• 6 mesi fa
Tra gli autori Marvel degli ultimi quindici anni Kurt Busiek si è ritagliato un posto di primo piano nei cuori degli appassionati per la sua grande capacità di destreggiarsi nelle pieghe intricatissime della continuity. Dotato di una prosa efficace e all’occorrenza moderna e poetica è altresì molto abile nella costruzione di trame complicate, molto spettacolari e con molti protagonisti da far recitare.
È così non è stato un caso che all’indomani della chiusura delle collane della sotto etichetta denominata “La rinascita degli eroi”, sorta di rilancio editoriale affidato ad alcuni autori provenienti dall’Image si è pensato a Busiek per ritornare al classicismo dell’epopea Marvel, riportando la narrazione superoistica in canoni conosciuti. Dare a lui la testata degli Avengers fu in quel frangente soprattutto un manifesto programmatico di come la casa dell’idee avesse intenzione di muoversi nel futuro, riallacciandosi a ciò che di buono era stato fatto nel passato e usando un nuovo piglio creativo e narrativo. Se infatti con “La rinascita” si era dato un taglio netto all’andamento tradizionale di alcune testate Marvel con Busiek e George Perez la storica testata si ricolloca nella tradizione, ammodernandosi contemporaneamente. Nel volume dei Classici di Repubblica dedicato ai Vendicatori, dunque, il ritorno del supergruppo di Capitan America sulla terra coincide quindi con il ritorno al classicismo Marvel, come se il periodo trascorso lontano dall’universo Marvel tradizionale fosse quasi una metafora dell’allontanamento dal modus operandi di più di trent’anni di storia editoriale.
George Perez già dieci anni fa era considerato una leggenda vivente all’interno del fumetto superoististico. è riconosciuto da tutti il disegnatore più abile nel tratteggiare, nelle sue tavole, centinaia di personaggi contemporaneamente; quindi un artista ovviamente ben a suo agio nei fumetti di supergruppi. Il suo tratto preciso e particolareggiato si adatta alla perfezione alle saghe corali e di ampio respiro, come quella che Busiek gli ha preparato in quest’occasione.
Una saga ampiamente debitrice del lavoro di Mark Gruenwald, compianto autore scomparso una decina d’anni fa, forse il più grande conoscitore della continuity Marvel e dei suoi innumerevoli personaggi.