• l’altro ieri
In questa puntata di Format, il magazine di Radio Roma News, in onda il sabato alle 21 e la domenica alle 10 ci siamo occupati di radio, televisione, cinema ed editoria.

Nella prima parte Sergio Mancinelli conduttore radiofonico e televisivo nonché giornalista  e doppiatore ci ha parlato dei suoi trascorsi e dato un'opinione sul Festival di Sanremo che lui stesso condusse nel 1986.

Con Angelo Orlando, attore, scrittore, sceneggiatore e drammaturgo abbiamo commentato il libro Quasi quattordici,  l'esperienza come interprete del film uscito nel 1991 Pensavo fosse amore...invece era un calesse accanto a un mito qual era Massimo Troisi, per poi concludere parlando dei progetti futuri.

www.radioroma.tv

Category

📺
TV
Trascrizione
00:00FORMAT. Ieri, oggi, domani. Con Enzo Mauri.
00:07Ebbene sì, sono qui anche questa settimana con FORMAT, il magazine di Radio Roma News,
00:13canale 14, una finestra sul passato, sul presente e sul futuro, come sono solito dire.
00:19Oggi è una puntata particolarmente frizzante perché spazieremo in diversi argomenti.
00:25Parleremo di radio e televisione nella prima parte, nella seconda parte invece di cinema ed editoria,
00:31ma andiamo per ordine, andiamo a scoprire il protagonista di questa prima parte.
00:43Apriamo il nostro spazio notizie con due importantissime novità su Compact Disc.
00:46Dovete sapere che il rivoluzionario sistema d'ascolto digitale messo a punto dalla Philips,
00:50l'azienda con cui Disco Ring ha stabilito un gemellaggio,
00:53se con la musica leggera e pop dà dei risultati eccezionali sotto il profilo della limpidezza e della dinamica,
00:58con la musica classica raggiunge degli effetti straordinari.
01:01Infatti soltanto tramite Compact Disc è possibile distinguere i singoli strumenti uno per uno,
01:06senza poi contare che i silenzi sono dei veri e propri silenzi,
01:09in quanto non essendoci la puntina, bensì un raggio laser, non c'è contatto con il disco e quindi alcun fruscio.
01:15Da Disco Ring 1984 c'era Anna Pettinelli, c'era Carlo Conti, c'era Mauro Micheloni,
01:22ma c'era soprattutto Sergio Mancinelli.
01:25Allora, benvenuto Sergio.
01:29Grazie Enzo, hai del materiale archeologico che non possedgo neanche io, ma forse è meglio così.
01:38Ma sai, ci avevano messo anche un po' il velocino a questa qui,
01:41andavi forse un po' troppo veloce, anche se a dir la verità, anche allora c'era già l'abitudine,
01:47e la radio fa scuola, in questo senso si aveva l'abitudine di parlare in maniera ritmata, in maniera molto veloce.
01:56Tu appunto vieni dalla grande scuola della radio, tant'è vero che poi sei approdato anche alla televisione,
02:02come tanti presentatori televisivi che vediamo in questo momento, ma la tua carriera artistica come è nata?
02:10Guarda, già definire la carriera artistica è un po' univerbole.
02:16Diciamo che tutto è nato da una grande passione, come molti miei coetanei, immagino anche tu,
02:23che era quella per la radio. Avevamo solamente o una radio a transistoro,
02:28o a casa mia c'erano quei grandi mobili che erano suddivisi da una radio, poi c'era il giradischi,
02:36e la rastrelliera dei 45 giri, però insomma non erano tantissimi in casa.
02:42Io avevo scoperto, come molti, che la sera in onde medie, per una strana rifrazione atmosferica,
02:49si riuscivano a captare stazioni straniere, non capivo nulla di quello che dicessero,
02:54però erano ricche di musica e io ero affamato, come molti altri miei coetanei di musica.
03:01E quando nacquero le prime radio titubai qualche mese e poi nell'estate del 1976
03:09suonai alla porta, al campanello di una radio, era vicino a casa, a Montemario, dove abitavo,
03:18e mi propusi. E da lì è cominciata tutta quanta questa storia.
03:22Naturalmente si stava in radio, come molti altri, non so,
03:26potevano stare al bar o su un campo sportivo.
03:29Noi stavamo in radio 15, 16, 18 ore al giorno.
03:34Questa cosa mi ha preso tantissimo, però ho capito che dovevo assolutamente formarmi
03:40e allora ho cominciato ad impegnarmi, ho cominciato a leggere di più.
03:45I programmi, fondamentalmente, erano programmi musicali.
03:48Era l'altra mia passione, oltre alla radio, la musica.
03:51E quando nel 1978 c'è stata la possibilità, mi dissero che c'era un provino da fare a Radio 3,
04:00io mi presentai, ero forte così, di una piccola esperienza a RAM, RAM 102,
04:05è stata sicuramente la radio storica a Roma, radio antenna musica.
04:10Poi ero passato a Radio Luna, per cui un pochino di esperienza me l'ero fatta,
04:14quel provino andò bene e iniziai a Radio 3 un programma che si chiamava,
04:20presentava un 33 giri ogni giorno e con molta fantasia era intitolato Long Plague.
04:25Lo presentava Carlo Masserini, anche Michelangelo Romano,
04:29che però in quel periodo dipende produttore di Antonello Venditti e di Roberto Vecchioni.
04:35Per cui questo posto rimase vacante e io iniziai a lavorare a Radio 3,
04:40puoi ben capire anche dovendomi documentare e dovendo scrivere anche dei testi congrui
04:47alla stazione dove lavoravo in quel momento.
04:51È un percorso molto simile a tutti gli altri di quelli che appunto si sono accostati
04:58al mondo della radio negli anni 70, molto simile anche al mio se vuoi.
05:02Non dimentichiamo che proprio quest'anno le radio libere compiono 50 anni,
05:06perché il fenomeno esplose nel 1975, anche se in realtà qualche radio definita pirata
05:13esisteva già da prima.
05:15La radio che fa tanta scuola, che ti insegna a poter approdare a qualsiasi altro settore
05:21del mondo dello spettacolo, tant'è vero che tu hai fatto anche il doppiatore, vero Sergio?
05:26L'ho fatto per molti anni, finché poi non è arrivato l'impegno televisivo
05:32e non si poteva fare tutto, perché io contemporaneamente scrivevo anche
05:36per alcune testate giornalistiche.
05:38Però sai bene Enzo che a vent'anni si hanno energie che ci si sente giustamente invincibili.
05:46Io ho cominciato a fare il doppiaggio con una mortificazione incredibile,
05:52perché mi dicevano perché con questa voce non provi a fare il doppiatore?
05:56Una volta, due, tre, quattro, poi anche lì andai, me lo ricordo,
06:01dietro a Piazza Cavour c'era una sala di doppiaggio e chiesi di poter fare un provino.
06:08Quel provino fu autenticamente disastroso, perché io non sapevo nulla di cosa fosse il sync,
06:15cosa fossero le sequenze, dover vedere il copione, contemporaneamente la scena
06:21e andare naturalmente in sincrono e non avevo neanche le basi della recitazione.
06:27Per cui stavo per uscire davvero con la coda, anzi c'era proprio la coda tra le gambe.
06:35Non sapevo, avevo fatto un passo troppo più grande di quello che io potessi fare.
06:40Però c'era un direttore di doppiaggio, il papà di uno dei migliori doppiatori
06:45e delle voci più belle che ci sono attorno, che è Francesco Brando.
06:48Bene, Marcello Brando, attore importante di cinema, mi vide un po' giù di corda
06:55e mi disse se tu vuoi imparare, qui la porta è sempre aperta.
06:59Allora io per nove mesi, perché all'epoca facevo un programma,
07:03la sera a Radio 1 con Renzo Nissim, Gianni Pisiac ebbe questa idea.
07:08Renzo Nissim è stato il papà di tutti quanti i disgiochi, ancor prima di Renzo Arbore.
07:14Una figura mitologica, se vuoi, della radio, Renzo Nissim.
07:19Gianni Pisiac ebbe questa idea di farci fare uno scontro, così, con i dischi.
07:26Si chiamava Musica Ieri e Domani, anche lì non è che nei titoli ci fosse tanta fantasia,
07:31però per me è stata una scuola incredibile e anche un grande affetto
07:35che mi ha legato a Renzo, sia in quel periodo in cui per due anni abbiamo lavorato insieme
07:40e anche successivamente.
07:42Torno allora a dirti del doppiaggio, perché io per nove mesi,
07:45prendendo la trasmissione a Biasiago la sera, durante il giorno ero un po' più libero
07:50e dalla mattina alle nove, fino al pomeriggio alle diciotto circa,
07:54ero in sala di doppiaggio a imparare.
07:57Poi Marcello una volta mi disse, guarda, non c'è l'assistente,
08:00vieni qui al tavolino e vedi un po' il copione.
08:03E allora anche lì ho cominciato a imparare, imparare, imparare,
08:07a cercare di prendere tutto quello che fosse disponibile.
08:10E poi arrivò il giorno del primo turno, pagato, per cui io in quel turno
08:15ho dovuto dire per due volte sì signore e guadagnai le mie prime 25 mila lire,
08:2230 mila lire d'oltre.
08:24È bellissima l'esperienza del doppiaggio, ti confesso Sergio che ci ho provato anch'io,
08:29ma poi mi hanno detto che avevo troppo l'imprinting, se vuoi, radiofonico,
08:33per cui alla fine ho abbandonato un settore sia pur così affascinante,
08:39anche se forse sono stato poco paziente a dire la verità.
08:42Tu hai condotto tre edizioni di Disco Ring, giusto?
08:45Quattro.
08:47Quattro edizioni di Disco Ring, però nel 1986 hai presentato Sanremo
08:52con i tuoi colleghi di Disco Ring, appunto con Mauro Micheloni e Anna Pettinelli.
08:59Ecco, quell'esperienza Sanremese, cosa ricordi di quell'esperienza?
09:03Ma guarda, di tutti quanti quegli anni io ricordo una cosa fondamentale,
09:08che sono tante cose penso, la prima è il grande accordo.
09:13Noi tre siamo stati insieme per quattro anni abbondanti,
09:18sia per la suddivisione dei ruoli, sia perché l'impegno era davvero tanto,
09:24non abbiamo mai avuto un solo momento, ve lo possono confermare anche Anna e Mauro,
09:30qui ci sia stata una tensione, davvero non c'è mai stata,
09:33un po' perché appunto avevamo ruoli molto equilibrati.
09:38Quello che ricordo di quell'esperienza è che noi eravamo anche autori dei nostri stessi testi.
09:45Adesso tu vedi che c'è una pletora di autori in tutti quanti i programmi televisivi,
09:50è un pullman proprio di autori e a volte poi il risultato è un topolino.
09:56All'epoca invece noi ci scrivemmo anche tutti quanti i testi,
10:01erano testi importanti perché comunque eri sempre sulla platea televisiva più importante del paese,
10:07e questo lo ricordo con grande piacere.
10:10Io ero Reduce, per fortuna un po' da un'esperienza giornalistica di tanti anni,
10:16e poi nel 1980, quando non si chiamava ancora RAI3, ma Terza Rete Televisiva,
10:23io presentai più di 80 concerti dall'80 all'84, poi arrivò in sincronia disco ring, di concertone.
10:33Concertone è stato il primo programma di musica rock della RAI,
10:37poi poco dopo arrivò Mister Fantasy di Carlo Massarini,
10:42che ha dato poi un codice nuovo, visivo, che non c'era.
10:46Noi invece con concertone prendevamo questi concerti in giro per il mondo,
10:50ma concerti da Jethro Tull, ai Deep Purple, a Simon & Garfunkel, a Diana Ross, ai Police,
10:56li montavamo, io scrivevo i testi e li presentavo in video.
11:01Per cui anche lì avevo fatto un po' di gavetta molto importante.
11:05Ecco, io poi sono stato un tuo fedele ascoltatore su Radio Capital per otto anni,
11:10lo ricordiamo, hai condotto quella splendida trasmissione che si chiama Aria Protetta,
11:15però, ecco, volevo terminare con te a proposito di questa cosa, non dico curiosa,
11:22nel senso che è un po' particolare, perché tu ci tieni a affermare la musica per la riabilitazione cognitiva,
11:30di cosa si tratta?
11:32È un impegno molto bello, questo adesso è il quinto anno,
11:36ho avuto la fortuna di incontrare uno dei neurologi che è un punto di riferimento internazionale
11:43per i problemi dell'Alzheimer e del decadimento cognitivo, Pippo Zappalà,
11:49che era tra l'altro un ascoltatore di Aria Protetta a Radio Capital,
11:54e una sera lo invitai in radio e gli chiesi,
11:58ci racconti che cosa succede nel nostro cervello quando ascoltiamo la musica?
12:02Lui tenne una lezione fantastica.
12:05Da lì poi abbiamo cominciato a sentirci, quando Pippo veniva a Roma,
12:09io andavo spesso all'università a seguire le sue lezioni,
12:12una fantastica è la differenza che c'è proprio da un punto di vista neurologico
12:17tra il cervello maschile e quello femminile,
12:19e se uno assistesse a quella lezione già tante incomprensioni verrebbero meno.
12:25Però, tornando a questo, abbiamo iniziato a pensare a quanto la musica sia importante
12:32nei declini cognitivi, perché?
12:34Perché la musica, collegata all'emozione, è in una parte precisa del nostro cervello,
12:39nel centro, nell'ippocampo,
12:41che non è aggredito dalle proteine dell'Alzheimer e dei decadimenti cognitivi.
12:47Per cui tu immagina, la nostra generazione,
12:50vale a dire nata dalla metà degli anni 50 in poi,
12:54milioni di persone,
12:56siamo stati la prima generazione sulla faccia della Terra
12:59ad aver avuto la fortuna di ascoltare così tanta musica,
13:03perché? Perché la musica è diventata portatile,
13:05sono arrivati i jukebox, i 45G, i mangianate,
13:08potevamo portarla dappertutto,
13:10eravamo affamati e ci siamo nutriti tanto di musica.
13:14Adesso, quella musica che noi abbiamo ascoltato,
13:17anche precedentemente,
13:19tutti quanti i ragazzi poi, metà anni, 60 in poi,
13:22pensano quanta musica abbiamo potuto ascoltare rispetto a generazioni precedenti.
13:26Ecco, adesso quella musica è un corredo cognitivo,
13:30un bagaglio che non è eroso,
13:33non è scalfito dal tempo.
13:35E quando facciamo i nostri training
13:38negli ospedali, nei departi di riabilitazione cognitiva,
13:42nelle RSA, negli Alzheimer Cafe anche,
13:46tu non hai idea di cosa la musica sia in grado di suscitare
13:50in persone che sono perdute un po', no?
13:53Nello spazio e nel tempo.
13:55Io dico sempre che è come accendere un fiammifero in una stanza buia,
13:59si illumina, e questo vale soprattutto per i figli e per i nipoti
14:03che hanno genitori o nonni con i quali non riescono più a comunicare.
14:07Quando arriva la musica, vedi le persone, e queste persone si riaccendono.
14:11Bene, accendere questo fiammifero, certo,
14:14dura la durata in cui il fiammifero è acceso,
14:17vale a dire la durata della canzone,
14:19ma intanto, quel rapporto
14:22che tu hai avuto con un babbo, con una mamma, con un nonno
14:25per tutto il resto della vita,
14:27per cui in pochi minuti si riaccende.
14:29È la musica, è la vita, nel vero senso della parola.
14:32Io ringrazio, con questo tuo ulteriore commento,
14:35ti ringrazio tantissimo, concludiamo davvero in bellezza
14:38questa parte con te protagonista, Sergio Mancinelli,
14:42qui a Format, su Radio Roma News e Canale 14.
14:45Io ti ringrazio di aver partecipato e alla prossima.
14:48Grazie, grazie, un abbraccio a tutti.
14:51Ciao Sergio, e io do la linea alla regia.
14:57Ieri, oggi, domani, con Enzo Mauri.
15:01La seconda parte di Format,
15:03Ieri, oggi e domani, insieme ad Enzo Mauri,
15:06è una parte dedicata,
15:08ve l'avevo già accennato all'inizio,
15:10dedicata al cinema e all'editoria in particolar modo,
15:14ma intanto andiamo a scoprire chi è il protagonista.
15:18Le piagette così mi ricordano sempre
15:20quando mio padre mi portava al mare.
15:22Avevo sette anni.
15:24Mi ricordo che si spogliava,
15:27rimaneva con un costume nero,
15:29poi verso le tre, le tre e un quarto,
15:32si tuffava e con stile perfetto nuotava per venti minuti.
15:36Poi ritornava, mi prendeva in braccio tutto bagnato.
15:40Io mi ricordo che piangevo sempre.
15:42Mamma mia, vedevo, che carino!
15:46Mia madre invece non si spogliava quasi mai,
15:49rimaneva tutto il tempo seduta sulla spiaggia
15:52con un largo costume bianco con i fiori rossi e neri.
15:55E io avevo sette anni.
15:57Sette anni?
15:59Ma pensa quant'eri bello a sette anni!
16:02Scusate, vado un attimo al bagno.
16:04Vai, vai, figurati.
16:07Come fai a sopportare a uno come questo,
16:11sempre così felice,
16:13troppo colorata, che dà fastidi proprio?
16:17A me piace proprio per questo.
16:19A me piace proprio per questo.
16:21E poi vabbè, pure lei mi dice che sono un po' spento.
16:23Ah, sai come mi chiama?
16:25Los Morto!
16:291991, lo straordinario Massimo Truisi
16:33insieme a Angelo Orlando,
16:35che ha scritto questo libro,
16:37si chiama Quasi 14,
16:39e Angelo Orlando è qui con noi
16:41proprio per parlare di questo libro.
16:43Ciao Angelo!
16:45In diretta dalla bellissima Parigi, tra l'altro.
16:47In Parigi mi parla Angelo Orlando.
16:49Giusto, è vero.
16:51Come no?
16:53Parente di Ruggero? No, non credo.
16:55Allora, Angelo...
16:57Però c'è un aneddoto carino
17:00che riguarda Ruggero
17:02con proprio questo film,
17:05pensavo fosse Amore invece non Calesse,
17:07perché quando giravamo a Roma
17:10e alcune scene,
17:12le scene della libreria, per esempio,
17:14sono tutte girate in una libreria antica
17:17di Largo Febbo,
17:19che sta di fronte all'Hotel Rafael,
17:21una libreria antica,
17:23e io durante una pausa uscì,
17:25andai a passeggio per Piazza Navona,
17:28e incontrai Ruggero Orlando.
17:30Lo fermai
17:32e lui mi conosceva
17:35e ci siamo parlati
17:37e gli ho detto, che stai facendo qui?
17:38Sto facendo il film di Massimo Truisi.
17:40E quindi, ah, fammelo incontrare.
17:43E quindi portai Ruggero
17:45all'interno della libreria
17:47e lo presentai a tutti come mio padre.
17:49E ci fidessero tutti.
17:51E certo, con lo stesso cognome.
17:54Ebbene sì, allora,
17:56eri stato nominato
17:58ufficialmente figlio...
18:00L'unico scherzo che feci a Massimo fu questo,
18:02che per un attimo lui credette
18:04che ero veramente il figlio di Ruggero Orlando.
18:06È incredibile, davvero.
18:08Senti, è stata un'esperienza incredibile
18:10questa con Massimo Truisi,
18:12ne parli spesso e volentieri come è giusto che sia.
18:14Prima di parlare del tuo libro,
18:16un piccolo ricordo
18:18di questa parentesi,
18:20diciamo così, cinematografica
18:22con il grande Massimo.
18:24Mi ricordo che
18:26diciamo,
18:28io da attore
18:30novello,
18:32ma anche prima,
18:34quando andavo a scuola,
18:36io sognavo
18:38di incontrarlo, non tanto di lavorare,
18:40ma almeno di incontrarlo.
18:42Un giorno mi ha squillato
18:44il telefono di casa
18:46ed era lui che mi voleva
18:48incontrare, perché evidentemente
18:50aveva visto qualcosa
18:52che aveva
18:54stuzzicato un po'
18:56l'idea su questo personaggio,
18:58che ho poi interpretato,
19:00e quindi andai a incontrarlo
19:02e mi propose
19:04questo personaggio.
19:06Ma la cosa meravigliosa
19:08è che è successo
19:10quello che tutti quanti gli artisti
19:12sperano, gli attori sperano,
19:14la famosa telefonata
19:16che è diretta
19:18senza
19:20l'intermediazione della gente
19:22ed è stata
19:24un po'
19:26un ricordo che rimane veramente
19:28impresso nella mia vita.
19:30La cosa bella è che
19:32ce ne ho pochi di questi ricordi,
19:34però sono tutti interessanti
19:36e
19:38il ricordo di pronto, sì, chi è?
19:40Sono Massimo Troisi.
19:42Rimane un attimo
19:44una pausa.
19:46Pensavi magari fosse uno scherzo, no?
19:48Qualcosa del genere.
19:50Io pensavo che fosse uno scherzo all'inizio,
19:52però poi alla fine, perché avevo degli amici
19:54che erano bravi a fare le imitazioni,
19:58però poi alla fine mi ha dato troppe
20:00coordinate per cui ho capito
20:02che era veramente lui.
20:04Massimo Troisi.
20:06Indimenticabile, un grande
20:08Massimo Troisi. Allora, passiamo
20:10all'argomento principale
20:12di questo segmento, ovvero
20:14sia il tuo libro, il libro che si
20:16chiama Quasi quattordici.
20:18Mi stavi dicendo prima che sei nella fase
20:20dello scrittore per cui ti stai dando
20:22da fare a scriverne altri, ma intanto
20:24parliamo di questo Quasi
20:26quattordici. Si riferisce all'età
20:28del protagonista. È una
20:30storia, io l'ho letto tutto,
20:32io l'ho letteralmente divorato,
20:34è una storia che fa
20:36sorridere, che fa
20:38commuovere e che
20:40fa anche ridere. Di cosa parla
20:42Angelo?
20:44Come di tutto è la storia
20:46di un ragazzo
20:48di provincia, di quasi
20:50quattordici anni.
20:52Ci sono molte cose autobiografiche
20:54e è ambientata
20:56tutta nel sud, nel
20:581975. È un romanzo
21:00e
21:04questo ragazzo cresce nel
21:06trastuono dei mercati
21:08e scopre
21:10momenti abbastanza
21:12particolari di quel periodo.
21:14Nel frattempo si confronta
21:16con quell'istante
21:18unico in cui l'infanzia
21:20comincia a svanire e l'adolescenza
21:22diventa un ponte
21:24verso un ignoto. Mi interessava
21:26raccontare la linea di
21:28fine tra l'essere
21:30bambini e l'essere
21:32adulti. Quando
21:34hai un'età di quasi
21:36quattordici anni
21:38ti dicono che non sei più
21:40un bambino, però in quel
21:42momento ti rendi conto che non sei neanche
21:44già un adulto.
21:46Io credo che
21:48molti
21:50di noi,
21:52soprattutto che hanno un'energia creativa
21:54molto
21:56intensa
21:58e abbiano
22:00un bisogno
22:02di ritornare a quel periodo.
22:04Io colloco questo periodo di
22:06transizione tra i
22:08tredici e i quattordici anni.
22:10Credo che io sono rimasto
22:12fermo per tanti anni a quell'età
22:14e prima di fare
22:16un salto di sto che va bene, voglio
22:18crescere un po'.
22:20Anche se non bisogna mai uccidere
22:22sarai d'accordo comunque
22:24per rinchiudere
22:26in una cella il bambino che è in
22:28tutti noi, no?
22:30Certo, è un viaggio
22:32intimo
22:34in quella fase
22:36agrodolce
22:38chiamata
22:40adolescenza. Ecco, io quello che
22:42ho apprezzato di questo libro è anche
22:44il modo in cui lo hai scritto.
22:46Non dimentichiamo che Angelo Orlando
22:48è attore, ma anche
22:50scrittore, drammaturgo,
22:52sceneggiatore. Sembra quasi di leggere
22:54una sceneggiatura.
22:56Sì, perché
22:58la mia
23:00scrittura
23:02è stata per
23:04tanto tempo condizionata
23:06dalle immagini, quindi è una scrittura
23:08per immagini
23:12e l'esercizio che sto facendo in questo
23:14periodo è cercare di
23:16raccontare,
23:18attraverso le immagini, quindi invitare
23:20il lettore a essere anche
23:22lo spettatore e di fare
23:24lo stesso percorso
23:26leggendo che ho fatto
23:28io
23:30scrivendo. Ed è un
23:32esercizio che
23:34devo dire che su questo
23:36libro è riuscito
23:38abbastanza bene, perché
23:40ho cercato di
23:42farmi possedere
23:44dallo spirito di
23:46quell'adolescente che ancora vive dentro di me.
23:48E lo trovate
23:50la cosa interessante di questo
23:52libro
23:54per me
23:56è che
23:58per la prima volta
24:00dopo tre
24:02libri pubblicati
24:04con casa editrice, ho deciso di
24:06essere io la casa editrice di me
24:08stesso e per
24:10il momento ho scelto la piattaforma di
24:12Amazon dove è possibile
24:14ordinarlo
24:16e dove
24:18puoi trovare anche
24:20adesso un altro libro
24:22che ho appena pubblicato
24:24che ha a che fare
24:26con la felicità.
24:28Lo ricordiamo che è manuale per essere felici
24:30almeno cinque
24:32minuti al giorno, questo è il titolo
24:34del tuo nuovo libro. Io allora
24:36ti faccio il mio in bocca al lupo
24:38per la tua carriera
24:40da scrittore, visto che in questo momento
24:42ti senti particolarmente
24:44nel pieno dell'attività
24:46di scrittore. Ringrazio Angelo
24:48Orlando ad essere stato ospite di
24:50Format qui su Radio Roma News
24:52un saluto a te.
24:54Vi ringrazio e ci vediamo presto
24:56sto per ritornare a Roma
24:58intorno alla metà di gennaio
25:00ho ancora
25:02dei bei progetti in Italia
25:04e spero di realizzarli presto
25:06e di tornare in trasmissione
25:08magari dal vivo. Assolutamente
25:10speriamo di incontrarci.
25:12Questa cosa del contatto diretto
25:14certo assolutamente
25:16quanto hai ragione Angelo
25:18io allora ancora ti ringrazio
25:20grazie di essere stato ospite di Format
25:22ritornare a vederci
25:24assolutamente sì. Allora è tutto
25:26per quanto riguarda questa puntata di Format
25:28io ringrazio Chiara Proietti che ha curato
25:30la regia. Alla prossima.

Consigliato