, inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive –  a cui seguono le telecronache in diretta delle cerimonie di inaugurazione degli studi di Milano e dei trasmettitori di Roma e di Torino, dove il ministro delle poste e delle telecomunicazioni Panetti parla dell’importanza di questa suggestiva realizzazione.​Si prosegue con i discorsi fino alle 14 e 30 quando va in onda Arrivi e Partenze, il programma condotto da un tale italoamericano Mike Bongiorno. Alle 15 (ma si sa che la pubblicità è spesso ingannevole) ecco il primo varietà musicale della Tv, L’orchestra delle 15, presenta Febo Conti che, alle 15 e 45 passa la linea al Pomeriggio sportivo. Alle 17 e 30 il primo film trasmesso dalla Rai Le miserie del signor Travet (che Furia Colombo pronuncia Travè alla francese). Alle 19 il palinsesto propone il documentario L’avventura dell’arte: Gian Battista Tiepolo. Alle 20 e 45 apre il primo telegiornale col volto di Riccardo Paladini che, a causa delle orecchie a sventola, sarà giudicato inidoneo al ruolo. E sì, viene in mente Alberto Sordi, il dentone del film I complessi. La serata prosegue alle 21 e 15 con il quasi talk show Teleclub dove, naturalmente, si parla della nascita della televisione. Poi, alle 21 e 45 mezz’ora di prosa con L’Osteria della Posta di Goldoni per la regia di Franco Enriquez e alle 22 e 45 ancora un varietà musicale Settenote prodotto da Dada Grimaldi (la prima donna regista della televisione italiana). Infine, alle 23 e 15 le trasmissioni si chiudono con un appuntamento che continuerà negli anni a dare un senso alle domeniche della buona gente, La domenica sportiva (però ancora senza moviola).E insomma la giornata non registra nemmeno un intoppo ed è un successo soprattutto sotto il profilo tecnico. La Tv è ufficialmente nata.

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