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Roma, 23 apr. (askanews) - "Il mio posto è qui", nei cinema dal 9 maggio, è ambientato in un piccolo paese della Calabria, negli anni '40, e racconta l'incontro e l'amicizia tra una ragazza madre promessa in sposa ad un uomo che non ama, e un omosessuale tornato nella sua terra per amore. Ludovica Martino e Marco Leonardi, diretti da Cristiano Bortone e Daniela Porto, portano sullo schermo una storia intensa, piena di verità, in cui una donna prende coscienza di sé, decide di ribellarsi al contesto patriarcale e cerca la propria strada per la felicità.

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"Interpretare una donna che si emancipa così tanto sicuramente mi ha fatto aprire ancora di più gli occhi sul coraggio che ci vuole nel prendere una decisione diversa" dice Martino. "Come donna trovo che il film, nonostante sia un film ambientato negli anni Quaranta, abbia grande attinenza con le vite di tutte le Marte di oggi".

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Proprio per la forza, l'attualità dei temi trattati e il livello del racconto "Il mio posto è qui" ha recentemente vinto i premi per la miglior regia e la migliore protagonista al festival di Bari. "C'è da fare molto secondo me, purtroppo accade... Ricordo un altro episodio, una persona anche grande di età, sotto la metro, mi sembra a Roma, ha picchiato due ragazzi che in realtà si stavano solo tenendo la mano. Quindi questa libertà di amare chi si vuole a volte viene a mancare. E questo è un problema e una grande tristezza" dice Leonardi.

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