(LaPresse) Cinquant'anni dopo la strage di piazza della Loggia, a Brescia c'è anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Nel suo discorso al Teatro Grande legge i nomi delle vittime: «L'Italia abbraccia Brescia e i suoi martiri» ha detto. «Le diverse sentenze che hanno riguardato la strage di Piazza della Loggia hanno complessivamente chiarito il quadro, delineando con precisione responsabilità, dinamiche e complicità. Di recente, si è aperto un nuovo filone di inchiesta, dal quale potrebbero emergere nuovi tasselli. Attendiamo con paziente fiducia perché la verità è un pilastro della democrazia» continua il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che aggiunge: «Di quel 28 maggio 1974 ricordiamo ancora l’atmosfera di apprensione, di inquietudine, di sconcerto diffusa in ogni angolo del Paese. Segnali cupi e minacciosi si addensavano sulla nostra giovane Repubblica, generando inquietanti interrogativi: chi c’è dietro l’attentato? Cosa succederà ora? Reggeranno le istituzioni, lo Stato, la democrazia? Superato lo sconvolgimento iniziale, la risposta di Brescia all’intimidazione stragista fu netta, compatta, determinata; e rappresentò un esempio per tutto il Paese, attraversato in quegli anni da grandi speranze e idealità, ma anche da ciò che vi si opponeva»
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